Riceviamo dal dott. Francesco Gennaro, già dirigente dell'Accademia di Santa Cecilia, e volentieri pubblichiamo
Caro
Pietro,
Spero
che, trascorsi più di trent’anni, ricordi ancora l’articolo che
mi dedicasti, nella rubrica “In primo piano” sul quotidiano
'Paese sera'. Ero appena un pivello ma avevi evidentemente capito che
non sarei stato con le mani in mano. La firma in calce alla mia
lettera dovrebbe aiutarti a ricordare.
Prima
di proseguire, vorrei pregare i tuoi followers (che, a quanto mi
risulta arrivano a punte giornaliere di quattro/cinquemila) di farsi
coraggio e leggerla fino in fondo perché, per i più attenti ed i
più curiosi, ho indetto una lotteria abbastanza divertente e con in
palio un premio non disprezzabile. Spiegherò alla fine di cosa si
tratta. Intanto posso anticipare che il premio consiste, per i primi
cinque che saranno capaci di rispondere al quesito, in cinque coppie
di 'poltronissime' al Teatro Ambra Jovinelli dove, fino al 10
febbraio si tiene uno spettacolo divertentissimo che ho visto ieri
sera e che consiglio vivissimamente. Si tratta de Le
Signorine, commedia in due atti di Gianni Clementi,
con Isa Danieli e Giuliana De Sio, regia di Pierpaolo Sepe.
Ed
ora vengo al motivo che mi ha spinto a scriverti.
Soltanto
qualche giorno fa un conoscente mi ha inviato il link al tuo blog sul
quale ho letto quanto hai scritto recentemente per ricordare la
tragica scomparsa della Dr.ssa Giovanna Maniezzo e il comportamento
indecoroso dell’Accademia di S. Cecilia che non ha speso neanche
due parole per piangerne la morte ( il post, pubblicato il 1°
ottobre scorso, era intitolato: Accademia
di Santa Cecilia. I nuovi mostri)
Altre
persone, che pur avendo trascorso la propria vita (molto più a lungo
quindi di quanto abbia dovuto sopportare la povera Maniezzo) e che
hanno lavorato con professionalità, abnegazione ed onestà al
servizio dell’Accademia, hanno ricevuto un trattamento altrettanto
deplorevole e cinico.
La
morte (e non tanto la metaforica cancellazione dalla faccia della
terra di cui parli a proposito del Conservatorio aquilano, in un
altro post del tuo blog) avrebbero potuto provocarla veramente, come
può avvenire (e spesso avviene) quando si induce alle dimissioni ( o
tout court, si licenzia) un galantuomo, a pochi giorni per giunta,
dalla sua improvvisa e inaspettata vedovanza.
Mi
riferisco al Rag. Angelo De Propris che da solo e per anni, ha avuto
la responsabilità (senza che però gli fosse riconosciuto il ruolo
di dirigente che pure aveva nei fatti maturato e che di lì a poco
sarebbe stato concesso a piene mani a vari personaggi che, all'atto
delle mie di dimissioni dall'Accademia, avevo lasciato in posizioni
subordinate) di gestire la contabilità dell’Accademia e della
molto più ricca 'Gestione autonoma dei Concerti', dispensatrice di
cachet diventati vertiginosi (da 'Bingo' o da 'Lotteria di
Capodanno') con l’avvento di un Presidente (Francesco Siciliani)
assistito da un personaggio assai singolare, che aveva da poco
abbandonato la carriera pianistica per intraprendere, con successo
travolgente (e duraturo, visto quanto hai scritto di lui anche poco
tempo fa) quella di agente di alcuni dei più famosi direttori e
solisti di fama mondiale. Parlo, come avrai senz’altro capito, di
Valentín Proczinsky, che cominciò allora a gestire 'in esclusiva'
direttori d’orchestra del calibro di Lorin Maazel e, come si dice,
'Compagnie Cantanti'.
Liquidato
De Propris senza una ragione, o forse per la sola ragione che,
essendo toccato a lui registrare fino a quel momento tutte le vicende
contabili di un’amministrazione sempre sull’orlo del default,
sembrò evidentemente opportuno allontanarlo in tutta fretta (senza
alcun rispetto per il suo tragico lutto, visto che la giovane moglie
era morta da pochi mesi) da un punto di osservazione così delicato:
non una lira usciva dalle casse di S. Cecilia senza che il Rag. De
Propris ne redigesse il mandato. A ragion veduta parlo di 'punto di
osservazione', non quindi di 'ruolo decisionale', perché a lui
toccava soltanto eseguire e non dirigere. Posizione, quella del
dirigente, che implica l’ assunzione della responsabilità delle
decisioni sbagliate e, ancor di più, di quelle illegittime.
