mercoledì 12 giugno 2019

Carlo Fuortes vuole appuntarsi sul petto anche la medaglia della FEDELTA', da aggiungere nel suo curriculum di manager senza macchia e senza paura

Senza che nessuno glielo abbia ancora chiesto - visto che il suo mandato da sovrintendente, il secondo consecutivo, scade a fine anno - e prima ancora che il terzetto di 'saggi' sciolga la riserva sul futuro sovrintendente alla Scala, per succedere subito o fra un paio d'anni a Pereira - la data del responso è attesa per il 18 giugno - essendo Fuortes  uno della terna dei probabili successori (sebbene indesiderato dai sindacati milanesi che non hanno ancora mandato giù il rospo della 'esternalizzazione' di orchestra e coro, minacciata da Fuortes da commissario, prima di diventare sovrintendente); lui si porta avanti con il lavoro: si  dichiara FEDELE all'Opera di Roma, dove ha iniziato, a suo dire e marcare, un lavoro proficuo, sotto il profilo artistico e di immagine; meno  quello amministrativo perchè il buco milionario che ha trovato non è stato affatto ripianato, né è riuscito a portare 'soldi freschi' nelle casse del teatro ( come Pereira sa fare, occorre riconoscerglielo). 

Gli è riuscito, ma non per merito suo, a portare Daniele Gatti ad accettare l'incarico di 'direttore musicale', a seguito del brutto scherzo anzi della mascalzonata che gli ha giocato Amsterdam, di cui ad oggi non si è  ancora capito la ragione. E poi, aggiungiamo anche che lui, salvo qualche rarissima eccezione, gode ed ha sempre goduto di  buona, ottima stampa, come accade anche a Tony Pappano, nella cui direzione, da quindici anni a questa parte a Roma, nessuno ha mai ravvisato non dico errori, ma neppure una piccola svista. Mentre tutti sappiamo se guardiamo in faccia la realtà, chi non ha, anche qualche lieve errore, una macchia, in una lunga carriera?  

Insomma ancora nessuno glielo ha chiesto, ufficialmente, dalla Scala, e forse nessuno glielo chiederà il prossimo 18 giugno; il suo nome, insomma, non è venuto fuori come successore di Pereira e lui 'mette le mani avanti', temendo di non essere indicato a Milano, e di dover cedere il testimone all'Opera di Roma, come richiede un tale Mollicone, quello della barzelletta ai tempi di Muti: "io a Roma conosco solo un Morricone, nessun Mollicone".

 Ha anche detto che il prossimo 19, all'indomani della comunicazione della Scala, presenterà la nuova stagione a Roma e farà dichiarazioni precise sul suo futuro, nel  quale la Raggi vede anche il rinnovo del suo contratto. 
 Fuortes come Fedeltà, Fedeltà, Fedeltà

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