giovedì 20 giugno 2019

Conte invoca dalla Ue, la classica 'clemenza della corte' per l'Italia che non rispetta i patti

Non intendiamo sottrarci ai vincoli” europei, “né intendiamo reclamare deroghe o concessioni rispetto a prescrizioni che, finché non saranno modificate secondo le ordinarie procedure previste dai Trattati, sono in vigore ed è giusto che siano tenute in conto dai governi di tutti gli Stati membri”. Lo scrive il premier Giuseppe Conte in un passaggio della lettera all’Ue, pubblicata sul suo profilo Facebook.

E’ possibile prevedere per l’anno in corso un saldo di bilancio sensibilmente migliore rispetto alle previsioni della Commissione e dello stesso governo italiano nel Programma di stabilità. Mi limito qui ad anticipare che la ragione fondamentale dell’andamento positivo dei saldi di bilancio risiede nella prudenza alla quale sono state ispirate le nostre previsioni per le entrate e le uscite di bilancio”, scrive il premier. “Constatiamo con soddisfazione che, anche grazie alle misure adottate per accrescere la fedeltà fiscale, le entrate sono migliori del previsto. Parimenti registriamo, per le spese, una dinamica più moderata di quella originariamente previste”, aggiunge.

“Ritengo che sia nostro dovere aprire, adesso, senza ulteriore indugio, una ‘fase costituente’, per ridisegnare le regole di governo delle nostre società e delle nostre economie, riconsiderando modelli di sviluppo e di crescita che si sono rivelati inadeguati di fronte alle sfide poste da società impoverite, attraversate da sfiducia, delusione e rancore”, si legge ancora nella lettera inviata agli altri 27 paesi membri Ue, al presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, e al presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk. La nuova ‘fase costituente’, aggiunge, “dovrà porre nuovamente al centro il benessere economico e sociale dei cittadini europei. Sicurezza sociale e creazione di lavoro, unite alla previsione di un’assicurazione europea contro la disoccupazione e a un salario minimo garantito a livello europeo costituiscono le prime, concrete sfide della stagione che si apre con l’avvio della nuova legislatura europea”. 

“Come dimostra il caso della Grecia, la scelta di limitare l’azione di governance all’esclusivo e rigoroso rispetto delle regole di bilancio, senza tenere conto dell’impatto sociale che tali determinazioni possono produrre sui cittadini degli Stati membri, si rivela drammaticamente controproducente, alimentando rancore e contribuendo, in misura significativa, ad allontanare le Istituzioni europee dalle tante periferie, non solo geografiche, del Continente”, aggiunge Conte. 


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