Cosa
che io ho fatto più volte, e
per iscritto come
compete, appunto, ad un dirigente.
È
forse il caso che ti ricordi che l’unico
vertice
amministrativo di ruolo ero io (dopo la prematura morte del compianto
Segretario Generale Adolfo Berio) e a me sarebbe toccato succedergli,
come mi propose il Dr. Mechelli, subentrato temporaneamente nella
carica, fino a quando fu anche lui defenestrato essendo entrato in
conflitto con il multi presidente Bruno Cagli. All’epoca ero io,
dicevo, l’unico dirigente amministrativo a fronte della frotta di
persone investite del ruolo dirigenziale che da quel momento ha
invaso l’Accademia, con stipendi anche di tre volte superiori a
quelli prima vigenti.
Ne
riferì anni fa, con dovizia di particolari sconcertante, Il
fatto quotidiano in
un articolo di fuoco che avrebbe dovuto provocare un minimo di
risposta da parte dei vertici dell’Accademia che ne risultavano
gravemente coinvolti.
A
quell’articolo avrebbero dovuto seguirne altri, come mi assicurò
la brava e combattiva giornalista che lo scrisse e che intervistò
anche me. Sarebbero stati così svelati altri imbarazzanti altarini
( in fondo sto parlando di Sante, Cardinali ed altri Stinchi di
Santi...) oltre quelli portati alla luce dall’Accademico Card.
Domenico Bartolucci che, forse con un po’ di sana ingenuità, visto
che lo esponeva a qualche fastidioso interrogativo, svelò uno dei
sistemi vigenti all’epoca per conseguire l’ambito seggio
accademico o per assicurarsi qualche esecuzione nei cartelloni
dell’Accademia, ciò che equivale, per un comune mortale, alla
vincita di una tombola (che ora si chiama 'Bingo') non solo in
termini di denaro.
Chissà
poi perché quel battagliero giornale ha lasciato cadere la faccenda,
così clamorosamente portata alla ribalta. Una gaffe gigantesca che
si é preferito poi silenziare? Questo nell’ipotesi più benevola.
Alla
faccia della “libertà di stampa” che tale non è più, se priva
i lettori dell’annunciato (o minacciato?) sequel, per ragioni che
rimarranno per sempre avvolte nel mistero. A meno che un nuovo Remo
Giazotto non si prenda la briga di celebrare i Cinque secoli di S.
Cecilia. O magari quello che potrebbe passare alla storia come il suo
“Quinto Secolo buio”?
Ero
allora, come dicevo, l’unico dirigente assieme al Dr. Mechelli che
era temporaneamente subentrato al compianto Avv. Adolfo Berio, e che,
nel suo piano di ristrutturazione dei servizi dell’Ente, aveva
espresso l’intenzione di candidarmi alla carica di Segretario
Generale, come, del resto, propose in Consiglio di Amministrazione il
Vicepresidente M. Sergio Perticaroli, stoppato con un’improvvisata
dichiarazione di Cagli - che gli costò la mia denuncia al Garante
della Privacy - il quale, non sapendo cos’altro inventarsi, mi
attribuì una grave malattia che mi avrebbe impedito di ricoprire
quel ruolo, addirittura di terminare l’anno. Era il 2000! Ritirai
la denuncia dopo che mi garantì che si sarebbe dimesso e infatti di
lì a poco lasciò l'Accademia alla volta della direzione artistica
del Festival 'Giuseppe Verdi' di Parma. Per poi ritornare dopo
qualche anno.
Già
allora, per tornare in tema, mi occupavo , con l'aiuto di una sola,
straordinaria persona:Valeria Lombardi Borgia, affiancata poi da
un’altra, miracolo-di-efficienza ed abnegazione :Rossana Ferretti,
di 'Affari Generali', 'Relazioni Esterne', 'Affari del Personale' e,
nei 'ritagli di tempo', di 'Decentramento' e 'Fund raising', il cui
ammontare era, come hai scritto nel tuo articolo a ricordo della
Maniezzo, soltanto la metà, (ma pur sempre la metà) di quanto poi,
con grande capacità, senza dubbio, la Dr.ssa Maniezzo riuscì a
conseguire col passare degli anni e con il supporto di un bel numero
di collaboratori e di una organizzazione appositamente affiancatale
per massimizzarne i risultati.
Soltanto
la metà dei proventi da sponsor quindi, prodotta però da un solo
dirigente aiutato da due sole magnifiche collaboratrici il cui ruolo
proteiforme è stato poi frazionato e moltiplicato per dieci, o giù
di lì.
