sabato 15 luglio 2023

Il ministro Sangiuliano che gioca sta facendo con il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino? cosa vuole in cambio per sganciare i soldi necessari al salvataggio?

 Dopo aver mandato a Firenze una persona di sua fiducia, Cutaia, come commissario, si è messo ad annotare  i dati della grave situazione finanziaria in cui versa il teatro del Maggio Musicale Fiorentino, come glieli ha elencati il suo messo. Serve appena ricordare che il buco di bilancio ultimo l'ha creato la gestione di Alexander Pereira che -è bene non dimenticarlo - è stato fortemente voluto da Nardella e Nastasi,  che hanno terremotato il teatro,  mandando a casa, senza motivo ed anzitempo, Cristiano Chiarot che al suo successore ha lasciato i conti di gestione in ordine.

 Salvatori all'orizzonte non se ne vedono, nè si può pensare a gen te come Giambrone o all'ing. Francesca Colombo e neppure al legale  Bianchi, quest'ultimo fedelissimo di Renzi,  perchè tutti e tre , senza differenza, sono andati via a gambe levate un attimo prima che venissero cacciati a calci in culo (esclusa naturalmente la signora) per buchi di bilancio. Salvo poi a vederli di nuovo sull'altare, come nel caso specifico di Giambrone 'il fenomeno' che, con tutte le disfatte,  viene considerato buon amministratore, meno male ancora per poco perchè i limiti di età non ne consentiranno un secondo mandato all'Opera di Roma e nessuno altro altrove.

 Dunque nel sostegno a questi cattivi amministratori c'entra sempre il ministero oggi di Sangiulinao e per molto tempo di Franceschini, ma sempre di Salvo Nastasi, l'enfant prodige del dissesto della musica in Italia. Non ci dimentichiamo dell'infame 'algoritmo' al quale sembrò affidare ogni riforma, un semplice pretesto, per fare quello che voleva, come ha sempre fatto.

 Sarebbe sacrosanto che a pagare per il dissesto del Maggio Fiorentino, oltre Pereira, fosse pure Nardella e, perchè no, anche Nastasi. Ma non sarà così, inutile farsi illusioni.

 Dicevamo di Sangiuliano che ha ascoltato il resoconto del commissario Cutaia, il quale gli ha detto chiaro e tondo quanti soldi sono necessari ed a breve, per non mandare fallito lo storico teatro italiano. Ed ha risposto come un ministro della cultura deve, salvo poi a ricorrere contro i responsabili del dissesto, che non sono nè i dipendenti né i cittadini, ai quali si vorrebbe far pagare il conto. E cioè che il Ministero farà la sua parte. Salvo poi a precisare, usando lo stesso verbo che ha usato Musumeci, l'ex Governatore dell'isola delle due misure' rispondendo agli alluvionati: il Gverno non è un bancomat...

 Anche Sangiuliano ha promesso i soldi necessari ma ha detto che vuole metterci le mani - come se fino ad ora non ce le avesse ancora messe. Insomma i soldi ve l diamo, ma vi diciamo n oi a chi affidare , dopo il Commissario, la gestione del Maggior Fiorentino. E non c0è da dubitare che si verificherà né più  e né meno la  situazione simile a quelle che abbiamo già visto con i sovrintendenti  di cui sopra, che hanno sempre avuto non solo la nomina ma il beneplacito peloso del ministro in  carica. Fino al momento in cui non troverà un posto di vertice anche per la sua consigliera Beatrice Venezi che, adesso dopo molti tentennamenti, vogliamo indicare con il nome che si merita. Lei come direttrice d'orchestra è una SCHIAPPA.

 E questo deve contare, non il fatto che è di FdI. E' chiaro, ministro?

 A tal proposito cominciamo a chiederci cosa accadrà, nel giro di poco più di un anno, quando si libereranno per raggiunti limiti di età dei titolari, le sovrintendenze di Milano, Bari, Roma (sia l'Opera, dove andrà via 'fenomeno Giambrone' e dell'Accademia di Santa Cecilia, perchè lo 'scalatore senza scrupoli dall'Ongaro', non potrà essere eletto per la terza volta, da statuto).
 La destra di Meloni e Sangiuliano dove prenderà tanti sovrintendenti da mettere  nei posti vacanti? Che siano all'altezza? Non ci sembra di vedere personalità di rilievo e competenti nelle sue file? Dovrà ricorrere alle scartine, di cui è ricchissima, ma che possono vanate fedeltà al potere.

Perchè è evidente che certe carriere si sono fatte attraverso i partiti. E' il caso di Cecilia Gasdia, uscita dai palcoscenici come cantante da tempo, e rientrata diventando sovrintendente dell'Arena perchè capolista di FdI, dopo che quel partito aveva vinto le comunali a Verona.

Lei almeno è competente del campo, per la sua carriera passata di cantante. Ma quanti altri come Lei ha Fdi  come carte vicenti da giocare al momento opportuno?

Nessun commento:

Posta un commento