Paolo Isotta è tornato a parlare del Teatro San Carlo, orgoglio del mondo ed anche della sua città Napoli. E lo ha fatto, sul quotidiano di Travaglio, al quale collabora stabilmente da quando ha lasciato il Corriere.
Con una lettera inviata direttamente al Presidente Mattarella al quale rimprovera l'attribuzione del cavalierato alla Purchia - per lui una ragioniera, messa lì da Nastasi, dominus di tante nomine e lavori sbagliati, durante i decenni di sua permanenza al ministero del Collegio romano - essendosi macchiata della ristrutturazione che ha rovinato per l'sempre la più bella acustica dei teatri storici, quale era quella del teatro San Carlo.
Isotta dice a Mattarella che non pensi di dare anche a lui il medesimo cavalierato della Purchia, perchè lui non lo accetterà.
Ed alla Purchia rimprovera anche la gaffe sull'inno nazionale spagnolo che qualche settimana fa è stato fatto suonare ed anche cantare dai complessi del teatro, alla presenza del re di Spafgna. inno che era quello 'franchista'. Ha distrutto l'acustica del tetaro e si dimostra anche ignorante, al punto che il presidente Mattarella si è dovuto scusare con Re Felipe.
Ciò che ci colpisce nell'articolo-denuncia di Isotta e che non cita mai chi è da considerare il vero responsabile di questa ultima gaffe, Paolo Pinamonti. E cioè il direttore artistico del teatro, studioso della musica spagnola, direttore del Teatro della Zarzuela di Madrid, come di alcuni festival spagnoli, oltre che del Teatro san carlo di Lisbona.
Insomma il prof. Pinamonti, che da quasi vent'anni gira per teatri e festival della penisola iberica, non sapeva che quell'inno era quello franchista. Molto più asino della Purchia, dunque, perchè è lui il vero ed unico responsabile dell'incidente anche diplomatico, causa inno nazionale.
Perchè allora Isotta non lo chiama in causa, come del resto non lo ha mai chiamato in causa ogni volta che, in passato, ha giudicato negativamente la programmazione artistica del teatro San carlo di Napoli?
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