Come
puoi immaginare, visto che conservo ancora una gran quantità di
documenti ufficiali, avrei tante cose da aggiungere. Avvenimenti che
vado via via riscoprendo, rileggendo, come sto facendo in questa
occasione, alcune delle decine di mie lettere rivolte (debitamente
protocollate e quindi sperabilmente ancora agli atti) per il mio
ruolo e per la mia coscienza, a tutti coloro che avrebbero dovuto
esercitare il proprio, per sventare o almeno limitare i danni di una
pessima amministrazione, che ( come leggo dall’altro tuo post su
Proczinsky) potrebbe aver contagiato altre istituzioni musicali
italiane.
Prima
di concludere, sebbene potrei continuare con altre decine di pagine
di ricordi e di fatti documentati, voglio ricordarne almeno due, che
aprono e chiudono la mia lunga permanenza all' Accademia di Santa
Cecilia.
Il
primo, (eravamo nei primi anni ‘70) riguarda un PM. della Procura
di Roma (il Dr. Rizzo, Luigi, se non ricordo male) che, a seguito di
una mia denuncia, sollevò cautelarmente dall’incarico l’allora
Presidente dell’Accademia di S.Cecilia, Renato Fasano, che mi ero
ritrovato ( a volte ritornano, appunto) Presidente dell'Accademia
dopo averlo lasciato, appena mi fu possibile, Direttore del
Conservatorio della stessa infelice Santa, dove avevo iniziato la mia
attività professionale. Un presidente che fu capace di provocare le
dimissioni di venti dei più illustri accademici di Santa Cecilia.
Questo, quando la dignità accademica si guadagnava ancora per
l’onore ed il prestigio già maturato e non per quello che sarebbe
venuto, in molti casi, a seguito della “guadagnata” promozione.
Non
ho bisogno di ricordare quanto il provvedimento cautelare del Dr.
Rizzo, abbia lasciato sbigottito tutto il mondo della musica, e non
solo. Merita, invece, che ricordi il suo coraggio, visto che il M.
Fasano godeva della simpatia di Papa Giovanni ed era imparentato, per
parte di moglie, con il Presidente della Repubblica, Antonio Segni.
Non so se mi spiego!
Cosa
è successo nei quasi cinquant’anni a seguire? Dopo il primo
presidente cacciato con ignominia, tutto rientrò nei ranghi, grazie
a Presidenti galantuomini come Silvestri, Zafred e del vice
Presidente Mortari, succeduto temporaneamente nella carica, in
sostituzione di Fasano?
Forse
la Giustizia, non ebbe motivo di occuparsene, dopo quelle presidenze
riparatrici, e, mettendo da parte la “retata” dei tredici
Sovrintendenti, spediti in galera in un solo giorno, dovendo
occuparsi di problemi più gravi, piuttosto che dei vari
'Bingo-Bingo' ceciliani?
Il
secondo , molto meno edificante, e che ha coinciso con le mie
dimissioni:
si
riferisce alla decisione del Commissario davvero 'straordinario'
Antonio Pertile che, a fronte della mia denuncia di un grave reato
fiscale, (commesso da un’organizzazione molto vicina al Presidente
Cagli, e che grazie a lui, ha bivaccato per anni nei vari
possedimenti della Santa patrona della musica) mi fece sapere con
lettera, e quindi, ufficialmente, che avrebbe chiesto ad uno studio
legale come comportarsi. Come se per attivare la Procura della
Repubblica si dovesse consultare un legale, non possedendo
evidentemente un minimo bagaglio di studi giuridici che anche un
semplice contabile dovrebbe possedere. O almeno quel minimo che si
richiede ad un Normale Commissario, né 'straordinario' e neppure
'eccezionale'.
Cambio,
infine, registro e affronto un argomento che vorrei interessasse
positivamente tutti i tuoi cinquemila potenziali followers
giornalieri. E il numero dieci volte maggiore che si potrebbe
ottenere, se ciascuno di loro coinvolgesse appena una decina dei
propri rispettivi amici.
Se
quindi il tragico evento della morte della Maniezzo, mi ha spinto a
scriverti questa lunga lettera dai toni molto amari, un altro fatto,
questa volta per me molto piacevole, mi ha suggerito un epilogo che
svelerà ai tuoi followers più tenaci (lo sono senz’altro se sono
arrivati a leggermi fino a questa riga) un altro aspetto della mia
esperienza professionale che penso avrebbe meritato una conclusione
più fortunata di quella che solo strane ed occulte influenze
negative, che un giorno approfondirò, possono spiegare.
