martedì 22 gennaio 2019

TAV e grandi opere: sì, no...Di Maio: NI (Microsoft News)

Apertura a sorpresa sulle grandi opere, con qualche distinguo, del vicepremier Luigi Di Maio, che oggi è tornato su uno dei temi caldi dell'agenda politica su cui è forte il pressing di opposizione, società civile e mondo produttivo. La Tav Torino-Lione, ha puntualizzato Di Maio citando il caso più controverso di grande opera in stand by, «è stata sottoposta ad un'analisi costi-benefici che sarà pubblicata e se gli esperti e gli scienziati ci dicono che stiamo buttando soldi solo un pazzo andrebbe avanti, ma questo non vuol dire essere contro le grandi opere».
Dopo “spazzacorrotti” sbagliato temere grandi opereParlando a Rtl 102,5, Di Maio ha poi citato la recente approvazione della legge “spazzacorrotti”, con misure per il contrasto dei reati contro la Pa e norme sulla prescrizione e la trasparenza dei partiti. «Adesso che c'è una legge anti-corruzione - ha spiegato - io non credo più che lo Stato debba temere gli investimenti nelle grandi opere per paura della corruzione: abbiamo tante opere da realizzare, il nostro fondo infrastrutture può andare anche verso grandi opere che ci consentono di aumentare lo sviluppo industriale del Paese. Su questo non sono ideologicamente contrario e non deve esserlo neanche il M5s. Ce ne sono tante da fare e vanno portate avanti».
LE GRANDI OPERE BLOCCATE: 27 PROGETTI PER 24 MILIARDI DI EURO
“Incompiute” per 25 miliardi di euroChe in Italia siano tante le grandi opere ferme e in attesa di essere completate è un dato di fatto, come conferma il monitoraggio dell'Ance, l'associazione nazionale dei costruttori, che si può consultare sul sito sbloccantieri.it che ha per obiettivo proprio quello di censire le opere bloccate in tutto il Paese. Le “incompiute” già censite dall’associazione dei costruittiri sono una trentina, per 25 miliardi di euro complessivi che, se spesi, potrebbeo fare da volano al Pil e all’economia.

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