I minibot “sono una delle soluzioni”. L’uno-due di Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti è un messaggio diretto a Mario Draghi. Il presidente della Bce solo ieri ha bocciato l’idea leghista di pagare i debiti della Pubblica amministrazione verso le imprese con “minibot”: “o sono valuta illegale” o fanno salire il debito. La Lega fa sapere di non essere d’accordo. “Non sono la Bibbia ma sono una possibilità”, dichiara Giorgetti. E Salvini ribatte a Confindustria che bolla i mini-titoli come valuta da Monopoli: “Ma che moneta alternativa, sono decine di miliardi già debito dello Stato”.
“Tutte le soluzioni nuove sono contestate”, taglia corto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Ma la scelta di ingaggiare un duello con Draghi stupisce anche gli alleati M5s, che non commentano, così come nulla trapela da Palazzo Chigi.
L’uscita è stata ponderata e a serata fonti leghiste fanno notare che, a dispetto dell’allarme dei commentatori, i mercati non hanno reagito male, lo spread non è salito. I minibot sono “una” delle soluzioni, non “la” soluzione, ma pagare i debiti della P.a. è “un’emergenza e stiamo valutando come farlo”, dice Salvini. “La strada maestra è la crescita”, aggiunge Giorgetti.
Il leader della Lega si premura anche di aggiungere che i minibot non sono la premessa all’uscita dall’Euro. Ma aggiunge che “piacciono agli italiani”. E così la sfida al “no” di Draghi (e della Confindustria) incarna in pieno lo spirito della sfida della Lega all’Europa sui temi economici. E’ la mina che rischia di rendere impervia la trattativa di Giuseppe Conte e Giovanni Tria con Bruxelles per evitare la procedura d’infrazione. Perciò sarà un tema centrale nel vertice che Conte dovrebbe avere con Salvini e Luigi Di Maio tra lunedì sera e martedì mattina.
Anche il vicepremier M5s, che in mattinata è a Palazzo Chigi ma non si vede con Conte, mette infatti una zeppa al dialogo europeo chiedendo che il miliardo di risparmi del reddito di cittadinanza finanzino misure per la famiglia e non il taglio del deficit. Volete arrivare a una procedura d’infrazione Ue?, chiederà ai suoi vice Conte, nell’invocare un mandato netto a “fare di tutto” per evitarla pur “senza toccare quota 100 e reddito di cittadinanza”. Il vertice servirà a parlare del decreto sicurezza atteso in Cdm martedì ma su cui resterebbero dubbi. E servirà a chiarire, dopo l’ultimatum del premier che ha irritato i vicepremier, se il governo può andare avanti.
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