martedì 6 novembre 2018

Stiamo lavorando - dice al popolo il suo 'avvocato al governo', Giuseppe Conte

La lunga intervista di ieri al Presidente del consiglio, Giuseppe Conte, nel salotto televisivo di Giovanni Floris ( La 7) è stata sinceramente imbarazzante. Floris ha tentato di incalzarlo con domande sempre pertinenti, ma il premier ff.,  le evitava come un'anguilla, la più viscida in natura, che ti sfugge sempre dalle mani. Chi si attendeva qualche rivelazione o anticipazione sull'attività di governo è rimasto deluso.

 La sensazione netta è che lui - per quanto vada dichiarando che il premier è lui, ma, temiamo, lo vada dicendo per convincersene, perchè  nessuno ci crede, lui compreso - comandi quasi nulla, anzi nulla, e che abbia perfino paura di parlare perchè uno dei due premier effettivi gli faccia ingoiare quello che ha detto, senza una loro preventiva autorizzazione.

Ora, dopo la lunga intervista, sappiamo solo che  il Governo sta lavorando e, tempo qualche settimana, sapremo tutto sulla manovra, innanzitutto, per la quale anche ieri è arrivata l'ennesima bocciatura dalla UE, così commentata sui rispettivi fronti. Moscovici: "il Governo italiano deve cambiare la manovra e contenere il deficit, altrimenti sanzioni pesanti", Tria: "con la UE continua il dialogo, la manovra non la cambiamo".

Ma pensa forse Tria che il popolo sia costituito da una massa di idioti? Che dialogo ci può essere se continua a dichiarare - fino a quando i 'due al governo' glielo imporranno - che la manovra non si tocca, e che loro - non Tria o Conte - vanno avanti come treni, fregandosene di quello che dice l'Europa,  e non tenendo conto neanche della minaccia di infrazione che imporrebbe all'Italia, 'lacrime e sangue', che sono ben altra cosa dalla 'crescita' che vanno profetizzando contro tutti i report economici?

 Nel corso dell'intervista, a Floris che lo incalzava, Conte ha abbozzato un mezzo rimprovero: ma lo sa che Lei sembra uno di quelli di Bruxelles che ci critica e non un italiano", Floris ha finto di non sentire, gli ha fatto subito una nuova domanda per interromperlo, e Conte non ha più ripreso il discorso.

In bella mostra nello studio, Casalino, evidentemente  allocato in posizione tale che Conte potesse vederlo e ricevere, risposta dopo risposta, cenni di approvazione o disapprovazione. In un solo caso, soddisfatto, gli ha anche accennato un sorriso, e battute le mani.

 L'unica novità che Conte  ha potuto rivelare è che presso la Presidenza del Consiglio - 'da me', ha precisato - è già attiva una commissione che lui ha definito 'tagliaforbici' - che nome!, lo avrà proposto il prode Casalino o l'intellettuale Casaleggio? - la quale, nel caso le cose non dovessero andare come previsto ( dunque anche lui teme che le rosee previsioni non sono attendibili) sarà pronta ad intervenire per tagliare la spesa. Di quanto, a cominciare da dove - anche su questo Conte ha detto:" l'operazione è complessa,  ci stiamo lavorando, dateci tempo, non ci mettete prescia".

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