Il lato oscuro del Colosseo. «Per la prima volta viene aperto al pubblico il leggendario criptoportico, la galleria ipogea sul lato orientale del monumento che collegava, senza essere vista, il cosiddetto Ludus Magnus, ossia la palestra dei gladiatori ai sotterranei dell’Anfiteatro Flavio», racconta al Messaggero la direttrice del parco archeologico del Colosseo Alfonsina Russo.
Bisogna immaginare un corridoio sotterraneo, lungo in origine oltre ottanta metri, e la camminata lenta dei gladiatori, verso il loro destino. Il buio fitto rischiarato dalle fiaccole sulla parete imponente di blocchi di travertino. Un incedere avvolto dal silenzio, fino a quando l’eco delle grida del pubblico sugli spalti comincia ad invadere l’aria. Caldo record, «80 turisti si sentono male ogni giorno al Colosseo»: parla un addetto alla sicurezza «È qui che dall’inaugurazione del Colosseo nell’80 d.C. e per i successivi 400 anni i gladiatori passavano per ascendere sull'arena e combattere fino alla morte», indica la Russo.
Dopo un lungo e complesso lavoro di restauro, il tunnel segreto apre con uno speciale allestimento multimediale realizzato dagli esperti archeo-informatici della Katatexilux, grazie alla sponsorizzazione pubblico-privato della Hornblower Group. Un evento, ideato da Federica Rinaldi, l’archeologa responsabile del Colosseo, che si inserisce nel nuovo percorso espositivo “Gladiatori nell’arena, tra Colosseo e Ludus Magnus”, allestito nei sotterranei, con la cura della Rinaldi insieme a Barbara Nazzaro.
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