venerdì 1 febbraio 2019

Post nel quale si narra di traversie della povera Santa della Musica (Cecilia) all'Accademia romana... e si bandisce un gioco a premi, dove si vince una serata a teatro. Salite su 'ANDANTE CON...BUS' !


   Riceviamo dal dott. Francesco Gennaro, già dirigente dell'Accademia di Santa Cecilia, e volentieri pubblichiamo

Caro Pietro,
Spero che, trascorsi più di trent’anni, ricordi ancora l’articolo che mi dedicasti, nella rubrica “In primo piano” sul quotidiano 'Paese sera'. Ero appena un pivello ma avevi evidentemente capito che non sarei stato con le mani in mano. La firma in calce alla mia lettera dovrebbe aiutarti a ricordare.
Prima di proseguire, vorrei pregare i tuoi followers (che, a quanto mi risulta arrivano a punte giornaliere di quattro/cinquemila) di farsi coraggio e leggerla fino in fondo perché, per i più attenti ed i più curiosi, ho indetto una lotteria abbastanza divertente e con in palio un premio non disprezzabile. Spiegherò alla fine di cosa si tratta. Intanto posso anticipare che il premio consiste, per i primi cinque che saranno capaci di rispondere al quesito, in cinque coppie di 'poltronissime' al Teatro Ambra Jovinelli dove, fino al 10 febbraio si tiene uno spettacolo divertentissimo che ho visto ieri sera e che consiglio vivissimamente. Si tratta de Le Signorine, commedia in due atti di Gianni Clementi, con Isa Danieli e Giuliana De Sio, regia di Pierpaolo Sepe.

Ed ora vengo al motivo che mi ha spinto a scriverti.
Soltanto qualche giorno fa un conoscente mi ha inviato il link al tuo blog sul quale ho letto quanto hai scritto recentemente per ricordare la tragica scomparsa della Dr.ssa Giovanna Maniezzo e il comportamento indecoroso dell’Accademia di S. Cecilia che non ha speso neanche due parole per piangerne la morte ( il post, pubblicato il 1° ottobre scorso, era intitolato: Accademia di Santa Cecilia. I nuovi mostri)

Altre persone, che pur avendo trascorso la propria vita (molto più a lungo quindi di quanto abbia dovuto sopportare la povera Maniezzo) e che hanno lavorato con professionalità, abnegazione ed onestà al servizio dell’Accademia, hanno ricevuto un trattamento altrettanto deplorevole e cinico.
La morte (e non tanto la metaforica cancellazione dalla faccia della terra di cui parli a proposito del Conservatorio aquilano, in un altro post del tuo blog) avrebbero potuto provocarla veramente, come può avvenire (e spesso avviene) quando si induce alle dimissioni ( o tout court, si licenzia) un galantuomo, a pochi giorni per giunta, dalla sua improvvisa e inaspettata vedovanza.
Mi riferisco al Rag. Angelo De Propris che da solo e per anni, ha avuto la responsabilità (senza che però gli fosse riconosciuto il ruolo di dirigente che pure aveva nei fatti maturato e che di lì a poco sarebbe stato concesso a piene mani a vari personaggi che, all'atto delle mie di dimissioni dall'Accademia, avevo lasciato in posizioni subordinate) di gestire la contabilità dell’Accademia e della molto più ricca 'Gestione autonoma dei Concerti', dispensatrice di cachet diventati vertiginosi (da 'Bingo' o da 'Lotteria di Capodanno') con l’avvento di un Presidente (Francesco Siciliani) assistito da un personaggio assai singolare, che aveva da poco abbandonato la carriera pianistica per intraprendere, con successo travolgente (e duraturo, visto quanto hai scritto di lui anche poco tempo fa) quella di agente di alcuni dei più famosi direttori e solisti di fama mondiale. Parlo, come avrai senz’altro capito, di Valentín Proczinsky, che cominciò allora a gestire 'in esclusiva' direttori d’orchestra del calibro di Lorin Maazel e, come si dice, 'Compagnie Cantanti'.

