Realiti parte col botto. La nuova trasmissione di Enrico Lucci su Rai2 diventa un caso e visti gli ascolti deludenti (2,5%) perde prima serata, diretta e si riduce di durata. È pur vero che si tratta di un programma sperimentale - visto che mette sotto i riflettori personaggi che spopolano sui social - tuttavia ospitare ragazzini che giocano a fare i mafiosi non è stato il massimo, seppure la mission di Lucci è di far conoscere certi “fenomeni” al grande pubblico.
l caso è nato per una frase ritenuta grave e offensiva da parte del famigerato Scarface, il nome fake di uno dei ragazzi ospiti (Zappalà), che riferendosi a Falcone e Borsellino ha detto: «Queste persone che hanno fatto certe scelte di vita sanno le conseguenze, come ci piace il dolce ci deve piacere anche l’amaro».
Frase che faceva meglio a non dire, anche se decodificando il linguaggio di un giovane che - come dice Maria Falcone «ha mostrato in diretta tv la sua ignoranza e la sua superficialità, parlando di temi di cui non ha alcuna conoscenza» - in realtà volesse intendere come se la rischia chi fa questa vita.
«Davanti a me non c’era Totò Riina – ha detto Lucci - ma un pischello che sta sul web e ha degli idoli di m...a.
Ho il vago dubbio che nessuno abbia visto il programma che però va rivisto, non cerco scuse, il risultato è stato pessimo». Anche il senatore Nicola Morra, esperto dell’antimafia ha difeso Lucci: «Il conduttore non ha lasciato passare l’episodio nell’indifferenza». La Rai - che ritiene indegne le parole pronunciate – si è scusata con l’ad Salini e ha sensibilizzato direttore di rete, conduttore e autori sulla necessità di porre la massima attenzione su scelta ospiti e tematiche.
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