venerdì 2 novembre 2018

DALL'ONGARO STORY N.8. Acquafredda a Radio Tre nell'epoca dall'Ongaro. Notizie




1.Negli anni Ottanta, all’epoca ero direttore del mensile ‘Piano Time’ ( 1983-1990), per alcuni anni ho condotto da via Asiago una trasmissione settimanale dedicata al pianoforte, dal titolo ‘Piano Time’. Chiamato dall’allora responsabile musicale di Radio Tre, Paolo Donati, e a seguito di una DECISIONE avallata, nel corso di un incontro, anche dall’allora direttore di Radio Tre, Paolo Gonnelli.

2. Dopo alcuni anni, a causa della mole di lavoro comportata dalla direzione di Piano Time, rinunciai a condurre personalmente la trasmissione, chiedendo ed ottenendo da Paolo Donati, che la conducesse - in accordo con me ed in stretto contatto con me, Maria Delogu.

3.Su Piano Time , nella seconda metà degli anni Ottanta, scrissi un breve trafiletto nel quale criticavo la decisione di Radio Tre ( diretta ancora da Gonnelli, e con Paolo Donati sempre responsabile della musica) di affidare a Rosella Nobilia, ex segretaria dell’ex assessore Nicolini, una trasmissione sulla storia del Teatro dell’Opera di Roma e del San Carlo, Lei, a digiuno assoluto di musica. Paolo Donati che conosceva bene le ragioni di tale incarico (offrire ad una PCIina di pubblica osservanza, rimasta orfana di Nicolini, un sicuro porto lavorativo nella rete radiofonica che al PCI faceva capo), si disse offeso da quel trafiletto, commentando ‘i panni sporchi si lavano in casa’ e da allora , nonostante l’intensa mia precedente attività di collaboratore a Radio Tre, questa cessò di colpo.

4. Successivamente lavorai molto per la televisione, Rai Tre, con cui Piano Time ebbe una stretta collaborazione, al punto che i concerti che la rete trasmetteva, venivano irradiati ‘in collaborazione con Piano Time’. Di tutta la mia attività da quel momento in avanti, televisiva e non, mai una sola parola a Radio Tre, nonostante la vocazione ‘musicale’ di Radio Tre, e nonostante si trattasse, in taluni casi, di produzioni Rai, seppure su altre reti.

5. Dal 1999 al 2004 , in coppia con Antonio Lubrano, ho firmato come autore per sei cicli consecutivi, per sessanta puntate complessive, la trasmissione ‘All’Opera!’ per Rai Uno, una trasmissione dedicata al melodramma che faceva ottimi ascolti. Di essa parlano tutti i giornali, per la novità della formula della trasmissione – mai una critica sui contenuti e sulla loro esposizione - ed anche per l’impegno di Rai Uno, come pure per gli ascolti… Radio Tre non l’ha mai neppure citata, nel corso di sei anni, e per tutte le sessanta trasmissioni.

6. Al Prix Italia 2001 ( Reggio Emilia) quella trasmissione venne mostrata, in occasione di un convegno su ‘Tv e musica’, nel corso del quale lessi anche una relazione sull’argomento, firmata da me e Lubrano. Il TG 3 nazionale mi intervistò; a Radio Tre , anche in questo caso, neppure una parola.

7. Il 26.4.2002, nel corso di una diretta radiofonica da Via della Conciliazione per un concerto ( il primo a Santa Cecilia) diretto da Pappano, con la partecipazione del pianista Horacio Lavandera, il cronista ( Francesco Antonioni, compositore e collaboratore di Radio Tre) - durante l’intervallo mi avvicinò e, scambiandomi per Marcello Panni, mi offrì il microfono. Chiarii in diretta chi ero, ma a quel punto non mollai il microfono, né Antonioni potè togliermelo, nonostante il disappunto della regia da Via Asiago. Approfittai per dire che erano anni che non parlavo a Radio Tre, della quale avevo spesso scritto anche negativamente , ma che essendo stato io il direttore di Piano Time, per una decina d’anni, avevo le carte in regola per parlare di Horacio Lavandera, anche più in regola del M.Panni, per il quale ero stato scambiato. Dissi quel che pensavo del concerto e alla fine, chiuso il collegamento, Antonioni mi disse che dalla regia lo avevano rimproverato per quella sua leggerezza. L’indomani scrissi a Guido Barbieri, mio amico e collaboratore assiduo di Radio Tre, il racconto della diretta del giorno prima.

