Consiglio
di Indirizzo di venerdì 25 gennaio 2019
Il
Consiglio di Indirizzo del Teatro Regio, presieduto dalla Sindaca
Chiara Appendino, riunitosi oggi 25 gennaio, ha recepito
favorevolmente le linee guida del Piano Industriale e di Sviluppo e
delle stime economico-finanziarie ivi contenute, illustrata dal Prof.
Guido Guerzoni, partner della società B2G Consulting.
Il
Consiglio ha apprezzato il rigore e l’innovatività del percorso
metodologico seguito nella redazione del Piano, sottolineando la
validità dell’approccio bottom-up
che, partendo dall’ascolto dei dipendenti del teatro e
valorizzandone le competenze, ha portato a definire le criticità
attuali, gli obiettivi di crescita, le azioni di ottimizzazione, i
fabbisogni di investimento e le strutture dei conti economici
previsionali; la redazione
partecipata,
che ha comportato l’interlocuzione con più di trecento dipendenti
nel corso di quattro incontri collegiali e settantasette colloqui
individuali; la trasparenza
dell’iter di sviluppo, periodicamente comunicato a tutti gli
stakeholder del teatro; la scalabilità
degli interventi, ovvero la gradualità delle misure in funzione
delle risorse disponibili.
Il
Piano ha assunto quali punti di partenza: la predisposizione di un
articolato programma di investimenti di circa 14 milioni di euro,
volto a ripristinare le condizioni tecniche per il recupero della
produttività e l’incremento della redditività e a introdurre le
più recenti innovazioni tecnologiche in tutti gli ambiti
dell’attività teatrale; l’individuazione di 121 azioni (di cui
76 impattanti sui ricavi e 45 sui costi) ancorate al raggiungimento
di obiettivi parametrati su quattro diversi livelli; l’istituzione
e il potenziamento di una direzione Marketing, vendite, fundraising e
business development; il rilancio della programmazione artistica, la
valorizzazione delle risorse umane e l’ottimizzazione delle risorse
disponibili, distinguendo le misure riguardanti le poste patrimoniali
(immobili, impianti, tecnologie, beni mobili, hardware e software) da
quelle reddituali.
Il
tutto è stato definito in un worst-case
scenario,
ovvero una proiezione nel periodo 2019-2023 - al netto delle misure
straordinarie adottate per chiudere in pareggio i bilanci del 2017 e
del 2018 - molto simile alle condizioni attuali, se non meno
favorevoli, in modo da procedere nella maniera più cauta e ponderata
possibile.
L’obiettivo
del piano è quello di permettere il conseguimento, entro due/tre
anni, dello status
di Forma Organizzativa Speciale, oggi riconosciuto solo alla
Fondazione Teatro alla Scala e alla Fondazione Accademia Nazionale di
Santa Cecilia, posizione che comporterebbe indubbi vantaggi
gestionali.
Il
Piano prevede, altresì, un incremento di produttività dell’8% su
base annua e un arricchimento del sistema di offerta, per riportare
il Regio al numero di spettacoli, spettatori e valori della
produzione raggiunti in passato: l’obiettivo è quello di arrivare
alla fine del quinquennio a circa 45,5 milioni di euro (cifra già
raggiunta nel 2008). Tali obiettivi possono essere conseguiti
incrementando i proventi della biglietteria, della gestione non
caratteristica e dei contributi di privati, ipotizzando la stabilità
delle contribuzioni pubbliche, ad eccezione di quelle comunitarie, di
cui si prevede la crescita a partire dal 2020.
Per
verificare la corretta e puntuale implementazione del Piano, verrà
istituita una Cabina di monitoraggio che riferirà periodicamente
agli stakeholders il suo stato di avanzamento.
Dopo
l’illustrazione al CDI della prima versione, la redazione del Piano
prevede la raccolta delle osservazioni dei consiglieri d’indirizzo,
la successiva presentazione agli stakeholder pubblici e privati, al
MiBAC, all’Assemblea dei Soci, agli Assessorati alla Cultura della
Regione Piemonte e del Comune di Torino, alle RSU del teatro e alle
Segreterie delle organizzazioni sindacali territoriali, per poi
concludere celermente l’iter di redazione.
Torino,
25 gennaio 2019
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