sabato 22 giugno 2019

A me è accaduto già due volte. Con PIANO TIME e con MUSIC@ nel rapporto con i rispettivi editori

La prima con Piano Time, il mensile edito da Publitarget di Enzo Perilli, che inventai alla fine de 1982, che uscì la prima volta ad aprile 1983 e che ho diretto ininterrottamente fino a marzo del 1990, per complessivi 84 numeri - doppia numerazione per i mesi estivi, 11 uscite ogni anno - fino a quando...

La seconda  con Music@, bimestrale edito dal Conservatorio Casella dell'Aquila, che inventai - stessa trafila -  nel 2006 e che diressi dal 2007 al 2013 ininterrottamente, per 36 numeri - cinque all'anno, saltando i mesi estivi - fino al primo numero del 2014, quando ...

 Partiamo dal secondo caso che non serve raccontare per esteso perchè i lettori di questo blog già lo conoscono. Preparo il n. 36, in uscita all'inizio del 2014, ma il 1 novembre 2013- quando il numero era pronto per essere mandato in tipografia ( dove anzi era stato già mandato) si insedia il nuovo direttore del Conservatorio, il nuovo editore per intenderci, il notissimo musicista Giandomenico Piermarini, che godeva della mia totale e disinteressata disistima.
Che ti fa il celebre musicista? Blocca l'uscita del numero già pronto per la stampa adducendo ragioni che solo la sua mente poteva produrre, assecondato però da una accolta di  colleghi che si attendevano per il loro sostegno benefit di ogni genere, come poi avranno certamene avuto.
 Adesso il famoso musicista sta per finire il suo secondo mandato da direttore e non può essere rieletto. Ed io pazientemente attendo il prossimo 1 novembre quando lui lascerà l'incarico per rimettere io piede nel Conservatorio dove ho insegnato per oltre 25 anni e che ho amato.

 Però mi giunge voce che il famoso musicista stia architettando un progetto irregolare. E cioè, far candidare il suo vice, organista come lui, e altrettanto famosissimo musicista, farlo eleggere, adescando gli elettori con nuove promesse ( del resto si accontentano di piccoli benefici!) e poi -d'accordo con lui - far dimettere dopo qualche mese, indire nuove elezioni e tornare a dirigere il Conservatorio.
 Mi auguro, anzi auguro al Conservatorio, che questo suo insane progetto sia sventato e che per la direzione si presenti qualche altro candidato che meriti di  dirigere e sappia dirigere un Conservatorio, per il bene  e la migliore formazione ei suoi studenti. 

Quanto a Piano Time  mi accadde qualcosa di simile a ciò che è accaduto, sempre  a me, a Music@.
 E cioè che l'ultimo numero della rivista, da me diretto ( n.84, marzo 1990) fosse in procinto di essere stampato quando l'editore, Enzo Perilli, mi licenziò su due piedi,  inviando un telegramma al mio domicilio, senza una vera ragione (quel licenziamento gli costò molto caro, perchè qualche volta, e meno male, gli errori si pagano! ). Lui cosa fece? Fece togliere immediatamente dalla rivista il mio nome come direttore, nonostante che quel numero lo avessi confezionato dalla prima all'ultima pagina  io.

 Perchè ritiro fuori questa storia ormai vecchia di una ventina d'anni? Perchè in questi giorni sto sfogliando l'intera collezione di Piano Time, in vista di un progetto editoriale del quale vi scriverò più in là, riguardante Sylvano Bussotti che della rivista fu assiduo collaboratore dall'85 al 1990. Sfogliando la rivista  fino all'ultimo numero della mia direzione, noto ancora una volta che il mio nome non figura più come direttore, nonostante che tutto quello che c'è in quel numero lo avessi deciso e voluto io.
La migliore  condanna per quel suo gesto, anche illegale, fu il lento ma inesorabile tramonto della gloriosa rivista. La stupidità come anche i torti si pagano.

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