L'altro ieri, a caldo, abbiamo raccontato perché la vittoria di Mahmood a Sanremo, abbia fatto, comunque, felice il vice premier Bullo-Salvini, detto anche il 'Nero'. Mahmood, da un lato mostra il volto buono della politica infame di Salvini, essendo italo-egiziano al cento per cento e incarnando il credo falso della sua politica migratoria: 'i migranti sono miei fratelli'; da un altro è l' alfiere della politica salviniana nel Governo gialloverde: mettere soldi nelle tasche degli italiani. Dunque quale migliore pubblicità, per 'il Nero', di Sanremo?
Salvini, però, ha fatto sapere, via tweet, che aveva una seconda opzione, e l'ha pure spiegata. Il suo candidato alternativo alla vittoria era Ultimo, che però è arrivato penultimo sui tre vincitori. Perchè Ultimo incarna la sua storia personale: partito da zero, non è rimasto a zero, esattamente come Salvini. E chi l'ha portato in trionfo? Il popolo attraverso il televoto, che lo dava con consensi superiori al 40 per cento ( anche Salvini è sostenuto dal popolo, che lo acclama non vincitore di Sanremo, ma 'salvatore della patria', e difensore della stessa, in divisa!).
Ma allora chi ha impedito a Ultimo di arrivare primo, e dunque la vittoria? L'élite, rappresentata dalle giurie sanremesi della sala stampa e 'di qualità' o 'd'onore'. Esattamente come succede a Salvini che ha contro - così dice - la stampa e la sinistra 'dei Parioli'.
Dunque a Salvini con Mahmood o con Ultimo andava sempre bene. Ma ha un'altra più importante vittoria alla quale brindare, quella del voto regionale in Abruzzo, dove ha portato al successo la coalizione di centrodestra - e per questo il suo ex alleato, ormai abbastanza ammaccato, Berlusconi, continua a dirgli: torna a casa, il centro aspetta te!- ma s'è portato in testa ai voti: con il 28 per cento circa, risulta primo partito in Abruzzo, togliendo lo scettro ai Cinquestelle che sono caduti così in basso (18 per cento circa) da non potersi più rialzare.
Che farà ora, dopo la vittoria a Sanremo e in Abruzzo? Dirà subito addio ai compagni di governo o per farlo attenderà qualche altro mese ( ci sono altre elezioni regionali), per lo meno fino alle Europee?
Adesso sia lui che Di Maio sono attesi alla prova dei fatti, dopo le promesse: adesso - e tenteranno di farlo, anche pasticciando - devono realizzare le due misure bandiera entro la fine di maggio, altrimenti potrebbero fare alle Europee la fine che in Abruzzo hanno fatto i Cinquestelle.
E, visto che continuano con le promesse di soldi che non hanno, dovranno anche cominciare a dare i risarcimenti ai cosiddetti 'truffati' dalle banche. Anche lì qualcosa di concreto devono farlo entro maggio, come hanno appena promesso -"i risarcimenti arriveranno subito, e se l'Europa non è d'accordo, lo faremo lo stesso!"- perchè se non lo faranno subito anche quei potenziali nuovi loro elettori gli volteranno le spalle.
Perciò dopo l'euforia, a Salvini soprattutto, sono proprio quelle vittorie a mettere pensiero; a lui ma anche ai contrattisti del Governo gialloverde.
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