venerdì 22 febbraio 2019

Piattaforma Rousseau. Referendum da rifare

Come è andata con la piattaforma Rousseau nella consultazione online dei Cinquestelle sul processo a Salvni per sequestro di persona ( caso della nave itliana Diciotti), che ha dato come risultato 31.000 Sì (che voleva dire No) e 21.000 No (che voleva dire SI, per un totale di 52.000 circa votanti?

 E' andata male, e non è la prima débacle per la 'democrazia diretta' anzi 'elettronica' . Perchè la Piattaforma  si è inceppata, l'hanno fatta ripartire, ed è stato allungato l'orario di voto.

Dalla Casaleggio Associati, invece, tutto a posto, tutto regolare. Che cosa regolare? Il numero dei votanti ed il risultato comunicato ma non accertato da nessun ente che garantiva la regolarità sia della consultazione che del risultato. E i problemi? Il guru della piattaforma e con lui  le vestali al seguito ha spiegato che la piattaforma era stata varata per altri scopi, più ridotti, e perciò al primo impatto con una consultazione così numerosa, anzi oceanica (per i Cinquestelle i 52.000 votanti sono un popolo intero!) ha presentato qualche criticità, subito risolta. Dicono loro.

Ma il dubbio che  quel risultato, salvo le percentuali che comunque segnalano una netta spaccatura all'interno dei democratici diretti, fosse stato deciso da prima della consultazione per non gettare altra 'merda' in faccia al Movimento che , per la voglia irrefrenabile di potere, stava passando sopra ogni principio scritto nella carta fondativa del movimento.

 E tale dubbio è stato avvalorato anche da chi, iscritto al Movimento ed anche alla Piattaforma, ha  fatto intendere che tutto ha funzionato alla perfezione, tanto che lui aveva votato ben cinque volte. Che voleva dire?

Nessun commento:

Posta un commento