Giudichi
chi vorrà impegnarsi nel quiz
a premi
che ho escogitato per l'occasione e che dovrebbe ottenere come
risultato un sostanzioso moltiplicarsi del numero delle
visualizzazioni dei tre filmati che illustravano una mia iniziativa
che molti grandi personaggi dello spettacolo definirono "geniale"
(Scaparro) "una grande idea per il teatro" (Gassman)
"un'idea europea" Arnoldo Foá , e così via un'
altra ventina di grandi, insuperati uomini e donne di teatro.
Giuliana Lojodice, Rossella Falk, Walter Pedullá ecc. ecc
Il
gioco a premi che propongo ai tuoi lettori consiste nella ricerca di
un filmato e di un breve cartone animato di 32 secondi che sintetizza
in modo molto esauriente ed efficace il succo della formula Andante
con..Bus
( che è poi la stringa da digitare per la ricerca su YouTube.
Della
fine della innovativa formula di mobilità Andante
con..Bus
(insignita dell'Oscar della mobilità, come attesta l'immagine del
mio profilo Facebook, e che con nostalgia ricordano ancora oggi
tutti coloro che se ne avvalevano, spiegherò le ragioni in una
prossima occasione. Che si determinerà, nel caso in cui questo mio
appello (ed il premio cui ho fatto cenno all’inizio) produrrà
l’effetto che mi riprometto: vale a dire un aumento vertiginoso dei
visitatori del relativo sito, e magari superare il numero dei
curiosi che hanno cliccato il sito per sapere come è andata a finire
la storia dei biglietti venduti dall' azienda di trasporto di Napoli,
come si vede nel filmato che segue i tre dedicati ad Andante
con..Bus.
Il
primo premio consiste : in 5 coppie di biglietti per lo spettacolo Le
signorine
che si rappresenta questi giorni e fino al 10 febbraio al Teatro Ambra
Jovinelli di Roma. Conseguiranno il premio coloro che sapranno individuare
una particolare, specifica immagine del filmato che farà loro
pensare al grande Alfred Hitchcock. Si tratta in realtà della firma
che ho apposto (in forma di fugacissima immagine ,come faceva in
tutti i suoi film il grande regista) alla mia ultima creazione e che
sfido i tuoi seguaci ad individuare. Poiché il premio è (per le mie
finanze) abbastanza oneroso (due poltronissime costano €54,00 e
quindi 5 coppie: €270,00..) converrete che non posso essere più
esauriente.
Vi
garantisco però che il richiamo al mago del brivido è assolutamente
pertinente. Sarà sufficiente descriverlo con poche parole, indicando
la collocazione ed il minutaggio dell'immagine che appare
nell'angolo, in basso a sinistra dello schermo. via via che il
filmato scorre ed inviarlo al mio account francesco.gennaro@libero.it
entro il 9 febbraio per avere la possibilità di assistere all'ultimo
spettacolo del 10.
Pubblicherò
il risultato, fattomi conoscere sull’ account personale dalle prime
cinque coppie nel mio profilo di FACEBOOK che non pratico da ben 11
anni. Il 10 febbraio pubblicherò poi l'immagine di cui parlo e che
non potrete non associare al grande Hicc!
Qual'é
il motivo di questo gioco? Provocare un'impennata (il numero delle
visualizzazioni del filmato che appare subito dopo i tre dedicati ad
Andante
con..Bus
- in totale 534.- che ha per titolo :"Napoli, il numero dei
biglietti venduti....." è di 49.139 visitatori).
Questo
nella speranza che qualcuno o "un gruppo di qualcuni" ne
apprezzi l'utilità, ne comprenda la fattibilità e ne sfrutti la
potenzialità.
Immagino
un gruppetto di giovani che abbiano voglia di ricreare una cosa
utile, ampiamente sperimentata, apprezzata da migliaia e migliaia di
persone delle quali, moltissime, ancora dopo 11 anni, ne ricordano e
apprezzano l'utilità e la piacevolezza.
Potrebbe
venirne fuori una start-up, a seguito delle attuali innovazioni
tecnologiche, sulla traccia delle mie idee che, come ampiamente
documentato, avevo preconizzato con molto anticipo e sono state
puntualmente realizzate: il pagamento in-Line, per esempio realizzato
poi dalla SIAE sulla base di una mia proposta come attesta con una
mail un suo alto dirigente, o un’App (questa ancora da realizzare)
che avvertirà con congruo anticipo chi, lungo il tragitto del bus,
sia interessato a sfruttare i posti ancora liberi al prezzo di un
vero e proprio last
minute. Un
gioco da ragazzi, insomma. Un gioco in grado di moltiplicarsi a
macchia d'olio in tutte le città che soffrono dello stesso problema:
la mobilità negata ad un'enorme fascia di popolazione che, pur
avendo la macchina (figuriamoci chi non ne dispone) neanche si sogna
di spostarla dal conquistato parcheggio.
Nessun commento:
Posta un commento