Quando cambia un direttore di Tg in tv la prima cosa che il nuovo arrivato fa, per dire al mondo dei telespettatori che anche lui esiste è cambiare lo studio, cambiare colore, cambiare modalità. L'esempio del Tg regione ( Lazio), dove i titoli vengono annunciati senza che si veda il giornalista, il quale però appare in movimento, si ferma ad un certo punto, poi gira su se stesso verso destra - e quasi mai la telecamera è in sincrono con il giornalista - e infine lo si vede seduto nel corso del telegiornale. Tutta questa sceneggiata ha rappresentato la grande novità del Tg regionale (Lazio) passata gestione, ora chissà quale sorpresa riserva il nuovo direttore.
Una cosa vorremmo dire a Enrico Mentana, il quale nel suo telegiornale de La 7 , nell'anteprima appariva in piedi dietro la scrivania per poi sedersi alla stessa durante tutto il telegiornale. Da qualche mese invece ha cambiato posizione: nell'anteprima appare seduto in bilico sulla scrivania. Che sarebbe una posizione che uno assume eccezionalmente e che non può diventare la norma, perché non ha senso. Ma lui va vanti così, per fortuna che il suo telegiornale resta sempre lo stesso e cioè il 'suo'; e quando il telegiornale lo fanno gli altri, nessuno si azzarda ad imitare il direttore in quella posizione instabile, forse perché viene loro interdetta essendo quella posizione appannaggio esclusivo del direttore.
Ma c'è nel nostro bel paese chi innova con maggiore incisività, come si rileva nel cambio di dicitura di ministeri, assessorati e uffici stampa.
Cominciamo dal ministero di cui è titolare Riccardo Fraccaro, e cioè il 'Ministero per i rapporti con il Parlamento'. Da quando c'è lui, di fede Cinquestelle, quel ministero si chiama 'Ministero per i rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta', che è come dire: curo i rapporti con il Parlamento ma miro ad eliminare il Parlamento medesimo per la nascita di una comunità nazionale dove la democrazia venga esercitata direttamente dal popolo, senza la mediazione degli organi rappresentativi, PARLAMENTO COMPRESO.
Anche negli assessorati c'è l'irruzione della 'fantasia al potere', come a Roma, dove Luca Bergamo, cresciuto ed allevato a 'sinistra e cultura' ma preso in prestito dai Cinquestelle, ha voluto che il suo assessorato non venisse più denominato 'Assessorato alla cultura', ma 'Assessorato alla crescita culturale'- evidentemente per mascherare la 'decrescita culturale infelice' alla quale il suo assessorato ci sta abituando e che noi ironicamente chiamiamo sempre 'assessorato alla ricrescita culturale' per appaiarlo alle pubblicità che raccontano miracolose ricrescite di capelli che mai poi si verificano.
Anche Musica per Roma con l'arrivo del nuovo amministratore delegato, lo spagnolo Noriega, ha voluto dare una svolta 'pittoresca' al suo ufficio stampa. Lo abbiamo appreso oggi, leggendo del grande successo della giornata conclusiva del Romaeuropafestival che ha potuto contare 5.000 spettatori circa sparsi nelle sale dell'Auditorium. La responsabile dell'Ufficio stampa, Lucia Ritrovato, ce lo ha comunicato dal suo Ufficio che ora si chiama ' Ufficio comunicazione strategica' della Fondazione Musica per Roma. Di quale strategia si parla?
Fatti non parole e posizioni!
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