Chiusura obbligata per 8 festività l’anno
Chiusura degli esercizi commerciali nelle 12 festività nazionali (Capodanno, Epifania, Pasqua, Pasquetta, 25 Aprile, Primo Maggio, festa della Repubblica, Ferragosto, Ognissanti, Immacolata concezione, Natale e Santo Stefano). Quattro delle 12 chiusure sarebbero derogabili su decisione delle Regioni (concertate con associazioni di categoria e rappresentanti sindacali). Nella scorsa legislatura una proposta di legge era stata presentata dal deputato del Movimento 5 stelle Michele Dell’Orco che imponeva la chiusura di almeno sei giorni festivi durante l’anno. Il ddl è stato approvato alla Camera ma è rimasto bloccato al Senato. Il nuovo testo di fatto aumenta le chiusure da 6 a 8.
Su 52 domeniche annuali, il testo di legge prevede che 26 possano rimanere aperte. Quali? Ogni regione potrà concordare le date con associazioni di categoria e sindacati. Nei territori caratterizzati da turismo estivo le domeniche di apertura potranno anche concentrarsi tutte da aprile a settembre. Viceversa, in montagna si potrà tenere aperto , da dicembre a marzo e da luglio ad agosto.
Niente limiti nei centri storici
Il testo di legge non prevede limiti alle chiusure nei centri storici. «Troppi Comuni hanno il problema delle desertificazione del centro storico. I centri commerciali in periferia hanno fatto una concorrenza spiegata ai negozi del centro. È invece necessario che tornino i negozi nel cuore delle città. E la misura va in questa direzione», spiega il deputato della Lega e relatore della legge Andrea Dara. «Far tornare i negozi in centro vuol dire far tornare investimenti sugli edifici del centro».
Sanzioni rafforzate
Per chiunque violi le disposizioni sono previste sanzioni amministrative dao 10 mila a 60 mila euro. E in caso di recidiva la sanzione sarà raddoppiata. I proventi delle sanzioni saranno destinate al contrasto dell’abusivismo commerciale e ad azioni di promozione del decoro urbano. Ma perché sanzioni così elevate? «Sanzioni da 2000 euro come quelle previste in passato sono un deterrente insufficiente soprattutto per i grandi centri commerciali che possono trovare più conveniente pagare la multa che rispettare le regole», spiega la ratio della norma il relatore Andrea Dara.
Acquisti online, vietate le consegne di domenica
Vietate le consegne domenicali di merce ordinata online. «Nel testo abbiamo inserito questo vincolo per evitare che il divieto di apertura domenicale avvantaggi il commercio online — spiega Dara —. Il punto, però, è anche introdurre una tassazione più consona per le attività di commercio online».
Vietate le aperture dei negozi dalle 22.00 alle 7 del mattino
Stop alle aperture notturne dei negozi, ormai frequenti in numerose città. I punti vendita in base al nuovo disegno di leggere potranno restare aperti dalle 7 del mattino alle 22.00.
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