domenica 23 luglio 2023

Laura Valente, direttrice del Museo Caruso, dopo il Museo del San Carlo e la Fondazione Donnaregina ( Museo Madre). Una carriera fulgida per una che ha passato la gran parte della sua carriera professionale curando l'Ufficio stampa delle fondazioni liriche

 

Questo abbiamo scritto e pubblicato su questo blog in passato di Laura Valente e della sua carriera.

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Per poco non siamo stati tratti in inganno anche noi, leggendo  la composizione del nuovo CdA della Fondazione 'Donnaregina' di Napoli, da cui dipende anche il famoso 'Museo Madre', appena nominato da Vincenzo De Luca, pittoresco governatore campano, sodale di Renzi e Nastasi, e nemico giurato del sindaco De Magistris.


Era stata  la presenza di Ferdinando Pinto a trarci in inganno. A prima vista l'avevamo attribuita alle apparenti eccentriche, ma in realtà non disinteressate, scelte del governatore Maurizio Crozza, in arte  Vicenzo De Luca. Da dove l'avrà pescato il governatore  l'ex manager del Petruzzelli?  Il ricorso ad internet ha chiarito e dissipato l'equivoco. Il Ferdinando Pinto che Crozza-De Luca ha nominato nel CdA della 'Donnaregina' con  l'ex manager del Teatro Petruzzelli di Bari ha in comune soltanto il nome; in effetti si tratta di un giurista, PD militante, fedelissimo di De Luca, che  l'ha voluto, dopo le sue dimissioni  a Sorrento nell'amministrazione cittadina, nel CdA, insieme ad una industriale campana, Maria Letizia Magaldi, e a quella che è impossibile non considerare sua beniamina, Laura Valente, nominata presidente della Fondazione.

E, infatti, è la carriera di quest'ultima che sta facendo più scalpore in queste ore. Molti pensano che Laura Valente sia una pischella, entrata nelle grazie di De Luca, un pò come, a livello nazionale, molti vanno malignando a proposito di Maria Elena Boschi e Matteo Renzi, dimenticando che De Luca da questo lato non ha  mai destato sospetti, e che la sua indole lo porta a preferire a qualunque scivolata sentimentale, le fritture di pesce,  il gioco politico-amministrativo dell'asso pigliatutto' e le  nomine molto molto 'familiari'- vedi anche l'ascesa di suo figlio, forte del detto napoletano che dice: meglio comandare che fottere.

 Laura Valente, che nel suo profilo reca in primo piano la qualifica di 'Musicologa, Giornalista' ,appartiene, prima che al 'giro De Luca', a quello che fa capo a Muti ( ha lavorato all'ufficio stampa della Scala, ai tempi,) ed a Nastasi ( con il quale De Luca condivide l'allergia per De Magistris, ma che è  poi lo stesso di Muti), fedelissimo del direttore e di Renzi, via  Dario Nardella. Infatti è stato Nastasi a chiamarla al Teatro San Carlo, al tempo del suo 'commissariamento', avviato nel 2007 e sfociato poi nella creazione del 'MeMus' (Museo del Teatro), nel quale un posto di rilievo con profumatissimo compenso, Nastasi assegnò, in seguito, alla sua mogliettina, Giulia Minoli, sposata nel 2010, la quale aveva lavorato anche a L'Aquila, a fianco della Valente,  nelle manifestazioni promosse da Nastasi, Minoli e Bertolaso, e che ebbero ospite d'eccezione Muti, nel settembre del 2009, dopo il tragico terremoto.

 C'è anche il giornalismo, come rammenta giustamente il suo curriculum, nell'attività della Valente.  Tale vocazione, però, è stata successivamente abbandonata per un ruolo manageriale in 'Casa Corriere' , una fondazione  nata all'interno dell'omonima testata, edizione napoletana. che organizza eventi e trova anche i fondi per realizzarli.

 Ora, con questo curriculum e relativo bagaglio di esperienze, è ovvio che Laura Valente faccia gola a tutti.  Non c'è altra ragione, come vorrebbero  insinuare le malelingue, anche perchè Laura Valente non è in cerca di incarichi e successo, ma una signora che si è fatta da sola, passo dopo passo, in anni di duro lavoro, e che  per questo  stimola ogni giorno gli appetiti di tutti nel settore della cultura, nel cui firmamento Lei  brilla al pari di una stella luminosa.

E, infatti, presiede, da musicologa prestata alla danza, il 'Premio Positano' - non abbiamo appurato  se anche in questo caso per volere e disposizione di Crozza-De Luca - è 'a mezzo servizio' ( l'altra metà è affidata ad Alessio Vlad: lei si occupa di danza mentre Vlad di musica)  della direzione artistica del Ravello Festival, da quando è diventato feudo di De Luca, ed ora anche presidente della nota Fondazione 'Donnaregina' napoletana, dalla quale dipende il celebre museo dedicato all'arte contemporanea, 'Museo Madre'.

