Chi aveva criticato Mattarella, per l'immediatezza con cui aveva controfirmato la legge di bilancio, ancora calda di approvazione a suon di voto di fiducia, ieri sera ha potuto ascoltare un presidente che sa quel che fa, pesa sempre quello che dice e sa quando e come intervenire. Il suo messaggio si rivolgeva per la gran parte alle forze politiche e a quelle al governo, nei riguardi delle quali spesso i cittadini hanno pensato che Mattarella avrebbe dovuto alzare la voce e non l'ha fatto.
Ieri sera, nel messaggio di fine anno, ha toccato tutti i temi dell'agenda presente ed anche futura del Governo, e non si è tirato indietro quando ha giustificato la firma alla legge di bilancio: evitare l'esercizio provvisorio per lo Stato. Ma ha anche ammonito che si attende che tutti, nelle prossime settimane, diano corso alla discussione, come non hanno fatto - mentre avrebbero dovuto - in Parlamento, con i voti di fiducia, su una manovra che quasi nessuno ha avuto modo di conoscere prima dell'approvazione in Parlamento, e nella quale ci sono elementi che devono ancora essere inseriti e spiegati, compresi i provvedimenti-bandiera del 'reddito di cittadinanza' e della 'quota 100'.
Ha detto la sua anche sulle sempre più insistenti voci che potrebbero minare l'unità del paese, invitando tutti alla condivisione. Anche su uno dei cavalli di battaglia di Salvini: la sicurezza, ha detto che si ottiene e si garantisce con il rispetto della dignità delle persone, con l'accoglienza più che con l'esclusione e l'emarginazione.
Un colpo l'ha anche dato a quell'articolo della manovra che prevede fiscalizzazione più severa nei confronti delle migliaia di associazioni no profit che si dedicano al paese, supplendo lo Stato che non ci arriva o non mostra attenzione per certe situazioni delicate. Non si può punire il bene!
Di Maio aveva già assicurato che in gennaio sarebbe stato cambiato quell'articolo. Ma allora perchè l'hanno inserito nella manovra? Per fare un dispetto alla Chiesa? Ed ora, per tirarsela dalla propria parte, visto che spesso la Chiesa ha criticato il Governo?
Ha invitato poi tutti ad un confronto sereno, anche in vista delle prossime elezioni europee, e ad abbassare i toni del confronto politico, mutato sempre più in uno scontro.
Ha sottolineato come una delle più grandi emergenze del nostro paese è la mancanza di lavoro. E poi ha fatto un accenno, che qualcuno ha forse considerato secondario, ed invece era diretto a chi in questi mesi indossa, con troppa leggerezza, ora l'una ora l'altra , quelle divise, senza far parte dei vari corpi militari e di polizia dello Stato. Quelle divise vanno rispettate, indossarle come qualcuno fa regolarmnete, vuol dire dire mancare di rispetto verso istituzioni importanti dello Stato.
Insomma Mattarella - zitto zitto, come sembrava ad alcuni - ha detto ciò che un presidente deve dire in una situazione come quella italiana, senza reticenze e con chiarezza e determinazione. Non una parola in più, ma neanche una in meno.
Bene, bravo, bis, Presidente!
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