Liquidato De Propris senza una ragione, o forse per la sola ragione che, essendo toccato a lui registrare fino a quel momento tutte le vicende contabili di un’amministrazione sempre sull’orlo del default, sembrò evidentemente opportuno allontanarlo in tutta fretta (senza alcun rispetto per il suo tragico lutto, visto che la giovane moglie era morta da pochi mesi) da un punto di osservazione così delicato: non una lira usciva dalle casse di S. Cecilia senza che il Rag. De Propris ne redigesse il mandato. A ragion veduta parlo di 'punto di osservazione', non quindi di 'ruolo decisionale', perché a lui toccava soltanto eseguire e non dirigere. Posizione, quella del dirigente, che implica l’ assunzione della responsabilità delle decisioni sbagliate e, ancor di più, di quelle illegittime.
Cosa che io ho fatto più volte, e per iscritto come compete, appunto, ad un dirigente.
È forse il caso che ti ricordi che l’unico vertice amministrativo di ruolo ero io (dopo la prematura morte del compianto Segretario Generale Adolfo Berio) e a me sarebbe toccato succedergli, come mi propose il Dr. Mechelli, subentrato temporaneamente nella carica, fino a quando fu anche lui defenestrato essendo entrato in conflitto con il multi presidente Bruno Cagli. All’epoca ero io, dicevo, l’unico dirigente amministrativo a fronte della frotta di persone investite del ruolo dirigenziale che da quel momento ha invaso l’Accademia, con stipendi anche di tre volte superiori a quelli prima vigenti.

Ne riferì anni fa, con dovizia di particolari sconcertante, Il fatto quotidiano in un articolo di fuoco che avrebbe dovuto provocare un minimo di risposta da parte dei vertici dell’Accademia che ne risultavano gravemente coinvolti.
A quell’articolo avrebbero dovuto seguirne altri, come mi assicurò la brava e combattiva giornalista che lo scrisse e che intervistò anche me. Sarebbero stati così svelati altri imbarazzanti altarini ( in fondo sto parlando di Sante, Cardinali ed altri Stinchi di Santi...) oltre quelli portati alla luce dall’Accademico Card. Domenico Bartolucci che, forse con un po’ di sana ingenuità, visto che lo esponeva a qualche fastidioso interrogativo, svelò uno dei sistemi vigenti all’epoca per conseguire l’ambito seggio accademico o per assicurarsi qualche esecuzione nei cartelloni dell’Accademia, ciò che equivale, per un comune mortale, alla vincita di una tombola (che ora si chiama 'Bingo') non solo in termini di denaro.

Chissà poi perché quel battagliero giornale ha lasciato cadere la faccenda, così clamorosamente portata alla ribalta. Una gaffe gigantesca che si é preferito poi silenziare? Questo nell’ipotesi più benevola.

Alla faccia della “libertà di stampa” che tale non è più, se priva i lettori dell’annunciato (o minacciato?) sequel, per ragioni che rimarranno per sempre avvolte nel mistero. A meno che un nuovo Remo Giazotto non si prenda la briga di celebrare i Cinque secoli di S. Cecilia. O magari quello che potrebbe passare alla storia come il suo “Quinto Secolo buio”?

Ero allora, come dicevo, l’unico dirigente assieme al Dr. Mechelli che era temporaneamente subentrato al compianto Avv. Adolfo Berio, e che, nel suo piano di ristrutturazione dei servizi dell’Ente, aveva espresso l’intenzione di candidarmi alla carica di Segretario Generale, come, del resto, propose in Consiglio di Amministrazione il Vicepresidente M. Sergio Perticaroli, stoppato con un’improvvisata dichiarazione di Cagli - che gli costò la mia denuncia al Garante della Privacy - il quale, non sapendo cos’altro inventarsi, mi attribuì una grave malattia che mi avrebbe impedito di ricoprire quel ruolo, addirittura di terminare l’anno. Era il 2000! Ritirai la denuncia dopo che mi garantì che si sarebbe dimesso e infatti di lì a poco lasciò l'Accademia alla volta della direzione artistica del Festival 'Giuseppe Verdi' di Parma. Per poi ritornare dopo qualche anno.

Già allora, per tornare in tema, mi occupavo , con l'aiuto di una sola, straordinaria persona:Valeria Lombardi Borgia, affiancata poi da un’altra, miracolo-di-efficienza ed abnegazione :Rossana Ferretti, di 'Affari Generali', 'Relazioni Esterne', 'Affari del Personale' e, nei 'ritagli di tempo', di 'Decentramento' e 'Fund raising', il cui ammontare era, come hai scritto nel tuo articolo a ricordo della Maniezzo, soltanto la metà, (ma pur sempre la metà) di quanto poi, con grande capacità, senza dubbio, la Dr.ssa Maniezzo riuscì a conseguire col passare degli anni e con il supporto di un bel numero di collaboratori e di una organizzazione appositamente affiancatale per massimizzarne i risultati.
Soltanto la metà dei proventi da sponsor quindi, prodotta però da un solo dirigente aiutato da due sole magnifiche collaboratrici il cui ruolo proteiforme è stato poi frazionato e moltiplicato per dieci, o giù di lì.

