1868,
17 novembre
Carissimo Ricordi,
ad onorare la memoria di Rossini vorrei che i più
distinti maestri italiani ( Mercadante a capo, fosse anche per poche
battute) componessero una MESSA DA REQUIEM da eseguirsi
all'anniversario della sua morte. Vorrei che non solo i compositori,
ma tutti gli artisti esecutori, oltre il prestare l'opera loro,
offrissero altresì l'obolo per pagare le spese occorrenti. Vorrei
che nissuna mano straniera, né estranea all'arte, e fosse pur
potente quanto si voglia, ci porgesse aiuto. In questo caso io mi
ritirerei subito dall'associazione.
La
messa dovrebbe essere eseguita nel S. Petronio della città di
Bologna che fu la vera patria musicale di Rossini.
Questa
messa non dovrebbe essere oggetto né di curiosità, né di
speculazione; ma, appena eseguita, dovrebbe essere suggellata, e
posta negli archivi del Liceo musicale di quella città, da cui non
dovrebbe essere levata giammai. Forse potrebbe esser fatta eccezione
per gli anniversari di Lui, quando i posteri credessero di
celebrarli.
Se io
fossi nelle buone grazie del Santo Padre, lo pregherei a voler
permettere, almeno per questa sola volta, che le donne prendessero
parte all'esecuzione di questa musica, ma non essendolo, converrà
trovare persona più di me idonea ad ottenere l'intento.
Sarà
bene istituire una Commissione di uomini intelligenti onde regolare
l'andamento di questa esecuzione, e soprattutto per scegliere i
compositori, fare la distribuzione dei pezzi, e vegliare sulla forma
generale del lavoro.
Questa
composizione (per quanto ne possano essere buoni i singoli pezzi)
mancherà necessariamente d'unità musicale; ma se difetterà da
questo lato, varrà nonostante a dimostrare, come in tutti noi sia
grande la venerazione per quell'uomo, di cui tutto il mondo piange
ora la perdita.
Addio
e credimi. Aff.mo G. Verdi.
(
Lettera di Verdi a Ricordi, Sant'Agata)
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