1.Negli anni Ottanta,
all’epoca ero direttore del mensile ‘Piano Time’ ( 1983-1990),
per alcuni anni ho condotto da via Asiago una trasmissione
settimanale dedicata al pianoforte, dal titolo ‘Piano Time’.
Chiamato dall’allora responsabile musicale di Radio Tre, Paolo
Donati, e a seguito di una DECISIONE avallata, nel corso di un
incontro, anche dall’allora direttore di Radio Tre, Paolo Gonnelli.
2. Dopo alcuni anni, a
causa della mole di lavoro comportata dalla direzione di Piano Time,
rinunciai a condurre personalmente la trasmissione, chiedendo ed
ottenendo da Paolo Donati, che la conducesse - in accordo con me ed
in stretto contatto con me, Maria Delogu.
3.Su Piano Time , nella
seconda metà degli anni Ottanta, scrissi un breve trafiletto nel
quale criticavo la decisione di Radio Tre ( diretta ancora da
Gonnelli, e con Paolo Donati sempre responsabile della musica) di
affidare a Rosella Nobilia, ex segretaria dell’ex assessore
Nicolini, una trasmissione sulla storia del Teatro dell’Opera di
Roma e del San Carlo, Lei, a digiuno assoluto di musica. Paolo Donati
che conosceva bene le ragioni di tale incarico (offrire ad una PCIina
di pubblica osservanza, rimasta orfana di Nicolini, un sicuro porto
lavorativo nella rete radiofonica che al PCI faceva capo), si disse
offeso da quel trafiletto, commentando ‘i panni sporchi si lavano
in casa’ e da allora , nonostante l’intensa mia precedente
attività di collaboratore a Radio Tre, questa cessò di colpo.
4. Successivamente lavorai
molto per la televisione, Rai Tre, con cui Piano Time ebbe una
stretta collaborazione, al punto che i concerti che la rete
trasmetteva, venivano irradiati ‘in collaborazione con Piano Time’.
Di tutta la mia attività da quel momento in avanti, televisiva e
non, mai una sola parola a Radio Tre, nonostante la vocazione
‘musicale’ di Radio Tre, e nonostante si trattasse, in taluni
casi, di produzioni Rai, seppure su altre reti.
5. Dal 1999 al 2004 , in
coppia con Antonio Lubrano, ho firmato come autore per sei cicli
consecutivi, per sessanta puntate complessive, la trasmissione
‘All’Opera!’ per Rai Uno, una trasmissione dedicata al
melodramma che faceva ottimi ascolti. Di essa parlano tutti i
giornali, per la novità della formula della trasmissione – mai una
critica sui contenuti e sulla loro esposizione - ed anche per
l’impegno di Rai Uno, come pure per gli ascolti… Radio Tre non
l’ha mai neppure citata, nel corso di sei anni, e per tutte le
sessanta trasmissioni.
6. Al Prix Italia 2001 (
Reggio Emilia) quella trasmissione venne mostrata, in occasione di
un convegno su ‘Tv e musica’, nel corso del quale lessi anche una
relazione sull’argomento, firmata da me e Lubrano. Il TG 3
nazionale mi intervistò; a Radio Tre , anche in questo caso, neppure
una parola.
7. Il 26.4.2002, nel corso
di una diretta radiofonica da Via della Conciliazione per un concerto
( il primo a Santa Cecilia) diretto da Pappano, con la partecipazione
del pianista Horacio Lavandera, il cronista ( Francesco Antonioni,
compositore e collaboratore di Radio Tre) - durante l’intervallo mi
avvicinò e, scambiandomi per Marcello Panni, mi offrì il
microfono. Chiarii in diretta chi ero, ma a quel punto non mollai il
microfono, né Antonioni potè togliermelo, nonostante il disappunto
della regia da Via Asiago. Approfittai per dire che erano anni che
non parlavo a Radio Tre, della quale avevo spesso scritto anche
negativamente , ma che essendo stato io il direttore di Piano Time,
per una decina d’anni, avevo le carte in regola per parlare di
Horacio Lavandera, anche più in regola del M.Panni, per il quale ero
stato scambiato. Dissi quel che pensavo del concerto e alla fine,
chiuso il collegamento, Antonioni mi disse che dalla regia lo
avevano rimproverato per quella sua leggerezza. L’indomani scrissi
a Guido Barbieri, mio amico e collaboratore assiduo di Radio Tre, il
racconto della diretta del giorno prima.
8. Continuai ad essere
ignorato da Radio Tre, fino a quando diventai, per l’edizione 2004
del Festival delle Nazioni di Città di Castello, direttore artistico
del festival. Allora le cose cambiarono immediatamente. Nonostante
avessi comunicato in ritardo il programma a dall’Ongaro, con il
quale non parlavo da tempo, egli fece registrare e trasmettere (
anche nel circuito Euroradio) ben quattro concerti del festival; mi
fece intervistare per Radio Tre da Nicola Campogrande, al momento
della conferenza stampa di presentazione del festival a Milano nella
sede dell’Orchestra Verdi; e poi ancora una volta all’inizio del
festival, del quale fece trasmettere in diretta il Concerto
inaugurale, preceduto da una mia breve prolusione nel corso della
quale attaccavo il ministro Urbani che aveva tagliato i fondi per la
musica: e prima ci fu anche un’intervista fattami da Marco
Mauceri.
