mercoledì 2 gennaio 2019

Tremate, tremate, Dibba è tornato

Dovremmo metterci paura di Dibba che, con moglie e prole al seguito, è appena tornato in Italia, dopo che da Moena, a fianco di Giggino, promette che darà battaglia a Salvini ed alla sua Lega - in netto vantaggio sui grillini - fino alla vittoria di maggio, alle Europee, per poi ripartire, vittorioso (?), viaggio e permanenza pagate dal Fatto, per il Congo, da dove tornerà a fare l'inviato in guerra, quella vera non quella con gli sci e le buffonate in piazza dei prossimi mesi per la quale noi dovremmo metterci paura di lui?

 Che farà? Porterà altra confusione che andrà ad aumentare quella già esistente fra i due contrattisti al Governo, fino a far esplodere l'alleanza?
 Probabilmente  non sarà neanche necessaria perchè le contraddizioni evidenti e le derivanti  continue tensioni, ormai giornaliere, potrebbero far saltare l'alleanza anche prima delle Europee, quando i nodi della diversità genetica - che qualcuno tuttavia comincia a mettere in dubbio - fra Spaccone -Di Maio e Bullo-Salvini e i rispettivi movimenti/partiti, verranno al pettine.

 Certo è che Dibba, se un ruolo assumerà nell'attuale contesto politico, non sarà  quello accomodante di Giggino, il quale dopo ogni diverbio con Salvini, si ferma un attimo a riflettere, magari aiutato da Conte, e torna sui suoi passi, tanto forte è la voglia di godersi il potere, che logora certo anche chi ce l' ha, ma quanto piace!

 Dibba di mestiere farebbe lo sfascia... qualunque cosa e se lo ha fatto anche dal lontano sudamerica, perchè dovrebbe smettere ora che è sul campo di battaglia? Restiamo spettatori curiosi

 Il fatto quotidiano, addentro ai misteri Cinquestelle, garantisce della sua partenza per il Congo, subito dopo le Europee, dando per certa la vittoria (anche se non si capisce di chi, nonostante il quotidiano di Travaglio sia convinto che vinceranno i due alleati di governo) in Europa, avendo ben governato (risata chilometrica!) in Italia. Forse Travaglio spera in un ministero, o in un sottosegretariato, magari della 'Comunicazione', in un futuro dicastero  gialloverde, o addirittura cinquestelle, se gli italiani , nonostante tutto, si  saranno mangiati il cervello e continueranno a votare questi dilettanti incapaci, i cui esiti disastrosi già da oggi cominceranno ad evidenziarsi.


A cominciare dalla Finanziaria, approvata a scatola chiusa, che è di fatto un falso, perchè quanto prima andranno emanati oltre 150 decreti attuativi,  i quali, in molti casi, dovranno mutare radicalmente, rivedere o addirittura cassare alcuni articoli della legge.  E perchè già si sa che il cosiddetto 'reddito di cittadinanza' ( che cosa sarà nessuno ancora lo sa, oltre Travaglio e i suoi) partirà non prima di aprile, comunque prima delle Europee, altrimenti...  e che tale reddito sarà effettivamente percepito dagli aventi diritto (chi lo stabilirà?) almeno un mese dopo la richiesta;   e che  le assunzioni nella pubblica amministrazione partiranno a novembre (leggi: non prima del 2020) ecc...

Che razza di manovra è questa? E ci si lamenta se Moscovici dice che l' attuazione della Legge di Bilancio 2019, verrà tenuta sotto continua osservazione dall'Europa? Non serve dire che questi politici europei saranno spazzati via con le prossime elezioni: Salvini e Di Maio vogliono illudere gli italiani con la promessa che i prossimi  capi europei - che non saranno loro, bene che se lo mettano in testa! - dovranno 'fare i conti con l'Italia'! I prossimi, con un governo italiano o di altro paese che non sta ai patti, saranno ugualmente duri ed intransigenti;  e poi  la soluzione non è l'uscita dall'Europa, come qualcuno va ancora illudendo gli italiani, fingendo di non vedere quali problemi tale uscita stia producendo in Inghilterra e che in Italia sarebbero centuplicati, per tutto ciò che sappiamo.

Se perfino l'esempio di Roma non sarà servito a nulla, allora bene, ci meritiamo anche Travaglio ministro dello Sviluppo (di che?) al posto di  Macchietta-Toninelli.

Il Fatto, in un articolo di oggi, liquida il messaggio di Mattarella, come la solita predica dei buoni sentimenti. Si vede che non ha capito nulla. Anzi che fa finta.
Perchè un messaggio di fine anno  mai è stato così puntuale nel fare le pulci all'attuale esecutivo punto per punto, anche senza fare nomi. Il Messaggio ha fatto il racconto preciso di tutto quello che non va; dalla mancata discussione sulla Finanziaria, alla tassa sulle associazioni no profit; dall'utilizzo dei soldati in compiti che non sono propri allo sfruttamento indebito di divise dei corpi di polizia e militari dello Stato; dalla sicurezza che qualcuno vorrebbe raggiungere con i respingimenti e i ghetti e Mattarella invece con l'inclusione ed il rispetto; dalle spinte secessioniste che disgregano la nazione e minano la comunità, ha sottolineato Mattarella - ammonendo al rispetto delle leggi sovranazionali, all'abbassamento del debito pubblico che peserà sulle future generazioni; alla creazione di lavoro,  alla diminuzione della disoccupazione giovanile, alla maggiore attenzione alla scuola ed alla ricerca...

Tutto questo sarebbe, secondo il Fatto,  un  banale elenco di buoni propositi?

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