"La libertà di opinione e di espressione, alla base stessa di ogni democrazia sana e forte, è oggi gravemente minacciata. Questo diritto fondamentale non potrà infatti sopravvivere a lungo se i giornalisti non sono più liberi di esprimersi e scrivere, offrendo così ai cittadini informazioni indipendenti ed affidabili".
"Ora, una delle principali minacce che mette attualmente a repentaglio l'offerta da parte dei media di un'informazione plurale è la trasformazione digitale. La massiccia disinformazione online si diffonde sempre più: essa influenza i grandi dibattiti sociali, interferisce con i processi elettorali e ne corrompe i risultati. Quasi dappertutto, interessi privati continuano a controllare il flusso delle informazioni e, in numerosi paesi, l'influenza esercitata dai partiti politici sulla stampa e le minacce contro i giornalisti non fanno che aumentare".
"È pertanto necessario che le nostre democrazie si mobilitino al più presto. È fondamentale proteggere il nostro accesso a un'informazione indipendente, puntuale e basata sui fatti, condizione indispensabile per permettere ai nostri cittadini di formulare in piena libertà una propria opinione e partecipare efficacemente al dibattito democratico. Per questo motivo rendiamo omaggio al lavoro della Commissione internazionale indipendente sull'informazione e la democrazia che ha presentato i risultati del suo lavoro l'11 novembre scorso in occasione del Forum di Parigi sulla Pace".
"Questa Commissione, creata su iniziativa di Reporters Sans Frontières, ci esorta a considerare lo spazio mondiale della comunicazione e dell'informazione come un bene comune dell'umanità, spazio in cui la libertà, la pluralità e la trasparenza delle informazioni devono essere promosse ad ogni costo. La Commissione invita gli attori in grado di strutturare questo spazio globale, in particolare le piattaforme digitali, a proteggere con maggiore attenzione l'imparzialità politica ed ideologica dell'informazione diffusa. La Commissione chiede inoltre, in uno slancio certamente innovativo, di riconoscere che gli individui hanno il diritto di beneficiare non solo di un'informazione plurale ed indipendente ma anche di un'informazione attendibile".
"Queste proposte sono nuove e stimolanti. Su tale base, abbiamo deciso di avviare un processo politico con l'obiettivo di dotare i nostri Stati, nei prossimi mesi, di una "tabella di marcia" per promuovere l'esercizio della libertà di opinione e di espressione nel contesto tecnologico e politico del XXI secolo. Ed è fondamentale che il maggior numero di paesi possibile ci segua in questo slancio. Settant'anni dopo l'adozione della Dichiarazione universale dei diritti umani, riaffermeremo così il nostro impegno in favore dei diritti più essenziali dei nostri popoli".
Testo congiunto di Justin Trudeau (primo ministro del Canada), Carlos Alvarado (presidente della Repubblica di Costa Rica), Emmanuel Macron (presidente della Repubblica francese), Saad Hariri (primo ministro del Libano), Erna Solberg (primo ministro della Norvegia), Macky Sall (presidente del Senegal), Beji Caid Essebsi (presidente della Tunisia).
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