Inaugurato il Museo Enrico Caruso a di Palazzo Reale: la nuova meraviglia di Napoli
È stato inaugurato al Palazzo Reale di Napoli il Museo Caruso, il primo museo nazionale dedicato a Enrico Caruso, uno dei più grandi tenori di tutti i tempi. Il museo ha sede a Napoli, a Palazzo Reale. Un unico grande spazio, la monumentale sala Dorica accoglierà non una semplice, seppure preziosa, esposizione di cimeli ma una vera e propria stanza delle meraviglie, con animazioni in 3d e piattaforme multimediali, postazioni e installazioni musicali e cinematografiche, un caleidoscopio di effetti rivolto a un pubblico eterogeneo.
Inaugurato il Museo Enrico Caruso al Palazzo Reale di Napoli
L’iniziativa si avvale della collaborazione di partner “carusiani” da tutto il mondo, a partire dagli Archivi Ricordi e Puccini fino ai grandi teatri d’opera con i loro preziosi archivi, come il San Carlo, la Scala e il Metropolitan fino alla Cineteca di Bologna con MoMA – The Museum of Modern Art, BFI National Archive e Gosfil’mofond, con lo straordinario lavoro di restauro e sincronizzazione vocale sul film di Edward José My Cousin (Mio cugino [USA; 1918; b/n; muto; 49 minuti), in cui la vera voce del grande tenore è montata sulle immagini del film muto in modo da poter sentire la sequenza in cui canta la celeberrima aria Vesti la giubba, da I Pagliacci di Ruggero Leoncavallo.
Il percorso del museo
Il Museo propone un percorso complessivo su Caruso, primo grande personaggio mediatico moderno, e sul suo fondamentale contributo alla costituzione di una più ampia rete di artisti italiani che hanno scritto pagine fondamentali nella storia dello sviluppo dell’industria dello spettacolo, oltre che delle discipline artistiche in cui si sono cimentati. Il primo aspetto permette di fare un omaggio doveroso e che colma una grave lacuna. L’altro tema è un’affermazione orgogliosa della cultura italiana e partenopea. Caruso e Napoli si sono toccati poche volte se si pensa al palcoscenico eppure Caruso esprime tutta la potente incisività di un ‘marchio’ che lega l’Italia all’eccellenza di artisti mai eguagliati e che nel suo caso sublimano il concetto del “più grande cantante mai esistito”.
Fondamentale la sinergia con un donatore ‘speciale’, Luciano Pituello, presidente dell’Associazione Museo Enrico Caruso, Centro Studi Carusiani di Milano, che ha dedicato tutta la sua vita a collezionare cimeli e incisioni originali e che ha deciso di donare la maggior parte dei rari materiali di proprietà del Museo come atto di generosa condivisione di un progetto definitivo sul grande tenore, con la preziosa collaborazione di Ugo Piovano.
Il Fondo Pituello
Il Fondo Pituello, già in parte destinato al Comune di Lastra a Signa, dove ha sede il Museo Caruso di Villa Bellosguardo (residenza italiana di Caruso), è il fulcro della nuova installazione a Napoli: costumi, dischi, grammofoni d’epoca, spartiti originali con segni autografi dell’artista e molto altro.
La collaborazione avviata con il Comune di Lastra a Signa e la sindaca Angela Bagni ha consentito di avere per l’inaugurazione del Museo a Napoli anche dei pezzi straordinari, come il costume di Canio (dai Pagliacci di Ruggero Leoncavallo) appartenuto al tenore o gli acquerelli colorati, un unicum nella produzione artistica figurativa di Caruso, a cui si aggiunge la preziosissima donazione delle celebri caricature dedicate ai grandi della musica, da Toscanini a Verdi.
Ma anche, già fulcro della collezione del nuovo Museo, preziosi ‘segni’ carusiani come i suo schizzi cubisti e le caricature in stile impressionista. Le moltissime cartoline, lettere e foto d’epoca saranno visibili nei tavoli multimediali, digitali e interattivi, così come la sua impressionante discografia sarà godibile, mediante una tecnologia precisa. Una particolare attenzione nella progettazione del percorso espositivo è stata infatti riservata alla fruizione dei contenuti sonori. Essendo questo un museo dedicato ad un cantante lirico, l’ascolto dei brani è parte fondamentale della narrazione. Per assicurare un ascolto personalizzato, anche in diverse lingue, è stato scelto di impiegare la tecnologia Beacon che prevede un sistema che fa uso di cuffie e di device tipo smartphone dedicato ad ogni singolo utente.
La collaborazione con l’Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi ICBSA e con il suo direttore Antonello de Berardinis ha permesso la realizzazione di una postazione ad hoc. Caruso è appartenuto a quella generazione di interpreti che ci hanno tramandato per primi il suono della propria voce grazie alla innovativa invenzione dell’epoca: la fonoriproduzione. L’Intervento di ricostruzione della corretta velocità di registrazione dei supporti storici, l’elaborazione dei dati ed il recupero, attraverso l’utilizzo di software idonei e dei dati ricavati dallo studio delle fonti documentali e repertoriali, ci permettono, da questa postazione, di apprezzare una nuova e più realistica sonorità della voce del cantante. Molte le novità: dalla cronologia ‘performativa’ presentata con una mappa del mondo digitale, alla suddivisione del percorso in aree tematiche narrative.
Museo Enrico Caruso: orari, biglietti, prezzi
Apertura al pubblico dal 20 luglio 2023
L’ingresso è compreso nel biglietto del Palazzo Reale di Napoli
Costo biglietti: intero 10 + 1 euro* – ridotto (18-25 anni) 2+1 euro* – gratuito fino a 18 anni e possessori Artecard
Orario: 9.00-19.00 (ultimo ingresso h. 18.00) – chiusura mercoledì
* Dal 15 giugno al 15 settembre 2023 il biglietto è aumentato di 1 euro, destinato alla messa in sicurezza dei beni culturali dell’Emilia Romagna danneggiati dall’alluvione.
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