8. Continuai ad essere ignorato da Radio Tre, fino a quando diventai, per l’edizione 2004 del Festival delle Nazioni di Città di Castello, direttore artistico del festival. Allora le cose cambiarono immediatamente. Nonostante avessi comunicato in ritardo il programma a dall’Ongaro, con il quale non parlavo da tempo, egli fece registrare e trasmettere ( anche nel circuito Euroradio) ben quattro concerti del festival; mi fece intervistare per Radio Tre da Nicola Campogrande, al momento della conferenza stampa di presentazione del festival a Milano nella sede dell’Orchestra Verdi; e poi ancora una volta all’inizio del festival, del quale fece trasmettere in diretta il Concerto inaugurale, preceduto da una mia breve prolusione nel corso della quale attaccavo il ministro Urbani che aveva tagliato i fondi per la musica: e prima ci fu anche un’intervista fattami da Marco Mauceri.

9. In quel periodo sentii tante volte dall’Ongaro ed il suo collaboratore M. Marino. Ebbi con dall’Ongaro anche incontri – in un periodo in cui aveva un problema familiare legato alla salute di un suo figlio, lo ricordo perfettamente – e fra le tante cose di cui parlammo gli accennai ad un mio progetto radiofonico, in previsione dell’anniversario mozartiano del 2006. Mi disse di inviargli appena possibile un appunto. Il che feci.

10. Verso la fine di novembre del 2004 gli comunicai che avevo lasciato la direzione artistica del Festival delle Nazioni. Si mostrò addolorato, ma quando tornai a parlargli del mio progetto su Mozart, mi disse che non c’erano gli spazi per trasmissioni di tal genere ( cosa che invece poi Radio Tre fece, ad esempio, una trasmissione affidata a Lorenzo Arruga).

11. Non essendo più direttore artistico a Città di Castello, dovetti supporre che - evidentemente - i progetti che dall’Ongaro aveva fatto su quella situazione, fossero svaniti, e i nostri rapporti tornarono ad essere quelli di prima di Città di Castello, cioè inesistenti. Posso testimoniare che mai nulla mi chiese per sé, fino a quel momento, ma forse la richiesta sarebbe arrivata dopo.

12. Il 18 febbraio del 2006 muore Romano Gandolfi, il grande direttore che aveva diretto il concerto inaugurale a Città di Castello, registrato e trasmesso in diretta da Radio Tre. Radio Tre ne dà notizia, per bocca di Michele Mannucci, e trasmette proprio un brano di quel bellissimo concerto di due anni prima. Alla fine del brano, diversamente da quello che solitamente si fa, Michele Mannucci non disse che era stato registrato a Città di Castello nel corso del festival 2004.
Tornato a casa scrissi una mail (allegata, inviata a Dall’Ongaro il 18 febbraio 2006, ore 21.56) nella quale lamentai tale anomalia. Mi rispose dall’Ongaro dicendomi che esageravo, e che il conduttore se n’era dimenticato, guarda caso. Gli risposi che non esageravo affatto, che c’era una censura evidente nei miei confronti, e che gli spazi per un trasmissione mozartiana a me vietati, s’erano poi trovati per altri ( Arruga, ma non era il solo. Io per tutto quell’anno curai una rubrica settimanale per Il Giornale, intitolata Amadeus, ricca di curiosità mozartiane). E concludevo, in una mail risentita ed ironica che gli inviai che “ me ne sarei ricordato e che speravo di ricambiare, in futuro, le cortesie ricevute”.

13. Prima della mia direzione a Città di Castello - negli stessi anni in cui facevo All’Opera! per Rai Uno - avevo pubblicato un ricco saggio riguardante Alberto Savinio critico musicale, allegandovi alcuni inediti che avevo scoperto, sulla prestigiosa rivista ‘ Nuova Storia Contemporanea’ ( nov. 2002) diretta dal prof. Perfetti. Ne mandai copia a Marino Sinibaldi, vice direttore di Radio Tre, che sentii anche a telefono e poi incontrai nel suo ufficio a via Asiago, domandandogli , se era possibile, parlarne brevemente a Radio Tre, data l’importanza dell’argomento e della scoperta. Naturalmente non accadde nulla, perché anche Lui mi disse che ne avrebbe parlato con dall’Ongaro e poi mi avrebbe dato la risposta, che fu ovviamente negativa.

14. Nel 2007 ho pubblicato per Skira, una monografia dedicata al direttore d’orchestra Antonio Pappano. Ne hanno scritto i giornali, ma a Radio Tre questa prima monografia sul direttore ‘del momento’, neppure cinquantenne, viene totalmente ignorata. ( Skira ne manda copia a dall’Ongaro). Ne parlo personalmente a Guido Barbieri, per una presentazione, nel corso delle sue frequenti conduzioni di programmi a Radio Tre, dove libri di musica vengono regolarmente presentati ( compresi quelli scritti da collaboratori e conduttori fissi di Radio Tre, come Zaccagnini, per un suo volume su Berlioz, tanto per fare un esempio). Lui mi dice che deve essere autorizzato a farlo da dall’Ongaro. Invio personalmente a Barbieri copia del volume; mi dirà poi che quell’autorizzazione non l’ha ricevuta e dunque di quel libro a Radio Tre non si è fatto mai neppure un cenno.










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