martedì 27 novembre 2018

Adesso la coppia di vice premier ha rivelato la sua vera natura che è quella di cialtroni

"Bruxelles può sbraitare quanto e finchè vuole, non arretreremo di un passo,  non veniamo a patti con loro, delle loro lettere non ci importa una 'beneamata ceppa',  le loro lettere con bocciature e richiami sapete già dove ce le mettiamo... e via dicendo. Era il tenore delle risposte che in tv ed ai giornali davano i due spavaldi giovanotti al governo  del paese. Poi...poi succede qualcosa, lo spread sale e resta alto, i pericoli di recessione per l'Italia sono dietro l'angolo, visto che nel terzo trimestre non c'è stata nessuna crescita, Draghi a fine anno smetterà di immettere denaro a costo zero  nelle varie banche dei paesi membri e così le promesse delirati dei due si sono rivelate  esilaranti ed hanno  mostrato il vero volto dei due, che è quello di una coppia di cialtroni.

 Continuano naturalmente a dire che non cambieranno una sola virgola dei capitoli importanti della manovra, e Bruxelles può sbraitare finchè vuole. Solo che ... solo che non si può pretendere che il loro programma previsto per l'intera legislatura, cinque anni, venga attuato in cinque mesi, quanti sono più o meno quelli trascorsi dal loro insediamento. Il reddito di cittadinanza e la quota 100 per le pensioni si faranno ma gradualmente. Gradualmente quanto,è lecito domandare.

La risposta non c'è. Perfino Salvini, quello della coppia dal linguaggio più colorito nei riguardi di Bruxelles, adesso parla del lavoro che dovranno fare i tecnici, forse gli stessi tecnici che nelle settimane passate avevano consigliato di rivedere alcuni capitoli della manovra rimasti inascoltati e nelle cui mani ora perfino il 'bullo' Salvini si mette, fidandosi ciecamente.

 E' evidente che abbiamo a che fare con due cialtroni che farebbero correre al paese, se non fermati in tempo, un serio pericolo. Altro che abolizione della povertà con il reddito di cittadinanza - una promessa che più elettorale non potrebbe essere - e diritto di tutti di andare in pensione quando lo vorranno, abbassando l'età pensionabile, fregandosene bellamente delle conseguenze che tale abbassamento produrrà nel tempo.

 E c'è chi ancora gli crede? I due continueranno a litigare fino all'impossibile, tale e tanta è la loro voglia di stare al potere, molleranno solo quando verranno messi con le spalle al muro- e tale cammino è già cominciato. Forse una prova potrebbe essere la prossima competizione elettorale europea,  se non otterranno, come si illudono, soprattutto ora che tutti stanno capendo che le loro promesse erano simili alle 'promesse dei marinai', una vittoria schiacciante, non gli resterà che andare a casa. Ma forse anche in quel caso faranno di tutto per continuare almeno a governare l'Italia, ubbidendo al detto che meglio un uovo oggi ( governo d'Italia) che una gallina domani ( maggioranza al Parlamento Europeo), o forse mai . 

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