Spaccone-Di Maio non ha neanche atteso la fine delle vacanze natalizie per lanciare il ' compagni si va avanti' ai grillini delusi dell'eccessivo feeling con l'amico Bullo-Salvini e dai tanti 'bocconi amari' costretti dall'alleato a ingoiare.
Salvini pure aveva il suo proclama, per rinsaldare le file: entro marzo avrete l'autonomia, ha mandato a dire alle regioni del nord che l'hanno già richiesta. Autonomia, secessione...poi si vedrà.
Nel mentre che ognuno recitava la sua parte con la tacita reciproca complicità, hanno finto di azzuffarsi: Bullo-Salvini per la riduzione dei compensi ai parlamentari, e via scendendo, ha detto che da quell'orecchio non ci sente; e , del resto, come replica sempre in questi casi di voluta sordità: 'non c'è scritto nel programma'. Sono altre le priorità.
Spaccone-Di Maio gli ha reso pan per focaccia sull'autonomia, che interesserebbe in prevalenza le regioni governate dal centro destra con la Lega.
Poi una piccola schermaglia su quella nave che porta a spasso per il mediterraneo in burrasca una cinquantina di emigranti, alla quale Salvini ha chiuso i porti, mentre Di Maio vuole accogliere, almeno donne e bambini (come se gli uomini fossero bestie che si possono lasciare in balia del mare), andando contro l'alleato. Il quale, per tener fede alla sua infame parola data, non recede dai suoi propositi disumani.
Torniamo ai compensi dei parlamentari. Allora che se ne fa?
Sul Fatto quotidiano, il superattivo , ed anche superinformato Vittorio Emiliani ( già direttore del Messaggero, parlamentare, consigliere Rai ecc... ecc...), forse per dare una mano a Spaccone-Di Maio (involontariamente, s'intende) racconta come il compenso dei parlamentari (e via scendendo, di conseguenza, anche di governatori, consiglieri regionali, assessori, sindaci) sia enormemente cresciuto via via, rispetto a quello iniziale, soprattutto negli anni dei governi Berlusconi: dal 1994 in avanti, e che tale compenso si è attestato, con il passaggio all'Euro a 15.700 Euro lordi, più vari benefit che, negli anni successivi qualche taglio - lieve naturalmente - ha subito, senza gettare sul lastrico i diretti interessati che la bella vita continuano a farla ed a vestirsi, dall'intimo in su griffati, femmine ma anche maschi, non rinunciano.
Va detto, precisa Emiliani che parlamentare è stato anche lui per una legislatura e dunque ora percepisce il relativo vitalizio (sopra i 2.000 Euro, quanto più o meno percepiamo noi di pensione dopo 40 anni di insegnamento), che dal 1946 agli anni Ottanta i parlamentari italiani erano i 'meno pagati'. Poi no, quasi per vendetta, diventano i 'più pagati': più di loro non c'è nessuno!
Sappiamo da sempre, specie da quando si è cominciato a parlare di tagli ai compensi dei parlamentari, che il compenso serve a rendere liberi ed attivi nella loro azione politica i rappresentanti del popolo.
Insomma, ma nessuno lo dice, impegnarsi a fondo per gli interessi della nazione - come vanno dicendo ogni piè sospinto i diretti interessati che giurano di non aver mai badato alle poltrone come certo populismo disfattista va loro rimproverando - non si può senza compenso, che meglio è se è generoso, piuttosto che giusto.
Adesso Giggino vuole ricondurlo al 'giusto', ben sapendo che senza un'azione di forza nessun parlamentare voterà a favore del taglio al suo compenso. Mica fessi! Hanno fatto tanto per farsi 'nominare', ed ora si vorrebbe che rinuncino ai privilegi annessi alla loro condizione di parlamentari?
Potremmo aggiungere - esaminando il rapporto costi-benefici - che il compenso che gli arriva ogni mese in banca, come si diceva un tempo degli statali: 'piove o tira vento' , forse nessuno di loro, o pochisimi ad essere generosi, se lo guadagnerebbero esercitando una qualche professione, qualora ne avessero titolo e competenza.
Emiliani chiude, comunque, il suo lungo ed esauriente articolo con una citazione da storico, qual egli è anche:" Il Messaggero radicale di oltre un secolo fa ricordava che, senza una dignitosa indennità parlamentare, si mandavano alla Camera SFACCENDATI E IMPROVVISATI"
Aveva ragione il Messaggero radicale ed ha ragione Emiliani a riportarlo. Il guaio è che oggi sfaccendati ed improvvisati (e il resto non dico...) si mandano alla Camera dietro lauto compenso!
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