9. In quel periodo sentii
tante volte dall’Ongaro ed il suo collaboratore M. Marino. Ebbi
con dall’Ongaro anche incontri – in un periodo in cui aveva un
problema familiare legato alla salute di un suo figlio, lo ricordo
perfettamente – e fra le tante cose di cui parlammo gli accennai ad
un mio progetto radiofonico, in previsione dell’anniversario
mozartiano del 2006. Mi disse di inviargli appena possibile un
appunto. Il che feci.
10. Verso la fine di
novembre del 2004 gli comunicai che avevo lasciato la direzione
artistica del Festival delle Nazioni. Si mostrò addolorato, ma
quando tornai a parlargli del mio progetto su Mozart, mi disse che
non c’erano gli spazi per trasmissioni di tal genere ( cosa che
invece poi Radio Tre fece, ad esempio, una trasmissione affidata a
Lorenzo Arruga).
11. Non essendo più
direttore artistico a Città di Castello, dovetti supporre che -
evidentemente - i progetti che dall’Ongaro aveva fatto su quella
situazione, fossero svaniti, e i nostri rapporti tornarono ad essere
quelli di prima di Città di Castello, cioè inesistenti. Posso
testimoniare che mai nulla mi chiese per sé, fino a quel momento, ma
forse la richiesta sarebbe arrivata dopo.
12. Il 18 febbraio del
2006 muore Romano Gandolfi, il grande direttore che aveva diretto il
concerto inaugurale a Città di Castello, registrato e trasmesso in
diretta da Radio Tre. Radio Tre ne dà notizia, per bocca di Michele
Mannucci, e trasmette proprio un brano di quel bellissimo concerto
di due anni prima. Alla fine del brano, diversamente da quello che
solitamente si fa, Michele Mannucci non disse che era stato
registrato a Città di Castello nel corso del festival 2004.
Tornato a casa scrissi
una mail (allegata, inviata a Dall’Ongaro il 18 febbraio 2006, ore
21.56) nella quale lamentai tale anomalia. Mi rispose dall’Ongaro
dicendomi che esageravo, e che il conduttore se n’era dimenticato,
guarda caso. Gli risposi che non esageravo affatto, che c’era una
censura evidente nei miei confronti, e che gli spazi per un
trasmissione mozartiana a me vietati, s’erano poi trovati per altri
( Arruga, ma non era il solo. Io per tutto quell’anno curai una
rubrica settimanale per Il Giornale, intitolata Amadeus, ricca di
curiosità mozartiane). E concludevo, in una mail risentita ed
ironica che gli inviai che “ me ne sarei ricordato e che speravo di
ricambiare, in futuro, le cortesie ricevute”.
13. Prima della mia
direzione a Città di Castello - negli stessi anni in cui facevo
All’Opera! per Rai Uno - avevo pubblicato un ricco saggio
riguardante Alberto Savinio critico musicale, allegandovi alcuni
inediti che avevo scoperto, sulla prestigiosa rivista ‘ Nuova
Storia Contemporanea’ ( nov. 2002) diretta dal prof. Perfetti. Ne
mandai copia a Marino Sinibaldi, vice direttore di Radio Tre, che
sentii anche a telefono e poi incontrai nel suo ufficio a via Asiago,
domandandogli , se era possibile, parlarne brevemente a Radio Tre,
data l’importanza dell’argomento e della scoperta. Naturalmente
non accadde nulla, perché anche Lui mi disse che ne avrebbe parlato
con dall’Ongaro e poi mi avrebbe dato la risposta, che fu
ovviamente negativa.
14. Nel 2007 ho
pubblicato per Skira, una monografia dedicata al direttore
d’orchestra Antonio Pappano. Ne hanno scritto i giornali, ma a
Radio Tre questa prima monografia sul direttore ‘del momento’,
neppure cinquantenne, viene totalmente ignorata. ( Skira ne manda
copia a dall’Ongaro). Ne parlo personalmente a Guido Barbieri, per
una presentazione, nel corso delle sue frequenti conduzioni di
programmi a Radio Tre, dove libri di musica vengono regolarmente
presentati ( compresi quelli scritti da collaboratori e conduttori
fissi di Radio Tre, come Zaccagnini, per un suo volume su Berlioz,
tanto per fare un esempio). Lui mi dice che deve essere autorizzato a
farlo da dall’Ongaro. Invio personalmente a Barbieri copia del
volume; mi dirà poi che quell’autorizzazione non l’ha ricevuta e
dunque di quel libro a Radio Tre non si è fatto mai neppure un
cenno.
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