Come puoi immaginare, visto che conservo ancora una gran quantità di documenti ufficiali, avrei tante cose da aggiungere. Avvenimenti che vado via via riscoprendo, rileggendo, come sto facendo in questa occasione, alcune delle decine di mie lettere rivolte (debitamente protocollate e quindi sperabilmente ancora agli atti) per il mio ruolo e per la mia coscienza, a tutti coloro che avrebbero dovuto esercitare il proprio, per sventare o almeno limitare i danni di una pessima amministrazione, che ( come leggo dall’altro tuo post su Proczinsky) potrebbe aver contagiato altre istituzioni musicali italiane.

Prima di concludere, sebbene potrei continuare con altre decine di pagine di ricordi e di fatti documentati, voglio ricordarne almeno due, che aprono e chiudono la mia lunga permanenza all' Accademia di Santa Cecilia.

Il primo, (eravamo nei primi anni ‘70) riguarda un PM. della Procura di Roma (il Dr. Rizzo, Luigi, se non ricordo male) che, a seguito di una mia denuncia, sollevò cautelarmente dall’incarico l’allora Presidente dell’Accademia di S.Cecilia, Renato Fasano, che mi ero ritrovato ( a volte ritornano, appunto) Presidente dell'Accademia dopo averlo lasciato, appena mi fu possibile, Direttore del Conservatorio della stessa infelice Santa, dove avevo iniziato la mia attività professionale. Un presidente che fu capace di provocare le dimissioni di venti dei più illustri accademici di Santa Cecilia. Questo, quando la dignità accademica si guadagnava ancora per l’onore ed il prestigio già maturato e non per quello che sarebbe venuto, in molti casi, a seguito della “guadagnata” promozione.

Non ho bisogno di ricordare quanto il provvedimento cautelare del Dr. Rizzo, abbia lasciato sbigottito tutto il mondo della musica, e non solo. Merita, invece, che ricordi il suo coraggio, visto che il M. Fasano godeva della simpatia di Papa Giovanni ed era imparentato, per parte di moglie, con il Presidente della Repubblica, Antonio Segni. Non so se mi spiego!

Cosa è successo nei quasi cinquant’anni a seguire? Dopo il primo presidente cacciato con ignominia, tutto rientrò nei ranghi, grazie a Presidenti galantuomini come Silvestri, Zafred e del vice Presidente Mortari, succeduto temporaneamente nella carica, in sostituzione di Fasano?
Forse la Giustizia, non ebbe motivo di occuparsene, dopo quelle presidenze riparatrici, e, mettendo da parte la “retata” dei tredici Sovrintendenti, spediti in galera in un solo giorno, dovendo occuparsi di problemi più gravi, piuttosto che dei vari 'Bingo-Bingo' ceciliani?

Il secondo , molto meno edificante, e che ha coinciso con le mie dimissioni:
si riferisce alla decisione del Commissario davvero 'straordinario' Antonio Pertile che, a fronte della mia denuncia di un grave reato fiscale, (commesso da un’organizzazione molto vicina al Presidente Cagli, e che grazie a lui, ha bivaccato per anni nei vari possedimenti della Santa patrona della musica) mi fece sapere con lettera, e quindi, ufficialmente, che avrebbe chiesto ad uno studio legale come comportarsi. Come se per attivare la Procura della Repubblica si dovesse consultare un legale, non possedendo evidentemente un minimo bagaglio di studi giuridici che anche un semplice contabile dovrebbe possedere. O almeno quel minimo che si richiede ad un Normale Commissario, né 'straordinario' e neppure 'eccezionale'.


Cambio, infine, registro e affronto un argomento che vorrei interessasse positivamente tutti i tuoi cinquemila potenziali followers giornalieri. E il numero dieci volte maggiore che si potrebbe ottenere, se ciascuno di loro coinvolgesse appena una decina dei propri rispettivi amici.
Se quindi il tragico evento della morte della Maniezzo, mi ha spinto a scriverti questa lunga lettera dai toni molto amari, un altro fatto, questa volta per me molto piacevole, mi ha suggerito un epilogo che svelerà ai tuoi followers più tenaci (lo sono senz’altro se sono arrivati a leggermi fino a questa riga) un altro aspetto della mia esperienza professionale che penso avrebbe meritato una conclusione più fortunata di quella che solo strane ed occulte influenze negative, che un giorno approfondirò, possono spiegare.

