venerdì 15 febbraio 2019

Luigi Lusi, della serie 'ladri che rubano al Paese'. Gli hanno trovato e confiscato beni e denaro per oltre 9 milioni di Euro, guadagnati con il lavoro onesto di ladro

E' stato confiscato il patrimonio dell'ex tesoriere della Margherita Luigi Lusi. Militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Roma hanno eseguito l'ordinanza di confisca per un ammontare di oltre 9 milioni di euro. Il provvedimento conclude, per quanto concerne l'aspetto patrimoniale, la vicenda giudiziaria in cui è stato coinvolto l'ex parlamentare e tesoriere del partito "Democrazia è Libertà-La Margherita", condannato in via definitiva per appropriazione indebita nel dicembre 2017. Le indagini svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria avevano consentito di dimostrare come Lusi, con la connivenza della moglie e di alcuni professionisti, avesse distratto fondi, per svariati milioni di euro, destinati al partito mediante un complesso sistema di false fatturazioni, realizzato attraverso alcune società a lui riconducibili. Nel 2012, gli elementi di prova raccolti avevano portato all'arresto di Lusi, della consorte e di due commercialisti, e al sequestro di beni, oggi acquisiti al patrimonio dello Stato. Beni di notevole consistenza: quote sociali e intero patrimonio aziendale di una società di capitali; una villa a Genzano di Roma del valore di circa 4,1 milioni di euro; 6 appartamenti, un box e un terreno a Roma e in provincia di L'Aquila, per un valore complessivo di circa 3,7 milioni di euro; conti correnti, polizze assicurative e fondi d'investimento per circa 1,3 milioni di euro. Il valore complessivo è di circa 9,2 milioni di euro. La Margherita ha espresso soddisfazione per la confisca: "l collegio dei liquidatori e il comitato dei garanti della Margherita in liquidazione esprimono soddisfazione per l'esecuzione dell'ordinanza della Corte di Appello di Roma per la confisca dei beni dell'ex tesoriere Luigi Lusi. La confisca, come confermato dalla sentenza definitiva della Corte di Cassazione, trova il suo fondamento nella decisione da parte della Margherita di donare allo Stato tutti i beni provenienti dalle azioni nei confronti di Luigi Lusi".

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