martedì 13 novembre 2018

Morte di Rossini. Il giorno dopo ( da 'Vita di Rossini' di Pietro Acquafredda. Manoscritto)


1868, 14 novembre. Rossini è morto ieri. Questo fu il grande e doloroso avvenimento della sera. Egli non apparteneva al nostro paese, ma, se la Francia non era la sua patria di nascita, era però la sua patria d'elezione...Rossini, il grande compositore, è l'eguale di Lamartine e di Chateaubriand...La storia dirà qual posto egli occupi come genio musicale e come genio veramente umano, capace di tutto abbracciare nella meravigliosa pieghevolezza della sua vasta intelligenza. Essa dirà Rossini, come noi diciamo Dante, Shakespeare, Molière, Goethe. ( France, 14 novembre 1868)

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La mattina del sabato, 14 novembre, si preparò la camera mortuaria. Il Maestro riposava nel sonno eterno con una corona di alloro in fronte ed un ramoscello di bosso benedetto sul cuore. I lineamenti del volto, che la malattia non aveva alterati, la plasticità di quella calma assoluta in cui la morte avvolge tutto ciò che ha toccato, colpiva specialmente l'aspetto dantesco del profilo. Gustavo Doré, avvertito dal fratello, venne immediatamente e prese subito due schizzi, uno di fronte, l'altro di profilo, degni ambedue del suo nome. L'imbalsamazione ebbe luogo il lunedì 16, secondo il processo Falcony, consistente nell'iniettare nelle arterie, da un'incisione fatta nel collo, un liquido speciale, destinato, a detta dell'inventore, a preservare il corpo da ogni corruzione. Lo steso inventore, assistito dal dott. D'Ancona, eseguì l'operazione, dopo la quale però il volto del Maestro apparve molto depresso ed il profilo perdé la serena purezza di linee conservata fino allora. La stessa sera il corpo fu deposto nel feretro, che si componeva di una doppia casa di legno prezioso, l'esterna guarnita di drappo nero, ornato agli angoli di due galloni d'argento fissati su lla stoffa con borchie cesellate. Sul coperchio brillava una targa d'oro, su cui si leggeva a grandi lettere: Gioacchino Antonio Rossini/ né à Pesaro le 29 fevrier 1792/ mort à Passy-Paris le 13 novembre 1868 . Alle 7 della sera di lunedì 16, il feretro abbandonò Passy; fu portato nella Chiesa della Maddalena e deposto in una tomba provvisoria, in attesa del giorno dei funerali, che fu fissato per il sabato successivo, 21 novembre. (Testimonianze varie)

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Le richieste di ammissione ai funerali erano salite a quasi 5000, mentre la Chiesa della Maddalena ne poteva contenere tutto al più 3000. Gli organizzatori pensarono di effettuare i funerali nella Chiesa della Trinità, molto più ampia e situata al termine della strada d'Antin, non lontana dall'abitazione d'inverno del Maestro. Tuttavia, per evitare un eccessivo affollamento di persone, che avrebbe reso quella cerimonia quasi impossibile, fu necessario prendere quest'ultima misura: le tessere erano munite di un timbro con le parole:”Obsèques de Rossini”. Intanto si pensò a preparare la parte musicale del servizio religioso. Tutti gli artisti presenti in Parigi offrirono il loro concorso. A tale scopo fu istituito un apposito comitato, sotto la presidenza di Auber. (Testimonianze varie)


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