Si può parlare agli oltre 55 milioni di visitatori dei musei statali senza dare un'opzione di scelta della lingua a chi deve districarsi tra siti archeologici, gallerie, parchi, con i rispettivi giorni e orari di apertura? Viviamo di turismo, ma il nuovo sito del ministero che ingloba la nostra offerta museale è stato progettato solo in italiano. Una sorta di sovranismo culturale - dopo quello radiofonico - declinato persino nell'architettura di un sito web. Una scelta spiazzante che sa di provincialismo. Tanto più se la si vorrebbe far convivere con un mondo, quello della cultura, per eccellenza aperto e universale.
Musei gratis: cosa cambia con la "riforma" di Bonisoli
Un passo indietro per capire di cosa parliamo. Oggi il ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli ha illustrato le novità dell'offerta museale statale. Il decreto ministeriale che disciplina la nuova politica museale voluta da Bonisoli entrerà in vigore il prossimo 28 febbraio, introducendo diverse novità che aumentano le giornate ad ingresso libero nei luoghi della cultura, portandole a venti. Si tratta di otto giornate in più rispetto al passato, scelte in base alle caratteristiche di ciascun museo autonomo o polo regionale. In altre parole, ogni direttore di museo potrà programmare 8 aperture gratuite in funzione delle necessità del museo e del territorio in cui si trova, aggiungendole alle 6 "ticket free" in concomitanza con le prime domeniche del mese, da ottobre a marzo.
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Tra le novità che il ministro ha illustrato al Museo degli Strumenti Musicali di Roma, c'è anche l'istituzione della '#SettimanaDei Musei', ovvero sei giornate ad ingresso gratuito in programma dal martedì alla domenica in tutti i musei statali del nostro Paese. Quest'anno la settimana cadrà dal 5 al 10 marzo ma, qualora le risorse a disposizione del ministero fossero sufficienti, si potrebbe anche ipotizzare l'istituzione di una settimana di apertura anche alla fine dell'anno a partire dal 2020. Si cambia anche sul fronte dei giovani che vorranno visitare un museo: per i ragazzi dai 18 ai 25 anni, infatti, è previsto un biglietto da 2 euro. "Mi piacerebbe avere qualche giornata in più", ha detto Bonisoli, aggiungendo che "quello che ci aspettiamo è un maggiore numero di visitatori e la valorizzazione anche dei musei meno visitati". Un "aumento di risorse" quindi, che "senza arrecare alcun danno alle casse statali", possa permettere di "avere delle giornate aggiuntive gratuite nel 2020. Farei anche altri periodi alla fine della stagione", ha detto il ministro. Bene, benissimo.
Iovadoalmuseo.it: il nuovo sito del ministero è solo in italiano
Ma eccoci al punto. Per diffondere i cambiamenti introdotti, il Mibac ha previsto una campagna di comunicazione, dal titolo #IoVadoAlMuseo, che parte oggi con uno spot realizzato dal Centro Sperimentale di Cinematografia con la regia di Paolo Santamaria trasmesso sui canali social e sulle reti Rai (il video è in fondo all'articolo). I visitatori potranno acquisire informazioni, come detto, collegandosi al sito www.iovadoalmuseo.it. Che, ripetiamo, è soltanto in italiano. Chi vuole conoscere i particolari dell'iniziativa, chi arriva nel nostro Paese e desidera pianificare una visita cercando una meta tra tutti i monumenti, musei, gallerie, scavi archeologici, parchi e giardini monumentali ha una sola possibilità: conoscere l'italiano. Non un bel biglietto da visita per un Paese in cui il turismo culturale è una miniera d'oro.
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