domenica 17 febbraio 2019

Autorizzazione a procedere per Salvini. I CInquestelle votano in rete. Votare si per dire no e no per dire si all'AUTORIZZAZIONE. CONFUSIONE VOLUTA. E i Parlamentari se ne lavano le mani

Il quesito: votare sì per dire no (e viceversa)
 Questa la formulazione del quesito: "Il ritardo dello sbarco della nave Diciotti, per redistribuire i migranti nei vari paesi europei, è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato?
Sì, quindi si nega l’autorizzazione a procedere
No, quindi si concede l’autorizzazione a procedere".


Nugnes: la formula non è chiara, si rischiano errori
Dubbi su questa formula - il sì per dire no - vengono espressi dalla senatrice Paola Nugnes, spesso critica sulla linea del governo, soprattutto in materia di immigrazione: "La formula non è chiara - dice a Repubblica - bisogna fare uno sforzo per non votare diversamente dalle proprie intenzioni". La senatrice sottolinea anche che "il quesito deve essere veritiero, cioè deve contenere anche la valutazione di un interesse pubblico preminente". E sottolinea la parola preminente: "Non basta dire 'interesse pubblico' senza spiegare 'in rapporto a cosa'. Valutazione che invece viene richiesta ai senatori dalla Costituzione. È stato PREMINENTE, questo presunto interesse pubblico, rispetto al diritto costituzionale alla libertà delle persone che erano confinate a bordo della nave?". Nel quesito, infatti, si parla semplicemente di un interesse dello Stato.

La senatrice, che si prepara a dire sì al processo quando sarà chiamata a votare in aula, non ritiene questa consultazione vincolante: "Il parlamentare una volta eletto rappresenta la nazione, il governo una volta insediato è il governo di tutti. Queste sono cose che non andrebbero mai dimenticate né mortificate". E contesta anche l'utilizzo del piattaforma Rousseau per questi temi: "La piattaforma può essere utile per questioni interne al partito, che è un ente privato, per definizione, ma per questioni che interessano tutta la popolazione e che ricadono su tutto il Paese occorre una piattaforma pubblica indipendente e terza cui possono avere accesso tutti gli aventi diritto al voto. E, in aggiunta, sul punto la rete già si è espressa votando il programma che prevede di concedere sempre l'autorizzazione a procedere". E ora che la procura di Catania si prepara ad aprire un fascicolo sulla Diciotti anche per Conte, Di Maio e Toninelli? "L'autorizzazione a procedere è dovuta. Spetta al tribunale giudicare".


I dubbi dei militanti
Tanti i dubbi espressi dagli attivisti sulla formulazione del testo: "Giochetti degni del peggior Psi di Craxi, vergognatevi", scrive Roberto Baresi. E Paolo Spallino: "Non ho capito la storia del trucchetto, o se voti si neghi l’autorizzazione a procedere, se voti no consenti. Chi dovrei mandare a quel paese?".Consultazione sul processo a Salvini, sul blog M5S critiche dei militanti: "Quesito stravolto per condizionare il voto"

Le opposizioni all'attacco
Nelle reazioni del mondo politico prevale il registro dell'ironia nei confronti dei 5Stelle. "Il m5s salva Salvini dai giudici. Una consultazione finta su Rousseau archivia anni di battaglia contro l'immunità parlamentare. Come si cambia per non morire", scrive su twitter il capogruppo Pd in Senato, Andrea Marcucci. Mariastella Gelmini, presidente dei deputati di Forza Italia: "Abbiano il coraggio di sostenere le politiche migratorie, senza nascondersi dietro la piattaforma Rousseau". Roberto Speranza, di Leu: "Finora la propaganda del movimento 5 Stelle diceva 'uno vale uno'. Vale a dire non importa se sei ministro, parlamentare o cittadino devi sempre essere giudicato. Così i 5Stelle perdono la loro credibilità". E l'ex Federico Pizzarotti, sindaco di Parma: "Scambiano la democrazia con il voto online di X Factor per decidere se un ministro può stare dentro o fuori. Svuotano il Parlamento delle sue più nobili funzioni". 

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