Può capitare a tutti di sintonizzarsi per qualche minuto su reti televisive che mai e poi mai uno sceglierebbe per passare una bella mezz'ora. Quando capita - come è accaduto a noi ieri pomeriggio - le sorprese non mancano.
Barbarella ieri, in cinque minuti circa ne ha combinate delle belle, come sempre. Ha dichiarato con grande enfasi di aver ricevuto da un pornostar famosissimo un regalo che Lei ha descritto per filo e per segno: un lungo tubo con su incollato un metro che serviva a misurare... ' voi capite cosa - ha detto prevenendo e tacitando il porno star che voleva rendere tutti partecipi della lunghezza del suo tubo. E' chiaro che un regalo così non si manda ad una signora, ma solo ad una Barbarella. Ed è altrettanto chiaro che una signora, qualora lo ricevesse per sbaglio, lo rimanderebbe al mittente, e non ne parlerebbe per la vergogna. Barbarella... no. Anzi che non l'ha mostrato.
Poi volta pagina per annunciare che sta per arrivare in studio un Pooh con la moglie alla quale era stato diagnosticato un terribile male al cervello e che è guarita per grazia ricevuta dalla Madonna di Medjugorj.
Non è troppo anche per una come Barbarella che dice di avere un cuore che batte per tutti, noi esclusi?
Poi, in serata, in un altro frequentatissimo salotto, quello di Giletti, che se parlasse una lingua che rispetti la proprietà di linguaggio, la consecutio temporum oltre che grammatica e sintassi non sarebbe male, era ospite Toti, attuale governatore della Liguria, ma già giornalista. Il quale ha dichiarato di sentirsi sempre giornalista ma di essere ora impegnato come amministratore della cosa pubblica. Ma temporaneamente. Ed un giorno tornerà al giornalismo. Eh no! chi gli crederà più dopo che apertamente si è schierato con questo o quel partito? Qualunque sua posizione genererebbe nei suoi lettori il tarlo del dubbio: parla come giornalista o come ex politico?
Il discorso dell'andata e ritorno tra alcune professioni ed incarichi politici, già affrontato per i magistrati, va naturalmente esteso anche ai giornalisti la cui professione impone di tenere gli occhi ben aperti sulla realtà e di non usare lenti di nessun genere (come una appartenenza politica) che la deformino. Un caso analogo è quello di Giorgio Mulè, attuale portavoce del partito del Cavaliere, del quale fino a qualche mese fa era dipendente, dirigendo il settimanale Panorama. Il sospetto che abbiamo per un suo futuro ritorno al giornalismo, getta ombre anche sul suo passato professionale, prima di entrare in poltiica. Faceva il giornalista o il difensore di Berlusconi, anche contro l'evidenza e la decenza?
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