mercoledì 30 gennaio 2019

Salvini spalle al muro, anzi...dietro le sbarre?

In questi giorni il ministro degli Interni che ha sempre mostrato sicurezza anzi spavalderia si agita come fa un serpentello al quale hanno mozzato la testa e prima di finire di campare si agita convulsamente.

Nel caso di Salvini  nel suo brodo i coltura:  Navi ong, cori razzisti, autorizzazione a procedere.

 Lui non si immischia nei gravi veri problemi del paese, il più grave fra tutti - piovuto come un macigno sulla testa di Conte e del suo gabinetto ( e dunque anche su Salvini) della recessione cosiddetta 'tecnica', a causa del PIL negativo anche nell'ultimo quadrimestre del 2018, come certificherà proprio oggi l'ISTAT ed ha già anticipato ieri Conte a Milano.

 La soluzione del caso Sea Watch, giunta a conclusione  con la mediazione di Conte, per Salvini, è l'ennesima 'vittoria di Pirro', dopo aver tenuto per giorni e giorni neanche cinquanta migranti nelle acque gelide ed agitate del Mediterraneo. Lui ha vinto, almeno così dice. Cosa abbia vinto però non lo spiega.

E per non smentirsi che oltre che dei migranti  e di restare al potere, a lui non frega nulla di nient'altro, ha annunciato che sta  preparando un decreto che vieti alle  ong di navigare in acque italiane, quand'anche non avessero più a bordo migranti? Il povero pagliaccio  non sa più cosa fare per mantenere alto quel consenso di cui si è appropriato, come un ladro di notte che si introduce in casa di qualcuno  che dorme profondamente e non può reagire, e fa razzia di ciò che di più prezioso gli capita sottomano. nel caso di Salvini la buona fede dei cittadini  che vedono in lui l'uomo forte che li porterà fuori della crisi, nella quale siamo ripiombati con l'insediamento del gabinetto Conte, spalleggiato dai due  sbruffoni: Salvini, appunto, e Di Maio.

 L'accusa di razzismo che già tante volte è stato rivolto a Bullo-Salvini, detto anche il 'Nero', riceve in queste ore ulteriore prova e conferma, dopo che ha preso posizione contro il mondo del calcio che, in ossequio al regolamento vigente,  a seguito di insulti a carattere razziale, intende sospendere la partita e dopo una reiterazione, addirittura far uscire gli spettatori dello stadio. Ma su, dice Salvini, che sarà mai dire negro ad un giocatore che ha la pelle nera? Non la facciamo così drammatica la situazione, in Italia non c'è razzismo, sono più che insulti, slogan goliardici.

Ed ora la paura si legge sul volto del Bullo al governo. Che ne sarà di lui  nella Commissione per l'autorizzazione a procedere del Senato che deve esaminare la richiesta del Tribunale dei ministri di Catania, che intende processarlo per sequestro di persona,  in riferimento al Caso Diciotti che, per colpa del suo bullismo, s'è ripetuto già altre due volte e l'ultima con la Sea Watch, appena risolto?
Salvini ha una  paura matta, non si fida dell'alleato di Governo , nonostante gli abbia  assicurato una strategia vincente: tutto il governo si dichiarerà colpevole di quella decisione, e come accade anche  nei più atroci misfatti, se sono in molti a dichiararsi colpevoli, non viene fuori il vero colpevole e dunque anche il vero colpevole , per quanto noto, vine assolto. Salvini trema di paura, non vuole finire  di nuovo all'opposizione, nella migliore delle ipotesi, o addirittura dietro le sbarre, anche se non proprio, per effetto della condizionale.

 E la crisi economica nella quale  il Paese è ripiombato come la risolve il Governo Conte?  Al post seguente

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