Abbiamo visto ed ascoltato in tv, in differita, il concerto in Piazza Duomo, a conclusione del Festival di Spoleto.Tony Pappano dirigeva l'Orchestra di Santa Cecilia.
Innanzitutto il programma che aveva come pezzo forte Shéhèrazade di Rimsky-Korsakov. Un brano che, al chiuso, avrebbe fatto emergere e apprezzare singolarmente, molti degli strumentisti ceciliani, ma all'aperto molto meno. Il quale era preceduto da un brano del compositore turco Fazil Say, con violino solista, che non era certo il più adatto per un concerto in piazza. In apertura una scintillante sinfonia rossiniana, che però noi non abbiamo ascoltato, essendoci messi davanti alla tv a concerto avviato.
Noi non siamo di quelli che si appellano alla ben nota convinzione di Toscanini: la musica non si addice a spazi all'aperto. La musica si può certo eseguire anche all'aperto, e del resto nel corso della storia tanta musica è stata scritta per essere eseguita all'aperto. Dunque c'è musica e musica. E un direttore artistico, nel caso Monique Veaute ed il suo aiutante musicale, dovrebbe saperlo, mettendo in secondo piano qualunque 'intento o profilo programmatico' ed altre amenità che con dalla piazza devono essere bandite.
In piazza si può eseguire musica ma solo musica adatta. E cioè... tante cose che la Veaute, in tutta evidenza, non ha considerato. Né può giustificarla una qualche 'imposizione' di direttori e orchestre. Un direttore artistico deve tener testa a proposte poco adatte anche agli spazi.
Ai tanti concerti a cui abbiamo assistito negli anni in Piazza Duomo a Spoleto è associata la vista di una 'camera acustica' che favoriva l'ascolto della musica all'aperto.
Il palcoscenico, nudo e crudo, montato davanti alla facciata del Duomo che faceva da 'fondale', di quest'anno, non favoriva certo l'ascolto nella piazza, dove la musica arrivava attraverso mastodontiche casse.
No, non si fa. Con 6 milioni circa di finanziamenti il Festival, per i Concerti in piazza, in apertura e chiusura della manifestazione, avrebbe dovuto innanzitutto scegliere un programma più adatto e poi non demandare alla sola amplificazione la fruizione musicale.
Sul progetto 'artistico', a firma Francesca Nesler, di Rai Cultura, che ha ripreso e trasmesso il Concerto, ci siamo espressi già altre volte. Negativamente.
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