Colpo di mano della Lega sul Centro sperimentale di cinematografia"
Un emendamento al dl Giubileo rivoluziona l'istituto di Cinecittà. La protesta degli studenti della scuola di cinema e della politica
"La cultura non si lottizza. Il Csc non si lega". Recita così lo striscione di protesta comparso ieri fuori dalla sede del Centro sperimentale di cinematografia di via Tuscolana, istituzione del mondo del cinema - attualmente presieduta da Marta Donzelli - con la sua scuola nazionale e la sua cineteca tra le più importanti del mondo. Lo striscione è stato affisso dagli studenti dell'istituto, in protesta contro l'emendamento della Lega, inserito nelle maglie del decreto Giubileo, in discussione alla Camera, che sta sollevando un polverone proprio in queste ore. Di cosa si tratta?
Il testo sopprime di fatto la figura del direttore generale della fondazione, aumentando i membri del Comitato scientifico da tre a sei e facendoli diventare di nomina diretta di tre ministeri. "Un colpo di mano vergognoso di una maggioranza ossessionata dalle poltrone" commenta Nicola Zingaretti. "Dopo l'Inps e l'Inail è arrivato il turno del Centro Sperimentale di Cinematografia - gli fa eco il deputato Gianni Cuperlo - il governo con un emendamento decide di anticipare il ricambio degli organi di governo di una vera istituzione della nostra cultura. Non pensano di avere solo vinto le elezioni. Si sono convinti di avere vinto il jackpot del potere e delle poltrone".
"Il governo non avalli il tentativo portato avanti da alcuni deputati di maggioranza di stravolgere e occupare un'istituzione importante per la cultura e la formazione italiana come la fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia" dichiara Valentina Grippo, di Azione, intervenendo in commissione Cultura a Montecitorio di cui è vicepresidente, durante la discussione degli emendamenti al decreto. "Si introducono di fatto nomine politiche e controllo su un'istituzione culturale e formativa fondata nel 1935 che, qualora dovesse essere riformata, meriterebbe almeno un metodo e un'attenzione diversa. Voteremo contro questo emendamento auspicando che il governo fermi quella che non può che essere letto come un tentativo di lottizzazione e di svuotamento di un'istituzione importante del nostro paese".
"Gli appetiti famelici della maggioranza ora si rivolgono al mondo del cinema" commentano gli esponenti M5s in commissione cultura alla Camera Antonio Caso, Anna Laura Orrico, Gaetano Amato e Susanna Cherchi. "Nel mirino una istituzione di eccellenza come il centro sperimentale di cinematografia, che attraverso un emendamento vogliono trasformare in una articolazione del governo sottraendogli autonomia e mettendone la governance alla mercé dei ministri. Vogliono forse tornare all'epoca dei cinegiornali per mostrare le gesta eroiche del governo, come la figuraccia della gita di Meloni e Sangiuliano da Roma a Pompei? Siamo al fianco della protesta degli studenti e ci faremo portavoce in Parlamento delle loro legittime istanze, sostenendo pienamente le prossime iniziative che verranno messe in campo su questo fronte".
La protesta degli autori
"L’emendamento presentato al DL Giubileo per cambiare la natura e la struttura del Centro Sperimentale di Cinematografia deve essere ritirato", attaccano in un comunicato congiunto 100autori - Associazione dell'Autorialità Cinetelevisiva e WGI - Writers Guild Italia. "Stiamo parlando di una delle più antiche e prestigiose scuole di cinema del mondo, punto di riferimento italiano e internazionale, che genera arte e talenti. La sua autonomia deve essere un valore da preservare e per questo riteniamo inammissibile il tentativo di cambiare una governance che sta ottenendo risultati straordinari anche sul piano occupazionale. Nell'emendamento di mezza estate che speriamo rimanga solo un brutto sogno, si prefigura un azzeramento degli attuali vertici del Centro stesso, si ipotizza un Comitato scientifico di nomina politica, remunerato, si interviene su struttura, compiti e funzioni. È un maldestro tentativo di far rientrare dalla finestra un emendamento già ritenuto inammissibile in passato e che tocca una istituzione simbolo di tutto il cinema italiano".
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