martedì 25 luglio 2023

Rai. Esercito di vicedirettori, in maggioranza donne ( da Primaonline, di Anna Rotili). Divisi per quote di partiti. Ma c'è anche un vicedirettore in 'Quota Gianni Letta'

 

Rai: 30 vicedirettori per le testate. La maggioranza sono donne 

Fino a ieri sera il totonomine delle vicedirezioni non era ancora chiuso. Caselle in bilico, angoli da smussare, duelli sui nomi hanno tenuto fino all’ultimo aperte le squadre dei vicedirettori (sei vice per testata, sette per il Tg1 e per la mega testata del Giornale Radio e Radio Uno).
Una partita che serve soprattutto alla conta tra le forze politiche e infatti tutti i nomi sono rigorosamente targati e spartiti.  

Le nomine riguardano solo le testate che hanno visto il cambio dei direttori, quindi il Tg1 del meloniano Gian Marco Chiocci, il Tg2 del berlusconiano Antonio Preziosi, Rai Parlamento con Giuseppe Carboni di area 5Stelle, il Gr e Rai Sport dove si sono insediati l’ex democristiano, oggi leghista, Francesco Pionati e Jacopo Volpi in quota Gianni Letta.
Al Cda, chiamato a una semplice presa d’atto, sono stati presentati i piani editoriali dei neodirettori insieme alla squadra dei trenta vice.

Diciassette donne

Questa volta l’ad Roberto Sergio e il dg Giampaolo Rossi non si sono lasciati prendere alla sprovvista come nel primo giro di nomine e il corposo pacchettone di vicedirettori rispetta rigorosamente la parità di genere con addirittura una prevalenza di investiture femminili: diciassette vicedirettori donne su 30 nomine. Prima sulla tolda di comando degli stessi telegiornali sedevano 12 donne e 17 uomini.

Quanto al rispetto del pluralismo, lo si potrà misurare leggendo nomi e appartenenze, non mancano casi eclatanti che faranno discutere come la storia di Incoronata Boccia, catapultata dalla redazione della Sardegna al Tg1. E si sentirà gridare al ribaltone per il semplice  motivo che nella redistribuzione dei pesi politici all’interno delle testate  aumenta, come è nelle regole del gioco, la quota di Fratelli d’Italia, perde un po’ terreno il Pd, che vede troppi galli a cantare, e crescono i 5Stelle grazie ad una politica più furba nei confronti dei nuovi vertici Rai  e del potere meloniano.
E allora vediamo chi fa parte di questa trentina di nomine.

Derby Pd per il Tg1

Al Tg1 di Chiocci si è combattuto un derby molto sanguinoso tutto interno al Partito Democratico, che ha visto chiamare in causa anche la segretaria Elly Schlein. Sembrava scontata alla vicedirezione degli Speciali la riconferma di Maria Luisa Busi che invece ha dovuto fare un passo indietro e cedere la vicedirezione a Elisa Anzaldo (prima da sinistra). Se tutti davano fino a ieri per vincente la Busi è perché la giornalista era sostenuta dall’area del cosiddetto ‘Pd classico’ formato dall’ex ministro Andrea Orlando, dalla consigliera Rai Francesca Bria, da Sandro Ruotolo, attuale responsabile Informazione e cultura dei dem, e dal potente sindacato Usigrai.

Storica conduttrice delle 20 la Busi aveva lasciato la conduzione del Tg1 nel 2010 in fortissimo scontro
con l’allora direttore berlusconiano Augusto Minzolini. Al Tg1 viene richiamata da Mario Orfeo che nel 2016 la nomina vicedirettore agli Speciali. Nomina che Chiocci era pronto a riconfermare.    
A quanto si dice la segreteria Elly Schlein si è invece impuntata su Anzaldo, cercando il svecchiamento.
A viale Mazzini dicono tutti che Schlein, un po’ come un tempo i 5 Stelle, non ha figure di riferimento che l’aiutino ad orizzontarsi dentro la Rai, ma in questa vicenda è stata tirata un po’ per i capelli, forse dopo le critiche per essere rimasta inerte nelle nomine precedenti.      

Anche Anzaldo è uno storico volto del Tg1 dal solido pedigree di sinistra. Anche lei ha rinunciato alla conduzione in epoca Minzolini, ma rimanendo a lavorare in redazione. Alla conduzione delle 20 la Anzaldo è stata riportata l’anno scorso da Monica Maggioni, ed era finita al centro di polemiche durante
la campagna elettorale per una battuta su Giorgia Meloni  che le “era venuta male” – come ha ammesso scusandosi. Anzaldo ha avuto l’endorsement della Schlein, ma al Tg1 raccontano un’altra storia che non ha giocato a favore della Busi che notoriamente in disaccordo con la direzione Maggioni, da un anno e mezzo era assente per un problema di salute. La sua ricomparsa improvvisa ha creato perplessità e imbarazzo in azienda.  