La musicologa e giornalista ('laureata in management della cultura a New York',  corso di dottorato quinquennale (?)  - come si legge anche nel suo curriculum), alla notizia della nomina, accolta con grande sorpresa, perché davvero non se l'aspettava, ha  dichiarato, bravissima ma modesta come sempre: "Ringrazio il presidente De Luca per la fiducia  riposta in una professionalità come la mia... nei prossimi giorni tracceremo le linee da seguire perché il  Museo 'Madre' e tutte le attività legate alla Fondazione 'Donnaregina' possano acquisire nuovi orizzonti e ulteriore prestigio".

 Malelingue invidiose, zitte e mosca!
                                      
                                                  
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E ancora

La lettura del nostro precedente post ha suscitato immediate reazioni e precisazioni, nonostante che di  Laura Valente, è  inutile discutere o mettere in dubbio la vastissima preparazione acquisita in molte università del mondo, la professionalità e i risultati raggiunti in ogni campo in cui si è impegnata negli anni.

 Che c'entra allora il Corriere del Mezzogiorno? Perchè si chiama in causa, a giustificazione della sua nomina recente, anche l'edizione campana del noto quotidiano milanese, il Corriere della Sera'?

Perchè - dice qualcuno, ben informato delle vicende anche private della Valente - Lei è la compagna di Enzo D' Errico,  che dal 2015  è direttore del Corriere del Mezzogiorno, succedendo ad Antonio Polito, promosso vicedirettore del Corriere della Sera  .

 L'accusa ed il sospetto non sono di questi giorni,  e dunque non riguardano specificamente la nomina freschissima della Valente alla Fondazione 'Donnaregina' . Risalgono a  qualche mese fa. Ma lei subito  rispose a tono. Il contratto al Corriere del Mezzogiorno, contratto più manageriale che giornalistico, me lo fece Antonio Polito, prima che il mio compagno D'Errico assumesse la direzione del giornale. In quei mesi, prima del ritorno come direttore a Napoli, D'Errico lavorava nella sede centrale del quotidiano a Milano, nel settore delle iniziative culturali in territorio nazionale ed anche nel coordinamento delle edizioni locali del quotidiano. Dunque la risposta secca è: non mi ha assunta il mio compagno! Semmai un compagno del suo compagno che nella testata nazionale aveva un ruolo importante, replicano le male lingue. Anche questo non contò?

 Sì, ma cosa c'entra questo con De Luca e la recente nomina della Valente? Il governatore campano, Crozza-De Luca, bizzarro e pittoresco,  non sottovaluta la stima e l'appoggio di un quotidiano importante . E perciò la nomina della Valente alla 'Donnaregina', dopo quella al 'Ravello Festival', non fa che rinsaldare  i vincoli fra Crozza-De Luca e  Valente-Corriere del Mezzogiorno-D'Errico.

 Chi dovesse ancora nutrire qualche dubbio su tali  insani intrecci, possibili, fra politica e stampa, legga il Corriere del Mezzogiorno e vedrà con i propri occhi se D'Errico ed il giornale da lui diretto siano mai  stati teneri con De Luca. MAI, parola di D'Errico-Valente! Ma   potrebbero cominciare ora.  Certo, ma non si fa il processo alle intenzioni.

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Oggi aggiungiamo

Dal 2021, e sta qui l'ultima novità: E’ Consigliere del Ministro della Cultura Dario Franceschini per i nuovi progetti museali, decreto del 14 giugno 2021.
 
Non solo quindi è stata messa a capo di Musei, nonostante avesse messo per la prima volta piede al Museo  del San  Carlo, per volontà di Salvo Nastasi (suggeritore Riccardo Muti), come ricompensa per avergli fatto conoscere Giulia Minoli sua futura moglie, poi dirigente, lautamente pagata, del medesimo museo - fino a quando non ci si è accorti dello scandalo - ma il Ministro Franceschini, capo di Nastasi, che ha avuto a che fare con  noti esperti del settore museale, avendo saggiate le mirabolanti capacità della Valente l'ha nominata sua consigliera (si può fare un paragone con la nomina di Beatrice Venezi a consigliera di Sangiuliano?).
 E così Laura Valente passa da un museo all'altro senza che nessuno abbia nulla da dire; e non ci sarebbe da meravigliarsi se un domani, prossimo, ce la trovassimo direttrice degli Uffizi o di Brera. ( P.A.)

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