martedì 13 novembre 2018
Giornalisti e giornali buoni e cattivi. E l'elenco dei politici buoni e cattivi a quando?
Di Battista e Di Maio questa volta si sono divisi i compiti per stilare la lista dei giornalisti "buoni" e di quelli "cattivi". "Non tutti i giornalisti sono pennivendoli e puttane", scrive su Facebook Alessandro Di Battista, al quale tocca stilare la lista dei "buoni". "Ci sono anche giornalisti con la schiena diritta", diversi da quelli dei "sepolcri imbiancati", che non sanno chiedere scusa "per le menzogne sulla Raggi, per la difesa a spada tratta di un sistema morente, per avere avallato il neoliberismo e tutte le sue nefandezze". La lista ovviamente si apre con il nome di Travaglio. Poi ce ne sono diversi altri, senza mai parlare di testate giornalistiche, come Massimo Fini, Pietrangelo Buttafuoco, Franco Bechis, Luisella Costamagna e Milena Gabanelli. Al vicepremier Di Maio "l'onore" di elencare i "cattivi" o meglio "i cattivi giornali", quelli "senza indipendenza" come aveva sentenziato il presidente della Camera, Fico nella sua strana difesa della libertà di stampa. Ben diversa dalla difesa senza se e senza ma del Presidente della Repubblica e di quello del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. Sulla "lista nera" campeggia la scritta "Secondo voi la loro informazione e' libera?". Ecco l'elenco completo, con la spiegazione che il coinvolgimento di queste testate nel conflitto d'interessi rappresenta solo un "segreto di Pulcinella": "La Repubblica (apre la lista), Marco De Benedetti - interessi industriali - figlio di Carlo De Benedetti, tessera numero uno del Pd. Il Messaggero, Francesco Caltagirone - interessi industriali. Il Giornale, Paolo Berlusconi - fratello di Silvio Berlusconi, presidente di Forza Italia. Libero quotidiano Antonio Angelucci - interessi industriali.
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