Casino dell’Aurora, gli eredi fanno pace: “La vendita sarà privata. Niente asta per il tesoro conteso da Bill Gates e il sultano del Brunei
Alla fine gli eredi hanno fatto la pace. C’è voluto lo sfratto della principessa Rita Janette Carpenter dalla casa che abitava da vent’anni per convincere gli eredi del principe Nicolò Boncompagni Ludovisi a sedersi di nuovo intorno a un tavolo e rivalutare l’ipotesi di sotterrare l’ascia di guerra.
E così è stato perché — dopo un accordo trovato nei giorni scorsi — i proprietari del Casino dell’Aurora, la splendida tenuta a due passi da via Veneto, hanno annunciato di «aver risolto ogni disputa ereditaria relativamente al complesso immobiliare, bene di inestimabile valore storico e artistico contenente, tra l’altro, l’unico dipinto murario di Caravaggio esistente al mondo».
Un accordo — spiegano ancora gli eredi — raggiunto «al fine di porre in vendita l’immobile» che è stato adesso affidato a un mediatore privato. E così dopo mesi e mesi di aste coordinate dal tribunale ordinario di Roma e uno scontro sempre più acceso culminato nel gennaio scorso con lo sfratto della principessa, adesso sul Satiro di Michelangelo che domina il giardino della villa è tornata la quiete.
La vicenda risale al 19 gennaio del 2022 quando per la prima volta viene messo all’asta il Casino dell’Aurora. Nelle settimane che precedono il primo tentativo di vendita 20mila inviti a partecipare vengono inviati agli indirizzi di posta elettronica dei Paperon de Paperoni di mezzo mondo.
In vendita c’è Villa Ludovisi, una delle più belle dimore storiche di Roma. Inizialmente il valore d’asta è calcolato in 471 milioni di euro, ma il giudice fissa l’offerta minima che il tribunale è obbligato ad accettare a 353 milioni. Chi comprerà la villa diventerà il proprietario dell’immobile che fu del principe Nicolò Boncompagni Ludovisi.
La prima asta va deserta, così come le successive, tutto questo mentre si consuma lo scontro tra la principessa Rita Janette Carpenter e i tre figli di primo letto del principe. La stessa principessa in più occasioni interviene confermando la sua volontà di vendere l’immobile dove ancora vive, così come richiesto dal principe Ludovisi nel suo testamento. Nei mesi successivi in molti si affacciano al grande portone di ferro battuto della tenuta: dagli emissari di Bill Gates a quelli di qualche principe arabo.
Nessuno chiude l’affare che sembra aver raggiunto una fase di stallo tanto da richiedere l’intervento del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi in difesa della principessa. «È evidente — dichiara al tempo Sgarbi — che quando un edificio perde un abitante, perde anche una figura che non rientra in quella dell’erede quanto piuttosto in quella del custode. Lo stesso magistrato potrebbe quindi nominare la principessa custode del bene fino alla vendita».
Questo non è avvenuto, ma gli eredi hanno comunque trovato un accordo. La villa si venderà, e si venderà privatamente. Così, da oggi in poi, non sarà più il tribunale di Roma a gestire uno dei più grandi affari immobiliari della capitale.
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