Sanzioni erano state annunciate, alla fine arriva la più drastica: Alberto Veronesi è stato scaricato dal Festival Puccini dopo la plateale protesta del Maestro, che aveva diretto la Bohème di Gayral con una benda nera sugli occhi. L’ambientazione sessantottina non era andata giù a Veronesi, presenza storica del Pucciniano, e nemmeno (anzi, sembra soprattutto) a Vittorio Sgarbi. Ma solo a ridosso della prima, al gran teatro all’aperto di Torre del Lago, Veronesi ha deciso di manifestare le sue rimostranze, nonostante sapesse da lungo tempo le specifiche dell’allestimento.
La protesta clamorosa, contestata da una parte del pubblico che ha assistito alla rappresentazione del capolavoro lirico a due passi da villa Puccini, alla fine gli costa “l’esonero”, per usare una metafora calcistica. Le repliche del 29 luglio, del 10 e del 25 agosto saranno dirette da un altro maestro, il cui nome non è ancora stato ufficializzato.
Ovviamente la questione è diventata più politica che artistica e i partiti ci si sono tuffati, anche se non polarizzati. Infatti, per esempio, da Fratelli d’Italia arriva solidarietà: “Tutta la nostra solidarietà al maestro Alberto Veronesi, messo sotto accusa e a cui alla fine è stato fatto il recesso dal contratto di direttore d'orchestra... per aver difeso Puccini”, scrivono in una nota Alessandro Amorese, capogruppo FdI in Commissione Cultura alla Camera e Vittorio Fantozzi, vicecapogruppo FdI in Consiglio regionale della Toscana.
Da fonti Lega invece piovono critiche a Veronesi: “Veronesi, altra sceneggiata politica alla prima del Pucciniano: ormai è un imbarazzo per tutti e a rimetterci sono proprio le relative celebrazioni del 2024. Vanificato l'appello del sindaco di Lucca”, scrive in una nota Massimiliano Baldini, consigliere regionale del partito di Matteo Salvini e responsabile cultura della Lega per la Toscana. “Il sindaco di Lucca, nell'interesse di provare a riportare un po’ di serenità nel comitato per le Celebrazioni Pucciniane che sin da quando ha iniziato ad operare ha vissuto mille problematiche di gestione, di organizzazione e di programmazione, solo due giorni fa aveva chiesto di abbassare i toni delle polemiche per salvare il salvabile: ebbene, non c'è che dire, Alberto Veronesi, cioè proprio il presidente del comitato, 'lo ha subito accontentato’ con un' altra delle sue sceneggiate che a Viareggio ben conosciamo tutti”.
Il suggeritore
"Ho detto io ad Alberto Veronesi di dirigere bendato la Bohème al festival Pucciniano, un'idea mia e lui ha fatto bene a seguirla” ha rivelato Vittorio Sgarbi, che in un comunicato ribadisce che in questa produzione “il problema della regia non è un problema estetico, ma un problema politico” cioè “l'uso e l'abuso da parte del regista Christophe Gayral di un incarico avuto dal Festival Pucciniano per dichiarare con la regia le sue intenzioni politiche e socio psicologiche. La sua è una regia o un comizio? E la regia della Bohème dev'essere lo strumento per criticare il governo e le istituzioni che finanziano il Festival e le celebrazioni Pucciniane? Per il '68 io attendo altra musica, non quella di Puccini che dovrebbe essere lasciato in pace”.
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