mercoledì 23 gennaio 2019

A Radio 3 Rai la musica contemporanea è bandita di giorno, salvo eccezioni - accusa un conduttore della stessa Radio 3 Rai

Ci ha feriti, colpendoci al cuore, la vibrante perorazione che uno dei conduttori storici di Radio 3 Rai - nel caso specifico un autorevole accademico, giornalista, librettista, drammaturgo e chissà quante altre cose che ci sfuggono e che non entrerebbero comunque in una pagina di post - ha fatto durante un pubblico convegno (in onore di Massimo Mila, alla Scala) a favore della musica contemporanea che lui ama ed apprezza -  come potrebbe essere diversamente per un fine colto  intellettuale?  - e che vorrebbe, ogni giorno a tutte le ore, trasmessa dalla radio nella quale da molti anni fa il conduttore, uscendo indenne da tutti i cambi al vertice.

E, invece - denunciava il conduttore - ordine della direzione di Radio 3 Rai, la musica contemporanea può essere trasmessa solo prima che si faccia giorno e dopo il tramonto, insomma  'col favor delle tenebre'. Che vergogna commentava, senza che naturalmente abbia mai protestato dove avrebbe dovuto, magari con un gesto eclatante, come le dimissioni. Col ciufolo! Senza la lunga conduzione chi se lo sarebbe filato, come invece ora continuano a fare? Alla radio, una voce flautata come la sua, fa il giusto effetto.

 Nella sua denuncia, il noto conduttore non ha fatto riferimento preciso a tempi e direzioni di Radio 3 Rai. Per esempio quando quella radio, per la musica, era affidata alla direzione di Michele dall'Ongaro che  proprio lì, e non con l' attività di compositore, ha costruito la sua fortuna e l'ascesa ai vertici dell'Accademia di Santa cecilia (noi l'abbiamo denunciata, su Music@. 'Compagnia della buona radio') e per questo siamo stati tradotti in tribunale da dall'Ongaro che però ha perso la causa!).

 Dunque  non è stato sempre così, come il conduttore ha denunciato, e non lo è neanche ora.

 Che non sia stato sempre così lo sa bene anche il nostro conduttore che assieme ad un altro suo sodale, conduttore e librettista, si è insediato - è solo un esempio  ma che possiamo documentare per filo e per segno perché lo conosciamo bene - al 'Festival delle Nazioni' di Città di Castello, dove presentavano i loro 'capolavori', freschi di scrittura e spesso commissionati dal festival, registrati e poi trasmessi da Radio 3 Rai, nella  stessa radio per la quale  lavoravano  e che evidentemente per loro faceva una eccezione alla regola che non si trasmetteva musica di chi vi lavorava. La regola vene seguita da dall'Ongaro per tutto il tempo in cui ebbe la direzione della musica a Radio 3 Rai; ma lui sapeva come ricavare ugualmente benefici ( lo abbiamo dimostrato in tribunale, nella nostra memoria di difesa  dall'accusa di  calunnia rivoltaci da dall'Ongaro)
 La loro permanenza-residenza in quel festival venne interrotta solo nel 2004 quando la direzione artistica fu a noi affidata.  Prima e dopo il 2004 i due , quasi regolarmente ad anni alterni, sposati a musicisti del giro, sono stati presenti nel programma, hanno registrato le opere - qualche volta anche a loro spese - per poi trasmetterle alla radio presso la quale erano da decenni conduttori. Cosa che avveniva regolarmente. Sempre Radio 3 Rai)

 Ma  che anche ora le cose non stanno come quel conduttore  ebbe falsamente a denunciare, lo sa anche  perché proprio il nostro conduttore, alcuni giorni fa - domenica, all'ora di pranzo - ha presentato un lungo brano anzi due , della durata complessiva di una mezz'oretta circa, di un compositore non italiano (per il semplice fatto che scegliere fra italiani può sempre suscitare qualche vespaio) eseguito al Festival di Ravenna  (altro porto di sbarco frequente di uno dei due conduttori in oggetto, che però è quello che  non si è lagnato). Il suo nome era Valentin Silvestro dell'Est europeo, che il conduttore ha illustrato per filo e per segno ed anche lodato.
Ma allora?




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