La Regione si astiene su Fuortes: il motivo
Il professore Riccardo Realfonzo, rappresentante della Regione nel Consiglio di Indirizzo della Fondazione Teatro di San Carlo ha messo a verbale le motivazioni che oggi hanno determinato la sua astensione sulla proposta di nomina di Carlo Fuortes come Soprintendente del Teatro, avanzata dal Presidente del Consiglio di Indirizzo, il sindaco Gaetano Manfredi.
In apertura della sua dichiarazione Realfonzo ha espresso apprezzamento per le qualità professionali di cui Carlo Fuortes ha ampiamente dato prova nel suo lungo percorso e in molteplici prestigiosi incarichi.
La Regione ha però in questi ultimi anni espresso numerose critiche, molto specifiche e tecnicamente puntuali, rispetto alla gestione del Teatro, che non hanno trovato risposta. Il riferimento è alla attribuzione di alcuni incarichi dirigenziali ingiustificati e che hanno determinato extracosti, a numerosi aspetti relativi alla gestione del personale, a questioni relative al pieno efficientamento della gestione e a diversi nodi relativi ad aspetti di bilancio. Come è noto, ha ricordato Realfonzo, la mancanza di risposte a questi rilievi ha determinato anche la mancata approvazione da parte del rappresentante della Regione del bilancio consuntivo 2022 e del bilancio di previsione 2023.
Realfonzo ha dunque chiesto che vi siano le condizioni per la realizzazione di una programmazione artistica di rilievo internazionale, con importanti produzioni del San Carlo; ma ha anche sottolineato la necessità che intervenga una secca discontinuità gestionale-amministrativa della Fondazione, tale da fornire risposte alle domande poste dai rappresentanti della Regione in Consiglio di Indirizzo e garantire una gestione pienamente trasparente e condivisa, come necessario in una istituzione di elevatissimo prestigio internazionale quale il Teatro di San Carlo.
La necessità di certezze in merito alla richiesta discontinuità, ha chiuso Realfonzo, motiva la scelta di astensione in merito alla proposta di nomina di Carlo Fuortes. Il rappresentante della Regione si è detto ben lieto di sostenere l’azione del nuovo Sovrintendente una volta che ascoltate le sue dichiarazioni programmatiche dovesse risultare evidente la volontà di dare seguito a una gestione diversa dal passato, trasparente, efficiente e pienamente rispettosa delle prescrizioni dello Statuto della Fondazione.
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E questa è l'altra faccia della tragicommedia che si vuol rappresentare al San Carlo.
Aveva cominciato Sangiuliano che, dall'alto delle sue inesistenti competenze in fatto di melodramma, aveva detto che Lissner non era in grado di guidare il teatro all'altezza della sua gloriosa storia.
Adesso anche De Luca recita la medesima parte di Sangiuliano forte della medesima ignoranza in materia. Il Governatore che si è fatto un festival a sua misura a Caserta (un'estate da re, affidato al suo fedelissimo Marzullo, tanto paga Pantalone) che a Ravello dopo aver terremotato la Fondazione, ha di fatto c9onfermato quel grand'artista che è Alessio Vlad, vuole anche lui che il San Carlo cambi rotta, si svegli. E chissà chi avrebbe messo lui al posto di Lissner, come temiamo per la medesima ragione, di una scelta affidata a Sangiuliano.
Viene da ridere se non ci fosse da dannarsi per la disperazione. E solo per questa ragione, passiamo sopra ogni cosa e capiamo la scelta di Manfredi. Nonostante Fuortes.( Pietro Acquafredda)
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