Abbiamo atteso che il 'giorno della memoria' tramontasse, prima di utilizzare, parafrasandolo, il titolo di un libro che a tragici avvenimenti faceva riferimento: il libro di Primo Levi: Se questo è un uomo. Abbiamo temuto di banalizzarlo, ma poi ci siamo detti che se pure non volevamo affrontare un caso altrettanto tragico, sempre di un caso, ma di questi anni, in cui i diritti degli uomini venivano calpestati si trattava: la dittatura Maduro, nel Venezuela del dopo Chavez, che ha ridotto la popolazione in condizioni terribili, dove il diritto alla vita, alla salute erano messi sotto i piedi dall'ignoranza e dall'incapacità di un tragico fantoccio salito al potere attraverso evidenti brogli elettorali. Non ci sono in Venezuela camere a gas e forni crematori, ma prigioni zeppe di oppositori sì.
La condizione del Venezuela, del dopo Chavez, era ben nota da anni - noi stessi ne abbiamo tante volte scritto su questo blog - ma il mondo tutto e perfino le nazioni vicine che vedevano con i propri occhi l'esodo 'biblico' dei cittadini che fuggivano dalla loro patria, hanno preferito girarsi dall'altra parte, far finta di nulla e non intervenire.
Fino a quando Maduro, con la spocchia e la repressione tipica dei dittatori, ha indetto nuove elezioni e si è fatto eleggere per un secondo mandato - tutto il mondo ha gridato allo scandalo di elezioni burla! - e si è insediato, col favore del solo esercito a lui fedele ( almeno così sembra, fino ad oggi), appena pochi giorni fa.
All'inizio di questo secondo mandato, perdurando le condizioni miserrime della popolazione, il mondo ( non escludiamo, del tutto, che abbia influito anche qualche interesse poco nobile) ha deciso di intervenire al seguito della rivolta popolare, capeggiata dal giovane presidente del Parlamento venezuelano che ha deciso di dare una svolta al Venezuela.
Con l'appoggio degli Usa che hanno avvertito Maduro: elezioni subito, altrimenti proclamazione a nuovo capo dello Stato del presidente del Parlamento. Maduro si è opposto, denunciando l'indebita ingerenza di paesi altri negli affari del suo, ma questa volta il mondo, appellandosi all'inderogabile principio di civiltà che vuole difesi prima i diritti delle persone e poi, semmai, quelli di un governo, ha deciso di prendere posizione e di lanciare l'ultimatum al dittatore. Agli Usa si sono uniti altri paesi del continente americano e poi, via via anche paesi europei, fino a quando anche la UE non si è messa sulle stesse posizioni di mezzo mondo contro Maduro, fatta eccezione della Russia e della Cina ( l'isolamento, pagato caro dalla popolazione di Cuba, del recente passato, non ha evidentemente insegnato nulla!).
E il nostro Paese che posizione ha assunto? Nei giorni scorsi abbiamo riferito della presa di posizione di Massimo Fini sul Venezuela: lui è con Maduro, contro gli Usa, a fianco delle posizioni di Putin, campione di democrazia:meno male che Putin c'è- ha scritto.
Ora c'è da riferire anche della posizione del nostro governo, ammesso che ve ne sia una, mentre constatiamo che le posizioni del governo italiano cambiano a seconda dei suoi componenti.
Di Maio e Di Battista ( ma questo secondo perchè fa perdere tempo agli osservatori con un fiume di parole spesso contraddittorie? Se ne stava in America, perchè è venuto a rompere le uova nel paniere italiano, quelle pochissime rimaste intere, dopo che tutte le altre aveva provveduto Spaccone-Di Maio a romperle?) sono al fianco di Maduro ( come Massimo Fini): la loro è la posizione del Governo? Macchè.
Salvini - che non la pensa come il suo socio di contratto- è contro Maduro e in difesa dei Venezuelani , dissentendo in ciò da Putin l'alleato nel cui paese lui, il' Nero', si sente più a casa che in ITalia!
Moavero, ministro degli Esteri, non è nè con Di Maio nè con Salvini; lui si è schierato con l'Europa e la sua risoluzione resa nota da Federica Mogherini: elezioni subito, altrimenti appoggio pieno al giovane Presidente del Parlamento.
Conte, che sarebbe il capo dell'esecutivo, da che parte e con chi sta? Nè con i due muscolosi compari, nè con Moavero. Più precisaemnte: con nessuno. Dichiara critica la situazione venezuelana - e chi potrebbe giudicarla altrimenti se ha occhi per vedere e intelligenza per capire? - ma non accetta interventi di altri paesi. Come dire: continuiamo come abbiamo fatto fino ad ora, il Venezuela è nella merda, ma ognuno si faccia i fatti suoi. E pensi alla merda del proprio paese- ve n'è dappertutto; e ad eccezione di Roma, non in quantità asfissiante come in Venezuela.
Se questo è un governo
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