A 150 anni dalla sua nascita Napoli rende omaggio uno dei suoi figli più celebrati, il grande tenore Enrico Caruso. E' stato a al palazzo reale di Napoli il Museo Caruso, un unico grande spazio nella sala monumentale Dorica che accoglie non una semplice esposizione di cimeli ma una vera e propria stanza delle meraviglie, con animazioni in 3D e piattaforme multimediali, postazioni e installazioni musicali e cinematografiche. Al museo ci si muove tra costumi, dischi, grammofoni d'epoca, spartiti originali con segni autografi dell'artista, come gli acquerelli colorati, un unicum nella produzione artistica figurativa di Caruso, cui si aggiunge la preziosissima donazione delle celebri caricature dedicate ai grandi della musica, da Toscanini a Verdi.
Laura Valente, curatrice del Museo Caruso: "Caruso non è importante solo per Napoli, perché è stato il più grande tenore che sia mai esistito ed era universalmente conosciuto e perché, al di là del suo grande talento e della sua straordinaria voce, ha proprio forgiato un nuovo modo di cantare, di esprimersi sul palcoscenico, in un certo modo, come faceva Maria Callas. Dopo di loro, niente è stato come prima".
Un museo che suona come un'affermazione orgogliosa della cultura italiana e partenopea. Come ha sottolineato anche il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano: "Caruso è stato un artista straordinario. Secondo la critica è uno dei più grandi tenori di tutti i tempi, ma direi anche che rappresenta un'immagine positiva di Napoli nel mondo, che ha universalmente implementato il valore del bel canto italiano".
Il modo migliore per celebrare i 150 anni dalla nascita è stato renderne immortale il suo incredibile talento.
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