In attesa della conferenza stampa con la quale il premier Giuseppe Conte detterà le condizioni a Lega e M5s per andare avanti, Matteo Salvini si prende tutta la scena e l'attenzione, dando tutta una serie di ultimatum e avvertimenti.
Una sorta di gioco d'anticipo delle mosse del premier. Luogo e occasione scelti da Salvini: l'inaugurazione del primo tratto della Superstrada Pedemontana Veneta. Prima stoccata rivolta al ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli. "L'Italia ha bisogno dei sì. I ministri sono pagati per risolvere i problemi, non per crearli", dice Salvini, parlando dell'incidente avvenuto ieri a Venezia tra la nave da crociera Msc e un battello nel canale della Giudecca. "C'e' un progetto sulle grandi navi che arrivano a Venezia. Bene, si faccia".
Poi prendendo in prestito l'occasione del'inaugurazione Salvini si lancia in altri attacchi. "Questo è il miglior messaggio ai mercati internazionali, alle borse, agli investitori. Questa è l'Italia su cui investire, l'Italia del sì, l'Italia del fare, del coraggio", sostiene Salvini, aggiungendo: "Troppi dubbi, troppi no e durante la valutazione di quelli che vivono di dubbi gli altri accelerano e noi cresciamo dello zero virgola. Se abbiamo coraggio, torniamo ad essere la prima potenza economica d'Europa".
Quindi sotto la voce cosa da fare, Salvini affronta ancora una volta il capitolo Tav. "Sono convinto che sia giusto completare la Tav. È buon senso, non un puntiglio politico". "Se l'Ue e i mercati vogliono giudicare per quello che realmente è questo paese vengano qui: non so quanti altri paesi possano avere questa eccellenza con una tassazione iperbolica e una giustizia retroattiva".
Altro argomento, sblocca cantieri. "Ho ricevuto una raccomandata in cui il presidente del Consiglio convocava una riunione sul decreto sblocca cantieri oggi pomeriggio. Io però sono qui dove già si è sbloccato un cantiere", dice Salvini. "L'emendamento che ha presentato la Lega è semplice: per 2 anni si sospende il codice degli appalti che complicava la vita agli imprenditori e agli amministratori e ci si rifà alla normativa europea. L'illegalità si infila laddove c'è complicazione", aggiunge il leader della Lega, sottolineando che "non possiamo bloccare un intero Paese perché uno su mille mi frega".
Quindi l'ennesimo ultimatum. "La flat tax o si fa e si vive, o non si fa e si muore". "Andremo a dirlo ai commissari europei e su questo Conte ha totale mandato. Se la gente lavora il debito scende. Probabilmente bisogna fare il contrario di ciò che è stato fatto finora visto che il debito è aumentato".
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