lunedì 10 giugno 2019

'Che storia è la musica' di e con Ezio Bosso è stato un bel programma, tranne...


Il commento di  Fabrizio Salini, ad Rai, sul programma che ha avuto 1.010.000 telespettatori e uno share del 5,3%

"Quello che e' accaduto ieri in prima serata su Rai3 con il programma ‘Che storia è la musica’ - ha dichiarato l'Amministratore delegato Rai Fabrizio Salini - è un perfetto esempio di servizio pubblico: tre ore e mezza di musica classica per raccontare quale storia sia la musica attraverso la capacita' narrativa e la direzione orchestrale del maestro Ezio Bosso. Che più di un milione di telespettatori si sia appassionato all'ascolto della quinta e della settima sinfonia di Beethoven eseguite dall'orchestra Europa Filarmonica diretta da Ezio Bosso il segnale che la cultura e la bellezza possono e devono trovare spazio in prima serata nella tv generalista del servizio pubblico. Lo dimostra anche l’ottimo risultato di ascolti. Si è trattato di un esperimento televisivo che ha coniugato parole e musica, con un narratore potente e ospiti provenienti da tanti mondi diversi a riprova che la contaminazione di tonalità, di espressioni e generi è sempre premiante. E’ la strada che la Rai sta seguendo e continuerà ancora di più a seguire".
                    
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 Conveniamo con Salini sul fatto che operazioni del genere sono 'tipiche' di un servizio pubblico e che , per questo, la Rai dovrebbe ripeterle. E concordiamo anche sul fatto che Ezio Bosso è davvero un'narratore potente', convincente, coinvolgente e mai banale.
 L'Orchestra 'Europa Filarmonica' non sappiamo di dove sia uscita, propendiamo per una compagine raccogliticcia, ma questo è  del tutto secondario.
Accattivante la cornice del teatrino di Busseto, ma assolutamente fuori luogo e fuori stile, tranne qualche rara eccezione,  il salottino che Bosso ha voluto animare, prevalentemente con amici e volti noti, con i quali  parlare di musica: con alcuni  con cognizione di causa e acute riflessioni( Mentana su tutti),  mentre con altri   con chiacchiere in libertà. Pensiamo, in questo secondo caso, alla Mantovani a Signorini a Facchinetti senior che chiacchierano troppo spesso senza dire quasi mai alcunchè che valga la pena ascoltare.
 E questo ci conferma nella nostra covinzione - già altre volte espressa, come nel caso delle serate evento con Roberto Bolle - che la Rai è la prima a non credere sulla efficacia di simili operazione. E per questo - come conferma Salini  - si ricorre alla "contaminazione di tonalità, espressioni e generi, che è sempre premiante" Aggiungeremmo che la serata 'musicale' è stata eccessivamente lunga. ( Pietro Acquafredda) 

...S.

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