giovedì 21 febbraio 2019

Di Maio passa a riscuotere la stecca, per l'immunità concessagli, da Salvini

Insomma pur di restare a  comandare, fottono tutti, cittadini compresi.  Spaccone - Di Maio, non ha atteso neanche un'ora dopo aver salvato Bullo-Salvini dal processo, per bussare alla sua porta e riscuotere la stecca per il favore resogli. A stretto giro, come si dice, perché sia a tutti chiaro che il governo si regge su continui scambi di favori, fra i contrattisti e pagamenti di pegno, alla faccia del popolo.

 Di Maio ha subito messo all'incasso la cambiale firmatagli da Salvini per ottenere di non essere processato. Una cambiale che, alla fine, gli è costata cara ma solo a metà. perchè il vetrice dell'INPS, istituto dal quale il  Governo può aspettarsi solo rogne, lui l'ha lasciato volentieri in mano Cinquestelle ( e poi la Lega aveva già messo le mani sull'ISTAT).

 La TAV no, su quella Bullo - Salvini deve cedere, nonostante abbia ripetuto da settimane che quell'analisi costi-benefici proposta dalla Commissione ministeriale istituita da Macchietta-Tonibnelli era una burla. Intanto si concedono i due contrattisti ancora qualche settimana di riflessione, nella speranza che le tensioni nei due movimenti  guidati dai contrattisti diminuiscano.
 Così Bullo-Salvini potrà tornare all'attacco, giustificandosi anche con le pressioni che l'opinione pubblica continuerà a fare sul governo per la prosecuzione della TAV. Non aveva detto: "una grande, ma anche piccola o media, opera, quando è cominciata va finita; non mi piacciono le cose lasciate a metà".

 La stessa cosa faranno i Cinquestelle, insistendo - fintamente? - sulla analisi che molti hanno contestato - salvo Travaglio che potrebbe anche cambiare idea in futuro sperando in qualche personale tornaconto - e con ragioni tutt'altro che fasulle. Intanto avranno accontentato il Movimento con la sospensione del progetto, in attesa... che il paese si rivolti, incalzato dalla crisi economica che solo Bambola-Conte non vede. Non vuole, e fa finta di non vedere.

'Niente manovra bis' il nuovo proclama per i prossimi tre mesi, esattamente fino alla fine di maggio a elezioni europee concluse ( ed anche comunali per l'Italia). Pur di tener fede al proclama con finalità elettorale, Bambola-Conte, in Parlamento s'è spinto a dire che, caso mai, taglierà 'le detrazioni'  che-l'ha dimenticato - toccano molti cittadini e non solo aziende ed imprese.

 Tempo tre mesi, se non prima per qualche imprevista accelerazione che potrebbe venire dai mercati e dal mancato avvio delle due misure-bandiera che sembrano  rallentare nell'applicazione e restringersi  ad una platea sempre più ridotta, e sentiremo i due dire il contrario di tutto quello che hanno detto finora. Ma possiamo essere certi che finchè potranno e finchè gli elettori, aperti gli occhi, come dice perfino Berlusconi (che gli occhi doveva tenerli aperti quando era lui a guidare il paese) non gli daranno un bel calcio in culo, loro resteranno attaccati alle poltrone, perchè comunque è meglio comandare che fottere. E, magari, fottono anche.

Nessun commento:

Posta un commento