Secondo il presidente della Toscana, Eugenio Giani, il nuovo Maggio Musicale fiorentino deve guardare oltre la musica lirica: “Ci saranno modifiche sostanziali nella governance e nel programma”
A margine della consegna del Pegaso d’oro alla città di Volterra, Giani, in riferimento al futuro del Maggio Musicale fiorentino all’indomani del finanziamento di 7,6 milioni, ha affermato: “Il Maggio deve diventare davvero un centro culturale vivo, legato ai suoi soci fondatori, e proiettato a tutta la città, non solo alla nicchia della musica lirica”.
Secondo Giani, la svolta del Maggio Musicale deve passare per radicali trasformazioni sia dal punto di vista della governance che da quello della programmazione: “La governance non può essere più quella di un soprintendente, che si occupa e ha competenze solo per la musica lirica; occorre una sorta di direttore generale del Maggio, un direttore artistico”.
E ha aggiunto: “oltre alla musica lirica, il direttore artistico, di cui sopra, deve saper anche proporre spettacoli di musica moderna di qualità, portare dei musical e sfruttare bene gli spazi”...
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Serve un salto di qualità. Il Teatro del Maggio non può più essere solo il luogo della lirica, ma un luogo aperto alla città. Altrimenti l’anno prossimo al soccorso gli enti non arriveranno”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, commentando l’accordo definito ieri a Roma, al Ministero della Cultura.
“Quello che è venuto fuori dal tavolo è che ora ci vuole un rilancio vero. Non possiamo tutte le volte, ogni anno, ritrovarci a fare l’operazione di soccorso ai conti del Maggio. Quindi ora dobbiamo aprire il Maggio a nuove platee, dobbiamo fare eventi per i giovani. Ricordo l’evento che abbiamo organizzato come Regione insieme al ministero, abbiamo portato 5 mila giovani. Occorre portare manifestazioni che al momento sono nelle piazze di Firenze. Pensate a quella che in piazza SS. Annunziata ha portato una serie di grandi artisti. Bisogna occupare la Cavea, la struttura all’aperto da 2500 posti che quest’anno è stata utilizzata solo dalla Regione e solo una volta, per l’anniversario del 7 giugno. Occorre legare il Maggio alla moda, che ha nel luogo adiacente della Leopolda tanti eventi. Bisogna poter prendere in affitto il Teatro del Maggio durante Pitti”, ha concluso Giani.
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Ha mai pensato GIani, ma anche Nardella e pure Sangiuliano che il Maggio risorgerebbe certamente se loro tutti indistintamente si tenessero alla larga dal teatro al momento delle nomine e venisse scelta una persona competente e capace anche di governare le risorse? ( P.A.)
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