Come vice di Chiocci in quota Pd è stata confermata Costanza Crescimbeni, considerata una tosta che sa “tenere” un telegiornale. La Crescimbeni è una creatura di Mario Orfeo che da vicecaporedattore al Politico l’aveva voluta portare alla vicedirezione. Renziana, è amica di famiglia di Chiocchi e anche in ottimi rapporti con il dg Giampaolo Rossi.  

In quota centro destra confermati anche i due vicedirettori alle edizioni, Grazia Graziadei e Francesco Primozich.  
Le new entry invece sono Incoronata Boccia, che arriva dal ruolo di vicecaporedattore del Tgr Sardegna, stimata e caldeggiata da Rossi; Mariarita Grieco di Forza Itala lascia la vicedirezione del Tg2 a cui era stata
promossa dall’ex direttore ora ministro Gennaro Sangiuliano.

Al Tg1 giudicano ‘una incognita’ Senio Bonini, per cui si sono molto spesi Giuseppe Conte e Rocco Casalino e che prende il posto di Bruno Luverà, altro pentastellato che pare potrebbe passare all’Approfondimento di Paolo Corsini. Bonini è stato inviato di Rai News a Palazzo Chigi e poi ha fatto la conduzione del TgUnomattina – la  striscia news del Tg1 che non ha fatto una grande performace la scorsa stagione e che Chiocci sta provando a rilanciare.

La squadra di Preziosi al Tg2

Al Tg2, Preziosi ha chiuso rapidamente la squadra dove entra Alfonso Samengo, suo vice e braccio destro a Rai Parlamento. Riconfermati Carlo Pilieci in quota Forza Italia, Massimo D’Amore che ricopre la quota Pd, Fabrizio Frullani area destra e Maria Antonietta Spadorcia quota Lega.
Come sesto vicedirettore l’interna Elisabetta Migliorelli che cura la rubrica ‘Costume e società’ e che ha avuto la meglio su Luca Salerno, anche lui di area FdI.

Rai Parlamento

A Rai Parlamento, che ha conquistato, dopo due anni di stop dalla uscita dal Tg1, il direttore Carbone ha riconfermato Susanna Petruni, in quota Forza Italia e Anna Piras, quota Quirinale/Pd.
Carbone – a cui sta a cuore il prodotto – si è impuntato per promuovere l’interna di area Pd Annamaria Baccarelli, caporedattore dell’Istituzionale e punto di riferimento per tutte le dirette da Camera e Senato, e a far arrivare dal Tg1 Lucia Duraccio, capo degli Esteri e sua grande amica, per rivoluzionare i settimanali della testata gestiti in maniera statica dalla Petruni.
Infine, sale al rango di vicedirettore anche l’interna Francesca De Martino, già capo del Politico arruolata a destra.

Giornale Radio/Radio1

Per la megatestata del Giornale Radio/Radio1, il neo direttore Pionati ha puntato per le vicedirezioni alla riconferma di Simona Grossi di centro destra e Ivano Liberati, molto vicino all’ad Sergio.
Del gruppo dei sette fanno parte anche Carlo Albertazzi e Ilaria Sotis, entrambi di area dem, il grillino Francesco De Vitis oltre a Maria Teresa Torcia e Giovanna Cardone, dell’area destra/lega.

La cosa bizzarra da segnalare è la ‘transumanza’ da Isoradio – fino a poche settimane roccaforte  della leghista Angela Mariella ora passata a dirigere le Relazioni istituzionali – da dove arrivano al Gr/Radio1 di Pionati autori leghisti quali Monica Setta, Simona Arrigoni, Roberto Poletti e Igor Righetti.
La perla è che ci sarà anche un programma del discusso ex presidente della Rai, Marcello Foa, che Salvini ha voluto far tornare a viale Mazzini.
Anche Peter Gomez, bravo direttore del Fatto on line, avrà un programma alla Radio, dicono, grazie ai 5Stelle.  

I nomi per Rai Sport

E infine Rai Sport, dove il direttore Volpi, volto storico dello sport del servizio pubblico, che conosce come le sue tasche la testata sportiva della Rai, si è mosso con abilità nel disegnare il quadro delle vicedirezioni. Mentre trattiene per sé la delega del calcio, Volpi ha promosso vicedirettore Marco Lollobrigida in quota Fratelli d’Italia, che lascia la conduzione di ‘’90°minuto’.
Lollobrigida, non è imparentato col ministro dell’agricoltura, è molto legato a Francesco Rampelli il vicepresidente della Camera che rappresenta  l’area dissidente di FdI.

Un vicedirettore per lo sport arriva alla redazione di Milano con la nomina di Auro Bulbarelli, già direttore di Rai Sport, in quota Lega, che potrebbe assumere la delega alle Olimpiadi Milano Cortina.
In quota Forza Italia sale alla vicedirezione Riccardo Pescante, figlio dell’ex presidente del Coni Mario, e guadagna la nomina, in rispetto alle quote rosa, anche Stella Bruno, storica inviata della redazione motori di area 5Stelle.

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