Il Fatto Quotidiano ha pubblicato l'altro ieri un brano 'romano' di un romanzo di Luigi Malerba pubblicato nel 1975 da Einaudi e solo ora ripubblicato da Quodlibet, dal titolo Mozziconi che è anche il nome del protagonista. Farà piacere all'editore Quodilibet se anche noi ne riproduciamo qualche breve passaggio.
... Mozziconi raccolse da terra un giornale. Guardò la data e si accorse che era fresco di giornata.Secondo lui, cioè secondo il giornale, la crosta terrestre era tutta inquinata, le nazioni non facevano altro che litigare e in qualche posto si sparavano anche le cannonate.
In Italia c'erano tanti disoccupati e scoppiavano le bombe nelle piazze e sui treni, ma gli assassini non li acchiappavano o non li volevano acchiappare. Invece avevano arrestato una ragazza che si era tuffata nuda nella Fontana di Trevi e un ragazzo che aveva rubato una mela.
Qui ci sarebbe da piangere dalla mattina alla sera - disse Mozziconi. Però sapeva che piangere non migliora la situazione e allora era meglio chiudere in prigione quelli che stavano sulle poltrone a comandare, e mettere fuori la ragazza che si era tuffata nella fontana e il ragazzo che aveva rubato la mela.
Mozziconi cercava qualche notizia che gli tirasse su il morale, Sfogliando le pagine del giornale, finalmente trovò la fotografia di due tali che ridevano e si davano la mano. Meno male! Guardò meglio e si accorse che erano due ministri ruboni e peculoni, e sotto la foto c'erano scritti stampati i miliardi che avevano rubato. A forza di rubare non resterà più niente - disse Mozziconi - fra poco non sopranno più che cosa rubare e resteranno disoccupati (la sottolineatura è nostra).
Uno dei due era un pò gobbetto e aveva la faccia da prete. Tutti sapevano che era padrone di mezza Roma, compreso Frosinone. L' altro era grasso e pelato e rideva con la bocca spalancata....Ridendo mostrava tutti denti cariati. I denti sono lo specchio dell'anima - disse Mozziconi.
I romani continuavano a buttare giù delle porcherie come se il Tevere fosse il loro mondezzaio, poi venne lo sciopero degli spazzini e insieme alla cartacce e agli stracci, ai sacchetti di plastica e ai torsoli di cavolo, i romani buttarono già una grande quantità di barattoli vuoti e di vetri rotti...
Lui gli spazzini li avrebbe fatti tutti ministri e i ministri li avrebbe messi a fare gli spazzini, però con i pesci non si può parlare, soprattutto di politica. E poi parlare di politica non serve, bisogna fare la rivoluzione.
Ma per fare la rivoluzione ci vogliono i fucili e i fucili costano molti soldi. Allora per fare la rivoluzione bisogna essere ricchi.
Ma se uno è ricco non ha più voglia di fare la rivoluzione.
Comprerò Mozziconi di Malerba e lo leggerò dalla prima all'ultima pagina.
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