lunedì 26 novembre 2018

E se i due prestigiatori non rispettano più le promesse elettorali

Già, se sono costretti, nonostante la loro riluttanza, a rivedere tutto il piano della manovra finanziaria come la metteranno con gli italiani, Spaccone -Di Maio e Bullo-Salvini? Cosa racconteranno? Come modificheranno il loro ritornello: noi non rispondiamo a Bruxelles, ma agli Italiani che ci hanno eletto per il nostro programma? Già, come la metteranno? I capisaldi non si toccano, continuano a ripetere, ma noi non siamo attaccati ai decimali, da 2.4% al 2,2% o anche meno. Ogni decimale in meno o in più si taglia o si aggiunge una voce nella manovra.

 Ora sembra chiaro che con la coda fra le gambe dovranno fare marcia indietro. E la via escogitata per non perdere la faccia è la partenza per le costose riforme, ad aprile. Tassativamente, non più tardi neanche di un giorno; altrimenti come andranno a chieder voti per le Europee agli Italiani il mese dopo? E magari diranno ai due scriteriati che  le promesse che eventualmente faranno in vista delle Europee non sono credibili. La prova? Le promesse  fatte in occasione delle politiche che, una dopo l'altra si stanno rivelando come le proverbiali promesse 'dei marinai' , i quali promettono mare e monti prima di partire, tanto non sanno neanche lor quando e se torneranno.

I due, oltre che scriteriati costretti dalla realtà a fare marcia indietro, si comportano come i buffoni da commedia :possono promettere qualsiasi cosa, tanto è uno scherzo.  E ad un buffone non si chiede di  rispettare le cose che dice, perché lui è un buffone.

Il problema italiano è che i due buffoni sono stati presi sul serio, dimenticando la loro origine.

 Adesso nei prossimi giorni vedremo  come si rimangeranno alcune delle promesse fatte in campagna elettorale, ora lo chiedono anche i loro più fervidi cavalieri serventi, leggasi: Conte e Tria, e lo chiede anche il duro Savona, il quale afferma, in totale dissenso con i due giovanotti che o si cambia la manovra o il governo deve dimettersi. Dunque non esiste nessun piano 'B' ..

Ma i due ora hanno guai seri,  di Di Maio le Iene hanno rivelato che la azienda di suo padre c'erano lavoratori in nero. Giggino si è dissociato, ha detto che con il padre per anni non c'erano rapporti, e che ora se ha sbagliato pagherà . E la storia arriva dopo le irregolarità edilizie della casa di famiglia.

 Salvini fa  a braccio di ferro cola Raggi, sulla cui amministrazione voleva lanciare un ' Opa'. La Raggi l'ha sventata precipitandosi dopo un trentennio circa ad abbattere le ville dei Casamonica; e allora lui, stamattina s'è presentato per salire su una ruspa e dare la prima spallata ad una delle loro ville. Non è patetico? Sì, lo è, e c'è da augurarsi che i cittadini-elettori si accorgano dell'inganno.

Lui ha dovuto ritirare la candidatura di Casimiro Lieto alla guida di una delle reti Rai, lui autore della trasmissione della sua ex. Capite dove siamo arrivati?  Salvini che indica - come ha già fatto con il presidente Rai  Foa, il direttore di una rete televisiva. E non si venga a giustificarlo con il solito: così fan tutti, perché non regge con il Governo del cambiamento
.
 Poi però i due si mostrano moralisti irremovibili sui regali ai medici: non possono essere superiore ai 10 Euro. Ma fateci il piacere, Perfino gli slip di color verde che alcuni ammnistratori leghisti avevano comprato con soldi pubblici costavano più di 10 Euro.

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