Giudichi chi vorrà impegnarsi nel quiz a premi che ho escogitato per l'occasione e che dovrebbe ottenere come risultato un sostanzioso moltiplicarsi del numero delle visualizzazioni dei tre filmati che illustravano una mia iniziativa che molti grandi personaggi dello spettacolo definirono "geniale" (Scaparro) "una grande idea per il teatro" (Gassman) "un'idea europea" Arnoldo Foá , e così via un' altra ventina di grandi, insuperati uomini e donne di teatro. Giuliana Lojodice, Rossella Falk, Walter Pedullá ecc. ecc

Il gioco a premi che propongo ai tuoi lettori consiste nella ricerca di un filmato e di un breve cartone animato di 32 secondi che sintetizza in modo molto esauriente ed efficace il succo della formula Andante con..Bus ( che è poi la stringa da digitare per la ricerca su YouTube. 

Della fine della innovativa formula di mobilità Andante con..Bus (insignita dell'Oscar della mobilità, come attesta l'immagine del mio profilo Facebook, e che con nostalgia ricordano ancora oggi tutti coloro che se ne avvalevano, spiegherò le ragioni in una prossima occasione. Che si determinerà, nel caso in cui questo mio appello (ed il premio cui ho fatto cenno all’inizio) produrrà l’effetto che mi riprometto: vale a dire un aumento vertiginoso dei visitatori del relativo sito, e magari superare il numero dei curiosi che hanno cliccato il sito per sapere come è andata a finire la storia dei biglietti venduti dall' azienda di trasporto di Napoli, come si vede nel filmato che segue i tre dedicati ad Andante con..Bus.

Il primo premio consiste : in 5 coppie di biglietti per lo spettacolo Le signorine che si rappresenta questi giorni e fino al 10 febbraio al Teatro Ambra Jovinelli di Roma. Conseguiranno il premio coloro che sapranno individuare una particolare, specifica immagine del filmato che farà loro pensare al grande Alfred Hitchcock. Si tratta in realtà della firma che ho apposto (in forma di fugacissima immagine ,come faceva in tutti i suoi film il grande regista) alla mia ultima creazione e che sfido i tuoi seguaci ad individuare. Poiché il premio è (per le mie finanze) abbastanza oneroso (due poltronissime costano €54,00 e quindi 5 coppie: €270,00..) converrete che non posso essere più esauriente.
Vi garantisco però che il richiamo al mago del brivido è assolutamente pertinente. Sarà sufficiente descriverlo con poche parole, indicando la collocazione ed il minutaggio dell'immagine che appare nell'angolo, in basso a sinistra dello schermo. via via che il filmato scorre ed inviarlo al mio account francesco.gennaro@libero.it entro il 9 febbraio per avere la possibilità di assistere all'ultimo spettacolo del 10.

Pubblicherò il risultato, fattomi conoscere sull’ account personale dalle prime cinque coppie nel mio profilo di FACEBOOK che non pratico da ben 11 anni. Il 10 febbraio pubblicherò poi l'immagine di cui parlo e che non potrete non associare al grande Hicc!
Qual'é il motivo di questo gioco? Provocare un'impennata (il numero delle visualizzazioni del filmato che appare subito dopo i tre dedicati ad Andante con..Bus - in totale 534.- che ha per titolo :"Napoli, il numero dei biglietti venduti....." è di 49.139 visitatori).
Questo nella speranza che qualcuno o "un gruppo di qualcuni" ne apprezzi l'utilità, ne comprenda la fattibilità e ne sfrutti la potenzialità.

Immagino un gruppetto di giovani che abbiano voglia di ricreare una cosa utile, ampiamente sperimentata, apprezzata da migliaia e migliaia di persone delle quali, moltissime, ancora dopo 11 anni, ne ricordano e apprezzano l'utilità e la piacevolezza.
Potrebbe venirne fuori una start-up, a seguito delle attuali innovazioni tecnologiche, sulla traccia delle mie idee che, come ampiamente documentato, avevo preconizzato con molto anticipo e sono state puntualmente realizzate: il pagamento in-Line, per esempio realizzato poi dalla SIAE sulla base di una mia proposta come attesta con una mail un suo alto dirigente, o un’App (questa ancora da realizzare) che avvertirà con congruo anticipo chi, lungo il tragitto del bus, sia interessato a sfruttare i posti ancora liberi al prezzo di un vero e proprio last minute. Un gioco da ragazzi, insomma. Un gioco in grado di moltiplicarsi a macchia d'olio in tutte le città che soffrono dello stesso problema: la mobilità negata ad un'enorme fascia di popolazione che, pur avendo la macchina (figuriamoci chi non ne dispone) neanche si sogna di spostarla dal conquistato parcheggio.




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