mercoledì 26 luglio 2023

Fuortes torna vergognosamente sui suoi passi ed accetta ( o sollecita?) la sovrintendenza del Teatro San Carlo

Nessuna smentita di ciò che pensavamo di lui, Carlo Fuortes, e cioè che oltre che essere un buon manager - per lo meno sembra non lasciare buchi dove mette piede, magari non riesce a coprire quelli preesistenti- è anche un perfetto opportunista.

 Ha cambiato idea. Voleva Milano, ma Sala gli ha detto picche, non Firenze, perchè per un ignorante come lui che non conosce la storia del Maggio Fiorentino, era troppo poco,  e neppure Napoli, l'unica poltrona che Meloni liberava da Lissner per far posto  a lui dimesso dalla Rai dopo infiniti tira e molla. A Napoli no, non ci sono le condizioni, aveva detto non più tardi di qualche mese fa e  ripetuto quando il suo nome a Napoli  era tornato a circolare.

 E Lissner si era anche adoperato per fargli terra bruciata in teatro, come meriterebbe uno che ha schifato questo posto e quell'altro fino a quando non se l'è vista brutta, nel senso che correva il rischio di restare senza poltrona.

 Ma Manfredi non si trova nella stessa situazione di Sala; lui ha bisogno di dare una guida al Teatro, di cui è presidente, e salvo certe scivolate passate  tipiche di un ignorante, come Fuortes, la scelta dell'ex ad Rai è quella giusta, per lo meno la migliore in campo, dimenticando tutto quello che aveva detto fino a poche settimane fa.

 Perchè, a difesa di Manfredi, va anche detto che con la fame di poltrone che il Governo sta dimostrando ogni giorno, chissà che avrebbe proposto o suggerito Meloni, Sangiuliano, e quella mente eccelsa di Mollicone,  capo della Commissione cultura del Parlamento.

 Per non  fargli comunque farea  Fuortes la figura della banderuola - che nulla potrà modificare - racconta Dagospia che in una festa attovagliata fra notabili, lo hanno quasi costretto ad accettare l'incarico a Napoli. E noi dovremmo credere a questa bufala.

 Fuortes è uno attaccato alla poltrona come infinti altri, purtroppo; della dignità e della coerenza personale e professionale, non gli frega assolutamente nulla, ne neppure di quello che la gente può pensare di lui.

 E del resto non diceva un celebre scrittore che solo gli stupidi non Va bene, ma non ogni momento a seconda delle convenienze. cambiano mai parere? 

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