Regista, scenografo e costumista. Pier Luigi Pizzi sarà ospite dell’UlisseFest a Pesaro oggi alle 17 al Teatro Sperimentale. Il maestro, 93 anni, presenterà la sua autobiografia "Non si può mai stare tranquilli. Incontri di vita e di teatro", appena pubblicata da Edt.
Essere considerato uno degli ultimi e grandi registI e testimoni del teatro del ’900, la onora o le sta stretto?
"Negli ultimi anni ricevo una serie di premi alla carriera – risponde Pizzi -, è come se fossero dei benserviti. Ma io ancora sono nel pieno della mia attività. Anche dopo 70 di lavoro guardo ancora al futuro".
Curare tutti gli aspetti dalla la regia, dai costumi fino alla regia, è un lavoro enorme. Quale è il segreto per riuscirci?
"Sono nato come architetto, poi ho studiato scenografia artistica fino a diventare regista. C’è grossa responsabilità a fare tutto lo spettacolo da solo, ma è più facile perché le decisioni le prendo solo io".
Perché il titolo del suo libro "Non si può mai stare tranquilli. Incontri di vita e di teatro"?
"E’ ironico. Quando si parte per un progetto nuovo si ha sempre timore che qualcosa non funzioni, poi invece è un successo". Come la sua vita?
"Io tutto quello che ho ottenuto l’ho sudato, non ho mai ricevuto regali. Il mio dono è aver capito subito quello che volevo fare e da lì sono stato fedele ai miei desideri e obiettivi. Ho avuto il dono della vocazione".
Si è mai annoiato nel lavoro?
"Sarebbe triste annoiarsi mentre si fa il proprio lavoro. Io mi sono sempre divertito, anche adesso".
Quali gli incontri più significativi della sua carriera?
"Picasso e Joan Crawford. Perché? "Lo scoprirete se leggerete il mio libro, non svelo nulla". Il tema dell’UlisseFest è il viaggio. La sua autobiografia racconta il suo viaggio?
"Racconta di un lungo percorso di quasi un secolo di vita e di lavoro".
Ha mai contato quanti allestimenti ha fatto?
"No, non penso ai record. Ma ne ho fatti parecchie centinaia". Con il Rof, Rossini Opera Festival, sono 22. Lo sapeva?...
"No, ma in 40 anni di Rof ci stanno. La mia vita professionale l’ho dedicata a Rossini, mio prediletto. Con il Rof di Pesaro ho un rapporto molto stretto. Anche se poi ho fatto allestimenti di Rossini in tutto il mondo".
Nel 2022 Pesaro le ha assegnato la cittadinanza onoraria. Felice?
"Molto. Infatti oggi presento con molto piacere la mia prima pubblicazione ai miei concittadini".
Quest’anno però non sarà al Rof, perché?
"Sono a Torre del Lago dove porterò in scena il 28 luglio Madame Butterfly di Puccini. Ma il prossimo anno sarò di nuovo al Rof con il Barbiere di Siviglia".
Beatrice Terenzi
Nessun commento:
Posta un commento