martedì 18 giugno 2019

Sul successore di Pereira forse si aspetta di sapere cosa pensa Salvini. Intanto i Sauditi hanno portato la Scala a Riad, senza pagare. Svegli i consiglieri scaligeri

Fino a questa mattina sembrava cosa fatta il prolungamento  del mandato a Pereira, per farlo terminare nel 2022, in coincidenza con quello di Chailly. Poi, in qualche ora, tutto è cambiato.
 Da molte settimane si era detto che oggi ci sarebbe stato l'annuncio sul successore di Pereira alla Scala e sui modi e tempi della successione.
 Il CdA è durato tre ore, alla fine il sindaco Sala se ne è uscito con una dichiarazione sibillina: il nome c'è, c'è anche il consenso unanime, ma vi diremo più precisamente il 28 giugno. Perchè rimandare?
 Forse che il più gettonato, Dominique Meyer, non è stato ancora contattato? Ma allora che hanno fatto in tutto questo tempo, dopo che  il gruppetto dei candidati annunciati dai saggi(?) si era pian piano assottigliato fino a ridursi ad un solo nome?

Forse Sala, ora che sarebbero tutti d'accordo su Meyer - ma lo è anche la Regione, e perciò anche Salvini, ed il rappresentante di entrambi nel Cda, quel Philippe Daverio che oggi era assente? chissà perchè? - deve incontrare il sovrintendente in pectore per accordarsi con lui su tempi e modi della successione?

 E Se Salvini, di ritorno dall'America, indica al suo luogotenente in Regione, Fontana, e questi a sua volta all'attendente in CdA, Daverio, che basta con gli stranieri, prima gli italiani, che si fa ? si rimette in discussione tutto?

 Possiamo dire che anche ai più alti livelli vediamo il paese popolato  e guidato da buffoni ed inaffidabili, incapaci di ragionare con la propria testa, persone senza carattere, sudditi sciocchi?

 Come inequivocabilmente dimostra anche il 'Caso Arabia Saudita' che sappiamo come è andato a finire. I Sauditi volevano la Scala a Riad, fondatrice e organizzatrice di una accademia in loco; in cambio - di questo si tratta - si erano dichiarati disposti a versare nelle casse del Teatro un bel gruzzolo di milioni. I sovranisti hanno fermato il versamento con qualche danno per la Scala che voleva i soldi, ma dichiarava di non volersi macchiare di filo sauditismo, concedendo un posto nel CdA. Ed è anche accaduto che Daverio, prima era entusiasta dell'operazione; poi, ubbidendo a Fontana e questi a Salvini, ha cambiato idea.

 Come è finita la storia? E finita che l'Accademia della Scala ha aperto una accademia a Riad, e Riad s'è risparmiato anche quella quindicina di milioni promessi. Sono  stati fatti fessi questi milanesi scaligeri che hanno voluto dimostrare, a costo di perdere tanti soldi, di  voler correre, ad ogni costo, appresso a Salvini ed ai suoi luogotenenti. 

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